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Dopo aver superato la soglia del milione di unità vendute, ed aver chiuso il 2016 come scooter più venduti in Italia, Honda rinnova la coppia SH 125i e SH 150i lasciando al momento immutata la versione SH 300i.
Rispetto alla precedente versione il restyling punta molto su design, tecnologia e comfort di bordo, mentre le caratteristiche tecniche rimangono pressoché invariate.
L'occhio più inesperto potrebbe venir ingannato, ma chi conosce l'SH noterà al primo colpo d'occhio che, nonostante l'impostazione stilistica sia la stessa, ora le sue linee sono più tese. Lo scudo, al pari del fanale anteriore incassato nel manubrio, hanno guadagnato l'illuminazione a tecnologia LED con il già conosciuto e inconfondibile disegno ad “X”.
Così come nel frontale, anche le luci dello stop e delle frecce perdono la classica lampadina a filamento e si guadagnano i LED. Nel complesso le linee sono rimaste quelle classiche tracciate dal designer Maurizio Carbonara, guadagnando però unom stile più moderno ed aggressivo.
Come per il modello precedente, il progetto SH è incentrato sul garantire il massimo comfort nel commuting urbano, dotando così lo scooter di un sottosella di dimensioni più che generose ove è possibile alloggiare un casco integrale: cosa più unica che rara per uno scooter a ruote alte. In caso di spostamenti in coppia, il sottosella è dotato di due ganci, uno per lato, per assicurare i caschi e fissarli all’esterno in modo sicuro.
Una modifica di carattere tecnologico, piccola ma decisamente utile, è stata l'aggiunta di una presa a 12V alloggiata nel vano porta oggetti (ora più capiente) ricavato dietro allo scudo. Smartphone scarico? Mai più.
Il passeggero può godere di pedane retrattili in alluminio, di un discreto spazio e di appigli integrati nel portapacchi posteriore. A questo proposito, come nel modello precedente Honda ha deciso di includere nella dotazione standard dei suoi nuovi SH un bauletto posteriore, parabrezza e paramani.
Oltre alla già citata presa a 12V, Honda ha voluto i suoi nuovi SH 125 e 150 della tecnologia Smart Key: grazie a questo sistema keyless, basta tenere la chiave in tasca e agire sul commutatore di contatto, che si illumina di blu, per poter premere il tasto di avviamento o quello di sollevamento della sella.
Squadra che vince non cambia. Il noto monocilindrico raffreddato a liquido è rimasto essenzialmente lo stesso della versione precedente, cioè il compatto eSP: sulla versione del modello 2017 sono però state apportate alcune modifiche alla mappatura e all'iniezione elettronica. Modifiche che da una parte hanno permesso di ottenere l'omologazione Euro-4, e dall'altra hanno portato ad un lieve aumento dei cavalli, facendoli passare da 11,83 a 12,2 sempre a 8.500 giri, per l'SH125i, mentre la potenza della versione 150 cc rimane invariata a 15 cv.
Come nella versione precedente, anche sui nuovi SH è presente la funzione Start&Stop (disinseribile), che dopo tre secondi di funzionamento al minimo spegne il motore: per riavviarlo è sufficiente agire sulla manopola dell'acceleratore. Anche grazie a questa soluzione, assieme a un serbatoio da di 7,5 litri di capacità, l'autonomia è di circa 300 km; il consumo medio dichiarato della versione da 125 cc è di 47,4 km/l, e di 43,8 km/l per il 150cc.
Per quanto riguarda il telaio, è stato riconfermato quello in acciaio alto resistenziale della versione precedente. Le ruote in alluminio, equipaggiate ora con pneumatici Michelin City Grip, sono state rinnovate nel disegno, pur mantenendo le consuete cinque razze sdoppiate. Il loro diametro rimane di 16 pollici, così da garantire un'ottima maneggevolezza e stabilità anche sul pavé.
Gli ammortizzatori sono regolabili nel precarico delle molle su 5 scatti, ed offrono alla ruota un’escursione di 83 mm. All'anteriore, invece, la forcella telescopica con steli da 33 mm ha un corsa di 89 mm. L'impianto frenante dispone di dischi da 240 mm, con pinza anteriore a 2 pistoncini, mentre la pinza posteriore è a singolo pistoncino. L'ABS è di serie. Il peso della versione 125 cc è di 136,9 kg, e di 137,3 kg per l'SH150i.
I colori disponibili per i due nuovi SH sono: Pearl Nightstar Black, Pearl Cool White, Lucent Silver Metallic e Pearl Splendor Red.
Il listino prezzi, rispetto alla versione precedente, è stato leggermente ritoccato all'insù, esattamente di 210 euro per entrambi i fratellini: l'SH125i costa dunque 3.390 euro, che diventano 3.540 per il 150. I prezzi includono il bauletto posteriore, parabrezza e paramani.
Sull'SH 125i il silenzio regna sovrano. Il motore è silenziosissimo, e le vibrazioni sono poche ad ogni regime. Passando al 150cc invece si avverte un po' di differenza acustica. Altra differenza tra i due motori, nonostante le similitudini siano molte, è naturalmente l'erogazione: L'SH 125i infatti è più pronto ai bassi regimi, mentre il 150i recupera nell'allungo, dove si sente la sua maggiore corposità.
Sia sul pavé che sullo sconnesso gli ammortizzatori reagiscono in maniera composta, e grazie al diametro delle ruote si viaggia in tutta tranquillità. Il comfort di bordo comunque è alto, e solo a velocità discretamente elevate l'avantreno diventa un po' troppo leggero, e di conseguenza meno preciso: sicuramente, il parabrezza e il bauletto non sono certo estranei a tale comportamento.
Grazie alla ricca dotazione standard, tuttavia, la protezione dall'aria è ottima, così come in caso di pioggia. Da notare inoltre che l'imbottitura sullo schienale del bauletto garantisce un buon comfort anche al passeggero.
L'abbinamento freni/pneumatici (Michelin City Pilot) è davvero vincente. Grazie al buon grip e ai freni modulabili e progressivi, frenare anche su superfici scivolose regala un buon feeling a chi guida.
Tirando le somme, i nuovi SH si confermano un ottimo prodotto, sono facili da usare e sono offerti con una dotazione completa. Con l'aggiunta della solita qualità curata stile giapponese, traslata alle catene di montaggio di Atessa: gli assemblaggi sono ottimi e la tecnologia offerta è abbondante.
Cosa ci saremmo aspettati di più? Durante la prova abbiamo avvertito la mancanza di un freno di stazionamento, utile quando ci si ferma in discesa, e del cicalino per le frecce.
Ultima osservazione: i consumi dichiarati da Honda (riferentisi com'è noto al protocollo di rilevazione standard WMTC - World Motorcycle Test Cycle) difficilmente sono ripetibili nell'uso comune: tuttavia, a conti fatti, durante la nostra prova non ci siamo discostati troppo da una media di 37 km/l sulla versione 150, e quasi 40 km/l sul 125 cc, comunque piuttosto soddisfacenti.
Honda
Via della Cecchignola, 13
00143 Roma
(RM) - Italia
848846632
https://www.honda.it/motorcycles.html
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