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Il prezzo di acquisto sarà reso noto con il nuovo anno, ma non dovrebbe discostarsi dall'attuale listino (7.450 € per la versione S con ABS).
Questo rende la CBF un prodotto dal rapporto qualità/prezzo tra i più convenienti. I contenuti del nuovo modello infatti sono tutt'altro che da entry level, mentre la linea, essenziale e poco appariscente, è tagliata su misura per il target individuato dalla casa di Hammamatsu.
Quarantenne che bada alla sostanza più che all’ apparenza, di estrazione spesso scooteristica.
Il principale di questi contenuti è senza ombra di dubbio il propulsore, il già noto quattro cilindri da 599 cc che equipaggia la Hornet e che ha esordito sulla CBR 600RR '07. Piccolo e leggero, il nuovo motore fa risparmiare oltre 2 kg di peso rispetto al precedente. Rivisto in alcuni particolari, per migliorarne la coppia e la fluidità di erogazione ai bassi e medi regimi, il propulsore eroga 78 cv (57 Kw) a 10.500 giri/min, mentre la coppia arriva a un picco di 59 Nm a 8.250 giri/min, tutto questo rimanendo entro i limiti imposti dalle normative Euro 3.
Anche se parzialmente nascoste, molte sono le novità ciclistiche, tutte decisamente importanti.
Il telaio è un innovativo monotrave in alluminio, realizzato con un esclusivo procedimento di fusione gravitazionale. Incastonato in questa semplice, ma funzionale struttura il propulsore funge da elemento stressato.
La sospensione anteriore, con forcelle telescopiche da 41 mm, guadagna la regolazione del precarico, particolare che, sommato alla regolazione del mono posteriore in compressione e precarico molla, permette di adattare l'assetto al tipo di utilizzo. Il turismo a medio e lungo raggio è tenuto in alta considerazione, grazie a una gamma di accessori dedicati che permette di trasformare la CBF, da moto di tutti i giorni, in una tourer.
Bauletto posteriore da 35/45 litri (con schienalino), borse laterali da 29 o 33 litri, e manopole riscaldate rendono questa Honda una moto da utilizzare in qualsiasi stagione, anche sulle lunghe distanze.
La versione della CBF, oggetto del nostro test, è la S ABS –CBS, vale a dire il top di gamma. Come si intuisce dalle sigle, è dotata dell’ impianto antibloccaggio delle ruote e del sistema di frenata combinata (utilizzando il pedale del freno posteriore, si attiva un pistoncino della pinza anteriore destra). L'unica differenza estetica, che si nota con la versione priva di tale dotazione, è limitata alle pinze freno anteriori Nissin color oro, a tre pistoncini piuttosto che a due. Inalterati i dischi anteriori da 296 mm e il posteriore da 240 mm.
Senza sbavature
Nell'attesa che il motore entri in temperatura, saliamo in sella alla CBF 600. Giusto un colpetto al registro della leva del freno ed ecco che l'assetto calza come un abito su misura, senza la necessità di mettere mano alla regolazione della sella, che permetterebbe l'innalzamento o l'abbassamento della seduta di 15 mm.
Entrare in confidenza con la CBF non è un problema. La linearità dell'erogazione, la fluidità del cambio permettono di concentrarsi solo sulla guida. Questa è quanto di più rotondo e intuitivo ci possa essere. Niente inserimenti e cambi di direzione fulminei, pretende un minimo di accompagnamento con il corpo, ma l’equilibrio dinamico e la facilità con cui si lascia guidare sono da riferimento per la categoria.
Che il progetto sia stato completamente portato avanti ad Atessa, in Italia, traspare dall’assetto che è stato definito tenendo presente il piacere di guida, tanto caro ai bikers del Bel Paese, senza per questo inficiare il comfort di guida. La risposta delle sospensioni è un ottimo compromesso. L’anteriore incassa a dovere anche gli asfalti più dissestati, senza mai perdere in comunicativa. Il mono posteriore fatica un po’ di più a smorzare le sconnessioni, ma sempre nei limiti della tolleranza. Questa regolazione standard permette di guidare con estremo piacere sia ad andatura turistica, che sportiveggiante. L’ottima luce a terra e il discreto grip delle Michelin Pilot Road da 120/70 e 160/60, montate su cerchi da 17, permettono di togliersi qualche soddisfazione anche nella guida sportiveggiante. Compagno di viaggio è un prezioso angelo custode, l’ABS. L’impianto frenante della CBF si comporta come la moto stessa, con equilibrio e fluidità. Lo sforzo da applicare alla leva è nella media, mentre per far entrare in azione il sistema antibloccaggio su asfalto asciutto, bisogna veramente andarlo a cercare. Però contare sul suo aiuto nelle situazioni d’emergenza è una gran bella cosa. Il freno posteriore è poco aggressivo, e richiede un piede deciso per ottenere una risposta efficace.
Una regolazione leggermente più sensibile potrebbe tornare utile nella guida con passeggero e bagagli.
Entrare in confidenza con la CBF non è un problema
Da una moto che ha come destinazione anche il turismo a medio e lungo raggio, era logico attendersi un parabrezza regolabile. Ed ecco che la CBF S lo offre di serie. L’escursione di 5 cm permette di passare da una protettività buona ad una ottima, soprattutto per lo scarsa presenza di vortici d’aria. Questo consente di viaggare senza particolare sforzo anche ad andature autostradali, potendo contare su 78 cv, più che sufficienti per muoversi brillantemente sulla maggior parte delle strade. Oltrepassati i 7.500/8.000 giri/min, emergono delle vibrazioni al manubrio e sulle pedane che, pur senza infastidire, rendono meno gradevole i trasferimenti ad alta velocità.
La guida di CBF 600 S si rivela piacevole e appagante merito delle belle strade e dei panorami mozzafiato, certo. Ma anche di un progetto razionale e moderno.
Alla faccia dell’Entry Level.
Honda
Via della Cecchignola, 13
00143 Roma
(RM) - Italia
848846632
https://www.honda.it/motorcycles.html
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