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C’era una volta la CBF125, semicarenata entry level da 125 cc che accoglieva nel mondo delle due ruote i più giovani appassionati della Casa alata, e che ora lascia il posto alla più spigliata CB125F. La nuova Hondina si spoglia della semicarena e indossa un abito più attillato e vicino alla classica linea delle naked giapponesi.
Dal modello precedente eredita i punti di forza quali praticità d’utilizzo, leggerezza, costi di acquisto e manutenzione contenuti. Caratteristiche cardine per modelli di questo segmento, che si prefissano di avvicinare i più giovani alle due ruote, o di portare a spasso per la città chiunque abbia bisogno di un mezzo versatile e soprattutto pratico. Anche il casa-lavoro, in sella ad una motina di questo genere rispetto al più gettonato scooter, diventa divertente.
Il nuovo telaio, punto chiave della maneggevolezza della CB125F, è un robusto monotrave in acciaio con semiculla inferiore; l’inclinazione del cannotto di sterzo è fissata a 26° e l’avancorsa misura 97 mm, il tutto con un interasse di soli 1.295 mm, numeri che si traducono in un’agilità da mountain bike.
Uno dei compiti più ardui, quello delle sospensioni, è affidato ad una forcella telescopica da 31 mm e a due ammortizzatori posteriori regolabili nel precarico molla su 5 posizioni.
La frenata conta su un disco anteriore da 240 mm morso da una pinza a due pistoncini e su un tamburo da 130 mm al posteriore.
Le ruote da 17 pollici che equipaggiano la CBF125 lasciano il posto a quelle da 18 con 6 razze sdoppiate, che calzano sottili pneumatici da 80 all’anteriore e 90 al posteriore.
Dati tecnici svelati, passiamo al lato più soggettivo, l’estetica. La linea della nuova Hondina non ci è affatto dispiaciuta e oltre alla già citata assenza delle semicarene, abbiamo riscontrato un bel passo avanti in quanto ad attualità delle forme, così come abbiamo apprezzato i tocchi di rosso sulle molle degli ammortizzatori e sui loghi Honda del motore.
Motore che non ha bisogno di presentazioni, trattandosi dell’ormai stra-collaudato monocilindrico 4 tempi da 124,7 cc con distribuzione monoalbero in testa a 2 valvole, raffreddamento ad aria, alimentazione a iniezione elettronica PGM-FI. Propulsore conosciuto, ma nuovi accorgimenti pensati appositamente per la piccola centoventicinque di Tokyo.
La potenza erogata è di 10,6 cv a 7.750 giri, la coppia massima di 10,2 Nm a 6.250 giri; se le prestazioni non sono il suo punto forte, la parsimonia nei consumi di certo sì: sono quasi 50 i chilometri percorribili con un litro di carburante. 13 i litri nel serbatoio, si preannunciano quindi ben distanziate tra loro le visite dal benzinaio.
La linea sottile della CB non mente: una volta in sella è immediata la sensazione di leggerezza (128 kg di peso in ordine di marcia) e piacevole anche la posizione di guida, con una ben riuscita ergonomia tra sella, pedane e manubrio. Bella la strumentazione (c’è anche il conta marce), povera la qualità di alcuni dettagli quali pedane, blocchetti e cavi al manubrio, ma pur sempre in linea col prezzo, ricordiamolo, inferiore ai 2.500 Euro. La seduta, posta a soli 775 mm da terra, dà una gran mano ai piloti di ogni taglia e, poco più su, ospita comodamente il passeggero, che può contare su pedane ben posizionate e un maniglione sulla coda della moto.
Via, giro di chiave e si parte; il mono frulla sommessamente e ci infiliamo nel traffico mattutino inglese. Qualche chilometro per prendere confidenza con la guida a sinistra e siamo pronti per apprezzare le doti ciclistiche (nel senso di bicicletta!) grazie alle quali la CB si districa tra le auto, indiscutibilmente agile e snella quanto uno scooter di pari cilindrata, se non di più.
Dolci e precisi gli innesti delle 5 marce, che sgraniamo una via l’altra non appena fuori dal caos, immersi nel verde delle colline del sud della Gran Bretagna
Morbidissima la leva del cambio, dolci e precisi gli innesti delle 5 marce, che sgraniamo una via l’altra non appena fuori dal caos, immersi nel verde delle colline del sud della Gran Bretagna dove ci godiamo qualche curva e - perché no - anche qualche divertente piega, nonostante una prima diffidenza per la modesta misura delle gomme, poi smentita dalla velocità nei cambi di direzione senza esitazione alcuna. Il propulsore non vibra e l’erogazione è lineare: un motore, questo 125, che ha tutta l’aria di essere davvero indistruttibile come promettono i tecnici della Casa dell’ala, ma che non brilla per spunto e ripresa e che non garantisce quindi accelerate brucia-semafori o sorpassi da superbike anzi, in caso di sorpassi azzardati il consiglio è quello di… non azzardare!
Sopra le aspettative invece l’impianto frenante ben modulabile su entrambi i fronti, deciso il giusto all’anteriore, un po’ di più al posteriore, ma senza mai arrivare al bloccaggio. Reparto sospensioni diviso nel comportamento, con la forcella che ben ricalca tutte le asperità del terreno al contrario degli ammortizzatori posteriori, rigidi al punto di rendere fastidiosa, a lungo andare, qualsiasi imperfezione della strada.
La nuova Honda CB125F, disponibile in blu, bianco o rosso, è già nelle concessionarie a 2.490 euro franco concessionario.
Noi l’abbiamo promossa, nonostante qualche difettuccio facile da perdonare. La fine dell’anno scolastico pian piano si avvicina, qui a Moto.it siamo indubbiamente di parte ma… speriamo che molti di voi chiederanno questa o un’altra bella motoretta in dono ai genitori per la promozione, piuttosto che l’ultimo modello di smartphone!
Honda
Via della Cecchignola, 13
00143 Roma
(RM) - Italia
848846632
https://www.honda.it/motorcycles.html
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