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A prima vista, i volumi abbondanti della “X” porterebbero a pensare ad una maggiore capacità del suo vano sottosella, ma alla prova dei fatti le volumetrie sono identiche. Cambia il posizionamento della serratura di sblocco, più pratica sulla NC/X, essendo poco sotto al blocchetto di accensione, meno comoda sulla NC/S, visto che si trova in basso, sulla fiancatina sinistra (scomoda da raggiungere soprattutto quando la moto è appoggiata al cavalletto laterale): la medesima serratura presiede anche allo sblocco del sellino posteriore, che si apre controvento e rimane in posizione grazie a una pratica asticella, e sotto il quale è celato il tappo serbatoio: i 14 litri di benzina disponibili si trovano quindi in posizione arretrata, e fanno prevalere la distribuzione del peso sul posteriore. I 215 kg in ordine di marcia (212 per la NC700S) sono così ripartiti in 103 sull'avantreno e 112 dietro. 14 litri che potrebbero sembrare pochi, se non fosse che alla base del progetto che ha portato allo sviluppo di queste moto c'era la massima razionalizzazione dei consumi e dei costi di gestione.
Il posizionamento del propulsore nel telaio a diamante in tubi di acciaio, è caratterizzato dall'inclinazione in avanti di ben 61°,caratteristica che ha permesso di ottenere un baricentro molto basso, e allo stesso tempo di “liberare” spazio nella parte sovrastante, proprio per poter utilizzare il serbatoio come portaoggetti. Entrambe le moto appaiono ben rifinite, assemblaggi e materiali sono in linea con il prezzo di acquisto, mentre ci aspettavamo una maggior cura nel nascondere qualche cablaggio elettrico. A fine prova, complice il sale incontrato sulle strade, il catalizzatore posto sotto al puntale del motore, seppur parzialmente protetto, appariva ossidato e rovinato, troppo, considerando i pochi mesi di vita delle moto.
Seppur molto simili tecnicamente, è lampante che la “S” e la “X” si rivolgono a due tipologie differenti di utenti
Il lungo periodo che abbiamo trascorso con le gemelline ce ne ha fatto apprezzare la praticità e la scarsa propensione alle visite in enoteca, opps, dal benzinaio (i prezzi oramai sono quelli) e, seppur molto simili tecnicamente, è lampante che la “S” e la “X” si rivolgono a due tipologie differenti di utenti. La naked è perfetta per l'utilizzo cittadino, dove le minori dimensioni e la maggiore agilità fanno la differenza, la scarsa protezione dall'aria ha un valore relativo, mentre l'altezza della sua sella - 790 mm contro gli 830 della crossover – può senz’altro facilitare i meno alti, e soprattutto per il pubblico femminile. Il comfort è per altro paragonabile, in quanto la maggiore escursione delle sospensioni della NC700X – rispettivamente 153,5 mm e 150 mm davanti e dietro contro i 120 mm della naked (identica su entrambi gli assi) - viene in parte vanificata dalla taratura di base discretamente rigida.
L'aspetto “avventuroso” della NC700X (che non a caso nel sito Honda è classificata alla voce “Adventure”, assieme alla possente ammiraglia Crosstourer, alla Crossrunner e alla sorellina CB500X, oltre alle stesse Transalp e CRF250L) è però da non sottovalutare, e la sua maggior propensione all'utilizzo a 360° è certamente la particolarità che l'ha fatta preferire dal grande pubblico. Com’era emerso durante il nostro breve test portoghese dello scorso anno, comunque , quei “360°” sono più realisticamente 270°, perché l'utilizzo in fuoristrada di questa simpatica crossover si può limitare realisticamente a qualche strada bianca e nulla più, vuoi per le caratteristiche della gommatura di primo equipaggiamento (le ottime Metzeler Roadtec Z8) vuoi per l'assetto stradale delle sospensioni, poco propense a incassare le sconnessioni tipiche del fuoristrada, anche se poco impegnativo.
Fatto sta che la protezione offerta dalla pur minimale carenatura della NC/X è naturalmente superiore rispetto a quanto offre la sorellina nuda, e le sue possibilità di utilizzo sono quindi da considerarsi a più ampio raggio. Facendo una visitina al sito della Honda Italia, ci si può anche fare un'idea sul come attrezzare queste due moto per un utilizzo che vada oltre la classica routine quotidiana del tragitto casa-ufficio: parabrezza per la naked, un altro parabrezza maggiorato per la crosstourer, borse laterali e bauletto, manopole termiche, cavalletto centrale, deviatori aria per gambe e piedi, possono trasformare la NC700S in una viaggiatrice, ed esaltare ulteriormente le doti della NC700X.
In città, poter contare su questo tipo di trasmissione è davvero comodo, gli unici appunti che si possono fare sono relativi alla rumorosità degli innesti alle bassissime velocità, che possono infastidire le orecchie più sensibili, e una minima difficoltà nelle manovre a passo d’uomo, quelle che normalmente si effettuano con “la frizione in mano”, e che qui vanno per forza gestite col piede sul freno. In queste condizioni emerge anche una fastidiosa pesantezza di sterzo con relativa tendenza a “chiudere”, comportamento che però va scemando con l'aumentare della velocità, e che si trasforma in una qual certa pigrizia a inserirsi in curva alle velocità medio alte, dove è richiesto al guidatore un discreto uso del corpo nella fase di ingresso curva o nei cambi di direzione. Queste sensazioni sono più presenti sulla NC700X che non sulla naked, ma in compenso stabilità e precisione di guida sono sempre ottime per entrambe, e ci si può senz’altro divertire anche quando si vuole spremere a fondo il bicilindrico Honda senza curarsi più di tanto dei consumi, che comunque rimangono sempre a livelli confortanti.
Il funzionamento dei freni è privo di ombre, così come l'intervento del C-ABS, puntuale e con funzione “Angelo Custode” sempre inserita. Lo sforzo richiesto dalla leva al manubrio è sopra la media se si cerca la staccatona, ma nell'uso normale è piacevolmente modulabile, così come il freno posteriore.
Chilometro dopo chilometro emerge che, anche senza andare a disturbare la funzione “Sport” - quindi rimanendo in modalità “Drive” - lo spunto al semaforo è discretamente brillante, mentre rumorosità e vibrazioni sono da scooterone. La brillantezza e gli scatti imperiosi, anche andandosi a posizionare su “Sport”, non sono nella natura della NC700, il motore arriva in un batter d’occhio al limitatore (poco oltre i 6.300 giri), quindi è consigliabile sfruttare la fluidità e il discreto tiro offerto ai medi regimi con il cambio che “snocciola in sequenza” i rapporti, e godersi il paesaggio. Solo quando serve, magari per effettuare più rapidamente un sorpasso improvviso, si può scalare manualmente uno o più rapporti anche quando si sta guidando in modalità totalmente automatica: a ripristinare l'automatismo della cambiata ci penserà la centralina.
percorrere un bel po' di chilometri prima di vedere scomparire una delle cinque tacche dell'indicatore, ma è tirando le somme alla prima sosta dal benzinaio, una volta esaurito il carburante, con la riserva piccola icona della riserva che lampeggia, che la media di chilometri percorsa è davvero buona. Nel lungo periodo di prova non siamo mai scesi sotto i 21 km/l anche sfruttando fino all'ultimo i 51 cv a disposizione, mentre in media si percorrono senza troppi riguardi i 25 km/l, nel ciclo extraurbano-autostradale, tenendo conto del tachimetro e del contachilometri non particolarmente precisi (a 130 km/h indicati ne corrispondono infatti 120 effettivi, mentre ogni 200 km percorsi ne vengono indicati 10 in più): numeri che fanno della NC700 una tra le moto più parche nei consumi, anche senza arrivare ai valori record dichiarati, quei famosi 27,9 km/l che si possono raggiungere solo in condizioni di guida onestamente poco realistiche (almeno a Milano e dintorni) o andando davvero a passo di lumaca.
A chiudere un quadro davvero positivo sui costi di acquisto e gestione della moto, possiamo includere anche la manutenzione limitata richiesta da queste moto, che prevedono il primo tagliando a 1.000 km, i successivi a 12.000 (le candele vanno sostituite ogni 48.000 km!).
Honda
Via della Cecchignola, 13
00143 Roma
(RM) - Italia
848846632
https://www.honda.it/motorcycles.html
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