Prime pieghe
Una comparativa che non
vuole e non può essere intesa come sfida, anche perché entrambe le duemmezzo ne uscirebbero a testa alta e a parimerito. Due ottime moto per cominciare che potrebbero essere complementari, visti i differenti pregi che le caratterizzano. Due mezzi facili ma non per questo destinati ad un pubblico prettamente di neofiti. Chi per amore delle 6 marce non vuole muoversi in città con lo scooter, ma non vuole nemmeno rinunciare alla praticità e a costi contenuti, sarà sicuramente tentato da queste mini sportive con l'aria da grandi.
Due moto tanto simili quanto diverse: la prima con un motore monocilindrico che dà tutto subito, la seconda con un due cilindri dall'allungo stupefacente.
Entrambe sono spinte da propulsori da 249 cc raffreddati a liquido e racchiusi in telai d'acciaio, a doppia trave discendente quello della Honda, a diamante quello della Kawasaki.
I cerchi in lega da 17" sono a 5 razze sulla CBR, a 6 sulla Ninja.
Al comparto sospensioni anteriori troviamo in entrambi i casi una forcella telescopica da 37 mm e scelte differenti, invece, al posteriore: la CBR adotta un monoammortizzatore Pro-Link con escursione di 104 mm, la Ninja un Uni-Trak con ammortizzatore a gas e precarico a 5 regolazioni.
Estetica
☻☻☻☻☻ Honda CBR 250R
La smilza. Leggera e maneggevole in sella quanto alla vista: la piccola CBR è snella e filante, già alla prima occhiata dà confidenza anche ai guidatori meno esperti o spaventati dal peso della moto.
La Hondina ha esteticamente poco da invidiare alle sorelle maggiori da 600 e 1000 cc e con i suoi 161 chili in ordine di marcia e la sella a soli 780 mm da terra, è adatta davvero a piloti di tutte le stazze che vogliono avvicinarsi al mondo delle sportive. Lo scarico forse risulta un po' pesante rispetto alla linea della moto; il faro anteriore che ricorda quello della VFR le dà un tocco di eleganza.
☻☻☻☻☻ Kawasaki Ninja 250R
La moto vera. Decisamente più imponente alla vista, complice forse anche il total white della versione da noi provata, la Ninja 250 si dà proprio arie da superbike. I chili in più rispetto alla concorrente della Casa alata sono 8: non si sentono, ma si vedono. Può piacere o meno, noi la preferiamo così: con quell'aria da moto vera.
Finiture complessive
☻☻☻☻☻ Honda CBR 250R
Honda non si smentisce e le finiture della CBR sono di alto livello, per il target di prezzo in cui si va ad inserire. Unica pecca le cuciture della sella a vista.
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Kawasaki Ninja 250R
La cura e i dettagli di questa moto, dai dischi freno a margherita (290 mm all'anteriore, 220 al posteriore) alla linea spigolosa degli specchietti, denotano l'impegno da parte di Kawasaki di offrire al giovane pubblico un mezzo ricercato e performante. Purtroppo però, in tutta questa ricercatezza, manca il sempre gradito pulsante del passing.
Ergonomia e comfort
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Honda CBR 250R
La CBR è piccola piccola: il monocilindro le permette di rimanere stretta tra le gambe e leggera tra le mani, senza andare a penalizzare l'abitabilità, nell'insieme buona. Il manubrio basso le dà un'impostazione di guida da vera sportiva. La sella, bassa ma non troppo, aiuta nelle manovre piedi a terra e nel complesso la Hondina risulta, tra le due, la più facile e rassicurante.
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Kawasaki Ninja 250R
Stesse pecurialità della CBR, che vince forse per maneggevolezza, ma sulla Kawa l'impostazione di guida è più turistica: anche qui la sella è a 780 mm da terra, ma il manubrio e le pedane sono più alti e la posizione risulta quindi più eretta e accogliente anche per i più alti. Entrambe le duemmezzo passano l'esame dell'ergonomia in sella, con posizioni differenti sui due modelli, ma sempre comode e mai esasperate. Al gusto del guidatore, quindi, la scelta.
E in due?
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Honda CBR 250R
Sulla CBR il passeggero non gode di ampio spazio e sella comfortevole, ma può contare su una buona ergonomia delle pedane e sulle comode maniglie d'appiglio, sempre utili in caso di frenate o partenze troppo decise.
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Kawasaki Ninja 250R
La sella posteriore della Ninja è invece più imbottita e spaziosa e anche qui l'ergonomia delle pedane consente una posizione raccolta ma comoda.
L'unico appiglio però, fatta esclusione per la fascia applicata nella parte anteriore della sella riservata al passeggero, sulla quale non farei molto affidamento, rimane il guidatore. Per il piacere di fidanzata e pilota.
Strumentazione
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Honda CBR 250R
La strumentazione digitale offre al pilota tutte le informazioni necessarie con un rapido sguardo: velocità, regime di giri, temperatura del motore, livello del carburante, ora e contachilometri totale e parziale.
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Kawasaki Ninja 250R
Si presenta ben leggibile e, anche qui, completa di tachimetro, contagiri, temperatura liquido raffreddamento, contachilometri e spie di servizio. Peccato manchino l'orologio e l'indicatore di livello della benzina, informazioni che farebbe piacere avere sempre sott'occhio.
Motore
☻☻☻☻☻ Honda CBR 250R
Il cuore pulsante della CBR 250R è un monocilindrico 4 tempi raffreddato a liquido. Equipaggiato con testata del cilindro a 4 valvole e layout a doppie camme in testa. E' stato sviluppato privilegiando l'efficienza e la coppia, e si sente! Non appena si ruota la manopola del gas si hanno subito a disposizione tutta la potenza di 26,4 cv a 8.500 giri e la coppia di 23,8 Nm a 7.000 giri. Tutto subito.
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Kawasaki Ninja 250R
La baby Ninja è equipaggiata con un motore bicilindrico parallelo a 4 tempi, raffreddato a liquido. Meno brillante in spunto, ma goduriosa in allungo, si rivela veloce e forte dei suoi 33 cv a 11.000 giri. Dolce e decisa.
Come va
☻☻☻☻☻ Honda CBR 250R
Sorprende per prontezza e potenza, che ben si sposano con una buona ciclistica e una frenata impeccabile; i dischi misurano 296 mm all'anteriore e 220 al posteriore. La versione con ABS, presente sui mercati esteri, non è purtroppo disponibile in Italia.
Honda centra in pieno l'obbiettivo che punta ad una moto facile e a una perfetta nave scuola per quelli che, qualche anno dopo, saranno i centauri in sella alle CBR da 600 e 1.000 cc.
☻☻☻☻☻ Kawasaki Ninja 250R
In sella non smentisce quello che, alla vista, ce l'ha fatta definire "una moto vera". Sebbene lo spunto del bicilindrico non sia paragonabile a quello della CBR, la Kawasaki gode di un allungo infinito che dà un piacere di guida notevole. In aiuto ai meno esperti ci sono una ciclistica facile e una frenata buona, non decisa come quella della Honda, ma comunque efficace. Parimerito.
Consumi
☻☻☻☻☻ Honda CBR 250R
Come tutti i modelli della famiglia CBR, anche la duemmezzo impiega il sistema di iniezione Honda PGM-FI, che garantisce un notevole risparmio di carburante: 29 km/litro la media da noi calcolata. Il serbatoio da 13 litri (riserva compresa) permette quindi di dimenticarsi facilmente del benzinaio, cosa assolutamente ben gradita di questi tempi.
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Kawasaki Ninja 250R
Un po' meno parsimoniosa nei consumi, la Ninja 250R ha fatto riscontrare un consumo medio di 27 km/litro. Anche il serbatoio è "da grande": 17 litri di carburante, come sulle vere superbike.
Comportamento in città
☻☻☻☻☻ Honda CBR 250R
A chi si deve muovere prevalentemente tra casa, scuola e amici, ci sentiamo di consigliare la CBR per ovvi motivi di ingombro e per quel maggiore senso di sicurezza che dà sia in sella che nelle manovre di parcheggio. Il raggio di sterzo contenuto permette agevoli zig zag tagliacode, in tutta sicurezza. Scattante.
☻☻☻☻☻ Kawasaki Ninja 250R
Un pochino più imponente e un filo meno maneggevole, ma comunque godibilissima in città grazie anche all'ottima posizione di guida, la Kawasaki è perfettamente a suo agio anche e forse di più, in ambito extraurbano. Viaggiatrice.
Comportamento extraurbano
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Honda CBR 250R
Forte della coppia pronta e generosa, la piccola CBR è un'ottima compagna per le prime scampagnate in montagna. Non teme tornanti e qualche facile salita, ma... meglio soli: in coppia potrebbe soffrire un po' e lo spazio per il passeggero è un filo risicato, anche se dotato di comodi maniglioni d'appiglio.
Su statali e autostrade si patisce un po' la scarsa protezione offerta dalla carenatura e dal cupolino. Il peso piuma "della smilza", inoltre, comporta qualche incertezza nella stabilità del mezzo alle velocità sostenute e in fase di sorpasso di mezzi pesanti o furgoni.
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Kawasaki Ninja 250R
Più stabile alle alte velocità e irremovibile dal suo binario, la Ninja è sicuramente più adatta per i lunghi viaggi fuori città. La protezione dall'aria è buona, complice la carenatura più importante, e la posizione in sella è comoda anche per lunghe percorrenze.
Prezzo e accessori
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Honda CBR 250R
La CBR costa 4.235 Euro ed è disponibile in due versioni di colore: total black oppure tricolore bianca, rossa e blu.
Set carenatura, parafango e carter catena, elementi del codone, parafango anteriore, puntale, pannelli laterali, monoposto, set fianchi carena e serbatoio e cover paracalore del silenziatore possono essere sostituiti con elementi carbon look offerti da Honda Accessories.
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Kawasaki Ninja 250R
Bianca, nera o nell'immancabile verde Kawa, la piccola di Akashi costa 4.990 Euro.
Tra gli accessori disponibili troviamo il cupolino bombato e il coprisella monoposto in tinta.
Pregi e difetti
Honda CBR 250R
Punto di forza: spunto e ripresa.
Punto debole: sconsigliata per le lunghe percorrenze.
Kawasaki Ninja 250R
Punto di forza: la stabilità.
Punto debole: al primo colpo d'occhio può spaventare i neofiti per la mole.
Cristina Bacchetti