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Un successo che parte da lontano
1984: viene presentato l’SH, ed è un successo. Passano gli anni, si susseguono le versioni e oltre 500.000 SH invadono il mercato italiano.
Il 2009 coincide con il lancio della quinta serie del fortunatissimo scooter italo-giapponese (gli SH125i/150i vengono costruiti ad Atessa e disegnati alla Honda R&D di Roma).
Se a prima vista le differenze con il modello precedente sembrano limitate, un rapido confronto sottolinea una evidente diversità nella vista anteriore. Meno manifesto il rinnovamento delle linee della fiancata, dove si è badato più alla concretezza senza particolari azzardi stilistici.
Rifinito da grande
La qualità delle finiture è decisamente elevata, a livello di mezzi di categoria superiore. Accoppiamenti precisi e materiali plastici di qualità, appaganti sia alla vista che al tatto, fanno da complemento alla carrozzeria vera e propria, che sfoggia verniciature di elevata qualità. Sei i colori disponibili: Blu, Nero, Rosso, Bianco, Grigio e Giallo. O se preferite: Pearl Montana Blue, Pearl Nightstar Black, Velvet Red Metallic, Pearl Cool White, Quasar Silver Metallic e Pearl Acid Yellow.
Il 2009 coincide con il lancio della quinta serie del fortunatissimo scooter italo-giapponese
A cercare il pelo nell’uovo, un particolare sottotono che su altri mezzi passerebbe inosservato, sull’SH, dato l’elevato standard qualitativo, balza all’occhio dei più attenti (o pignoli): le viti della pedana a vista. Quattro tappi di plastica e anche i più scrupolosi sarebbero zittiti.
Come prima più di prima
Eccellente l’abitabilità offerta dall’SH, che conferma la buona propensione ad accogliere anche i guidatori di maggiore statura. In questa versione 2009 la distanza tra sella e scudo anteriore è stata incrementata di due centimetri, a voler migliorare una situazione che era gia da considerarsi d’eccellenza. Non è solo il guidatore a trovarsi a proprio agio in sella, anche l’eventuale passeggero può contare su di una sistemazione ottimale. Comode ed ergonomiche sia le pedane estraibili, che le maniglie a cui aggrapparsi durante la guida. Queste ultime sono parte integrante del portapacchi, sul quale si può fissare, senza interposizione di piastra alcuna, un comodo bauletto da 35 litri (apribile con la chiave di accensione). Questo migliora le capacità di carico, compensando lo scarso volume utile del vano porta casco, a dire il vero non proprio da record di categoria visto che è assai difficile trovare un casco che vi entrare.
Aguzzare la vista
La rinnovata strumentazione, offre un buon numero di informazioni. Oltre al classico tachimetro, la cui leggibilità è disturbata da una grafica non proprio chiara, ci sono gli indicatori del livello carburante e della temperatura del liquido di raffreddamento, oltre alle classiche spie di servizio. Pratico l’orologio LCD, così come la spia per il cambio olio.
Sempre in testa
Difficile trovare di meglio a livello di propulsori, i monocilindrici da 125 e 150 cc montati sul piccolo scooter della Honda rappresentano quanto di meglio si possa trovare sul mercato.
Monocilindrici a quattro tempi, raffreddati a liquido, oltre a distinguersi per la linearità di erogazione e la limitata rumorosità meccanica, sono anche dotati di coppia e potenza al top della categoria.
10,1 KW a 9.000 giri/min e 11,5 Nm di coppia a 7.000 giri/min per il 125 11,6 KW a 8.500 giri/min e 14 Nm a 7.000 giri/min per il 150.
Naturalmente entrambi i propulsori rispettano quanto stabilito dalla normativa Euro 3.
In sella, tante conferme
Una volta saliti in sella, e dopo i primi metri percorsi in compagnia dell’SH, non si può che convenire sul fatto che il piccolo di casa Honda abbia una marcia in più (il fatto che se ne siano venduti così tanti ne è la conferma ).
Agile e rapido nel traffico cittadino e sui percorsi ricchi di curve, si distingue per la solidità di appoggio e la precisione anche alle velocità medio alte. Le modifiche apportate al telaio tubolare in acciaio, irrigidito rispetto al modello precedente, permettono alle sospensioni di lavorare al meglio. Anche se forzato e guidato in maniera per così dire disinvolta, l’SH non fa una piega (si fa per dire, viste l’ottima luce a terra). L’impronta a terra da vera moto, le gomme 120/80-16 posteriore e 100/80-16 anteriore, permettono di contare in ogni situazione su di un grip eccellente, che permette, inoltre, di sfruttare al meglio il potente impianto frenante (ora disponibile anche il disco posteriore). In entrambe le versioni, con e senza disco al posteriore, l’SH frena alla grande e senza stancarsi mai. Difficile trovare un concorrente che riesca a staccare la ruota posteriore da terra in frenata!
Vibro poco
Decisamente limitate le vibrazioni provenienti dal propulsore, più presenti quelle provenienti dalle ruote. L’assetto sembra privilegiare leggermente le prestazioni dinamiche piuttosto che il comfort di guida. Tale caratteristica, che sulle prime sembra un limite sui terreni sconnessi, alla lunga paga, con una capacità di incassare anche le sconnessioni più dure senza perdere alcunché in precisione di guida.
Di tutto di più
Particolare attenzione è stata dedicata agli optional con cui arricchire l’SH. Si va dal classico parabrezza rialzato con relativi paramani (anch’essi trasparenti), alle manopole riscaldate, al bauletto da 35 litri, fino alla copertina copri gambe. Interessante oltre che intelligente, la possibilità di sfruttare un cablaggio apposito, e già montato di serie, per l’installazione dell’antifurto elettronico.
I prezzi partono dai 2.995 Euro franco concessionario del 125 con freno a tamburo (150 Euro in più per il 150). Le versioni dotate di doppio freno a disco costano 3.145 Euro e 3.295 Euro rispettivamente il 125 e il 150 cc.
Honda
Via della Cecchignola, 13
00143 Roma
(RM) - Italia
848846632
https://www.honda.it/motorcycles.html
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