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Moto speciali meritano prove mirate, fuori dal comune. Non semplici test ride di centinaia di chilometri in cui annotare sul block notes i soliti pregi/difetti, ma veri viaggi su due ruote che permettono di vivere le esperienze di un autentico viaggiatore. In parole povere: meno appunti, più emozioni.
Honda ha inaugurato questa strada lo scorso anno, quando ci portò in Irlanda a guidare la gamma con trasmissione DCT. Nel 2014 si replica, ma cambiano le moto e la destinazione.
Oggi tocca al top della gamma cruiser della Honda, protagonista di una due giorni on the road che ci è rimasta nel cuore.
Abbiamo infatti guidato le nuove CTX 1300 e F6C (oltre alla già conosciuta F6B) in Provenza, da Aix en Provence sino a Saint Tropez e da qui di nuovo ad Aix, ma passando per Toulon e per la costa.
Prima di parlare delle moto, dedichiamo quindi poche righe a una meta turistica che si è rivelata davvero spettacolare per le vacanze motociclistiche. Speriamo lo possa essere anche per le vostre!
25 chilometri che rifaresti in su e in giù fino a svuotare il serbatoio da quanto sono belli: pareti di calcare bianche come talco, acqua turchese, foreste verdi smeraldo. Una meraviglia della natura, che finisce quando ci immergiamo nella mondanità pompata di Saint Tropez. Il nostro primo giorno termina qui, con la cena al porto circondati da mega yacht e da signorotti in là con gli anni che si accompagnano a modelline da urlo.
Qui l’eleganza delle nostre cruiser giapponesi vince 3 a 0.
La mattina seguente ci godiamo il mare trasparente della Costa Azzurra, da Saint Tropez puntiamo le nostre Honda verso Le Levandou. Raggiungiamo poi Toulon e da qui nuovamente Aix en Provence. Anche la fascia costiera ripropone strade in condizioni impeccabili, molto belle da percorrere in moto.
I cugini transalpini confermano un grandissimo rispetto nei nostri confronti; quando sono al volante, agevolano il sorpasso e si spostano sul margine destro della carreggiata. Un’ultima nota: i motociclisti francesi salutano praticamente sempre, sia che guidino una 125 o un maxi scooter. Magari fosse così anche da noi.
Al viaggio sono dedicate le foto che trovate al termine della gallery qui a destra.
Il motore ha il timbro unico, rauco tipico del V4. È regolarissimo anche al minino in quinta marcia e non scalda le gambe. La potenza massima basta e avanza: 84 cavalli paiono pochini, ma riescono invece a regalare una guida frizzante persino in montagna. Sono cavalli facili e l’erogazione è molto piacevole. Oltre i 5.000 giri c’è anche uno sprazzo di sportività che non guasta.
La CTX 1300 è una moto facilissima a bassa andatura, sui percorsi medio/veloci richiede invece un po' di impegno in più per curvare. Non si tratta però di un difetto della moto, quanto piuttosto di una caratteristica comune a tutte le due ruote che impiegano pneumatici mostruosi (come il 200 che ci troviamo sotto il sedere).
Resta il fatto che la guida turistica in sella a questa motorona è piacevole e gratificante in ogni condizione d’uso, dalla città ai percorsi collinari.
La frenata combinata con ABS è perfetta, mentre le sospensioni sono confortevoli e con una taratura soffice, che innesca un ritorno un po’ sfrenato sulle asperità. In questi casi, se si è in piega, è molto facile toccare con le pedane sull’asfalto. Avremmo preferito una luce a terra maggiore, come d’altronde succede sulle più grandi F6B e F6C.
Ottima la scelta di equipaggiare la CTX 1300 con il sistema audio (senza radio), che si connette al nostro dispositivo multimediale via USB o col Bluetooth.
Pregi
Finiture | Bel motore | Confort | Frenata
Difetti
Luce a terra pedane
Il cambio ha cinque rapporti: troppa grazia, ne basterebbero due. La seconda, per partire, la quinta in tutti gli altri casi.
Con la marcia più lunga sa spingersi a meno di 1.000 giri (circa 40 km/h indicati), e da qui riprende come Speedy Gonzales. E poi corre, corre forte, se insisti col gas. In un attimo ti proietta a oltre 170 km/h, ma non è questo che conta.
A conquistare è come lo fa. Muscoli da iron man con cravatta nera. Esci dalle curve, richiami il gas e la F6C sparisce all’orizzonte senza una vibrazione o la più piccola incertezza. Magia del sei cilindri boxer, che suona una melodia spettacolare dai suoi lunghi scarichi.
La F6C è anche facile a dispetto del peso e dell’interasse da 1.707 mm. Scende in piega con grande facilità e le pedane non toccano presto l’asfalto. L’ergonomia è corretta, al punto che si guida per chilometri e chilometri senza avvertire indolenzimenti. Il consumo nel misto (dato dichiarato) è di oltre 17 km/l.
La frenata, con ABS ma senza sistema combinato, è molto modulabile e potente, sopporta il peso della F6C anche sulle strade di montagna senza allungare la corsa dei comandi.
Costa cara (21.700 euro), ma regala uno stile unico sia a livello di immagine che di piacere di guida. Piacere di guida legato a filo doppio al suo incredibile motore flat six. Un propulsore che nel corso degli anni ha saputo conquistare una platea di 640.000 motociclisti in tutto il mondo.
Pregi
Stile e finiture | Personalità del motore | Facilità di guida
Difetti
Non ha la retromarcia, quindi occhio a parcheggiarla in discesa col muso a valle
Via allora il parabrezzone della king of the road (il riferimento è a sua maestà, la Gold Wing) per prendersi un po’ di vento sulla faccia ed entrare nello spirito cruiser/bagger della F6B.
Questa moto ha una vagonata di personalità, che parte dall’estetica (secondo noi riuscitissima, è un vero splendore) e finisce col motore flat six che soffia come la turbina di un jet dai 700 giri fino a 6.000.
Ha un’erogazione spettacolare, che solo un motore sei cilindri può dare. Ci viene ovviamente in mente il paragone con la BMW K1600GT (sei cilindri in linea), che però privilegia l’allungo sportivo.
La spinta della F6B è invece portentosa già al regime del minimo, tanto da far sembrare la moto un fuscello da quanto è rapida a riprendere velocità.
Il cambio non è propriamente un burro, ma deve sopportare la coppia da motrice della F6B. E poi, a spasso, si utilizzano sempre gli ultimi due rapporti, persino nei tratti angusti dei centri storici.
La F6B è una vera sorpresa, non mette in difficoltà sui tornanti più stretti, dove si lascia guidare col pensiero. Sul misto/veloce diventa poi una libidine: appagante, stabile in curva e con insospettabili capacità di piega.
Nonostante il parabrezza sia volutamente basso, la protezione è più che valida. A noi è piaciuto così, non isola il pilota, ma lascia filtrare profumi e colori. Praticamente assente anche il calore del motore, che risulta ottimamente schermato dai carter inferiori.
La F6B ha ruote diverse dalla F6C; davanti c’è un cerchio da 18” con gomma 130/70 (la C ha un cerchio invece da 19”), mentre dietro troviamo un 180/60-16 (la C impiega un 17”).
I cerchi più piccoli, nonostante il peso maggiore, rendono la B un filo più svelta nei cambi di direzione. Inoltre troviamo un’altra differenza nell’impianto frenante, infatti la F6B adotta il sistema ABS ma di tipo Dual Combined. Il suo prezzo è di 24.400 euro franco concessionario.
Pregi
Stile unico | Motore | Piacere di guida
Difetti
Assenza delle retromarcia
Honda
Via della Cecchignola, 13
00143 Roma
(RM) - Italia
848846632
https://www.honda.it/motorcycles.html
Honda
Via della Cecchignola, 13
00143 Roma
(RM) - Italia
848846632
https://www.honda.it/motorcycles.html