Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su [email protected]
Nella classifica di vendita occupano stabilmente le prime posizioni e se restringiamo il campo agli scooter di media cilindrata sono la prima scelta litigandosi i favori della clientela. Stiamo parlando di Honda SH 350i e Piaggio Beverly 300, due assoluti best-seller e spesso considerati proprio l'uno l'alternativa all'altro. Il motivo è presto detto: rappresentano il connubio ottimale tra prestazioni, comfort e versatilità specie per chi utilizza lo scooter non solo in città ma anche e soprattutto per collegare la città con la provincia. Da un lato SH è la sigla diventata specie in alcune città il sinonimo di scooter a ruota alta e dall'altro il Beverly è sempre stata la risposta italiana a chi cerca uno scooter elegante. Curiosamente, poi, sono entrambi costruiti in Italia perché l'SH 350 esce dagli stabilimenti abruzzesi di Atessa.
Abbiamo perciò deciso di metterli a confronto per capire meglio cosa li accomuna ma ancor di più cosa li differenzia.
Il top di gamma della famiglia SH non ha bisogno di molte presentazioni. Spinto dal motore eSP+ quattro valvole SOHC e raffreddato a liquido da 29,4 CV e 32 Nm si caratterizza per un'erogazione sempre pronta e briosa. È dotato del controllo di trazione HSTC disinseribile e di smart-key che consente oltre al contatto e l'apertura dei vani anche la pratica gestione del bauletto da 35 litri fornito di serie assieme a parabrezza e paramani in policarbonato. La sella si trova a 805 mm dal suolo e il peso con il pieno è di 174 kg. Altri numeri importanti per il nostro confronto sono quelli delle ruote: 110/70-16" e 130/70-16" sulle quali troviamo due freni a disco con rotore da 256 mm e ABS a due canali. Al di là dei fattori numerici, SH si distingue dal Beverly per la presenza della pedana piatta oltre che per forme molto signorili e snelle. Immediatamente riconoscibile è anche la posizione di guida, tipicamente SH. Si sta con il busto eretto perpendicolare al terreno e con le braccia poco distese. Le ginocchia hanno la classica piega a 90 gradi e anche i più alti hanno sufficiente spazio a disposizione. Piuttosto saranno i più brevilinei a lamentare qualche difficoltà in più a toccare stabilmente a terra. La strumentazione è completa e con una grafica ben leggibile. Tuttavia le dimensioni un po' ridotte e il trovarsi abbastanza "sotto" porta a dover abbassare lo sguardo dalla strada, almeno le prime volte che si guida questo SH. A livello di guida, come già anticipato emergono da subito la brillantezza e la prontezza del motore che fa sentire la sua presenza anche in rilascio risultando alla fine più sportivo di quanto l'aspetto di questo ruota alta lasci presagire. In definitiva tra i due scooter in prova, l'SH 350 è quello più scattante e reattivo. La sella è ben fatta anche se tendente un po' al rigido ed è buona complessivamente la comodità. Il prezzo è di 5.890 euro franco concessionario.
Il contrattacco di Piaggio all'Honda SH arriva da due fronti: Beverly 300 e Beverly 400. Come abbiamo raccontato nel test dedicato, tra i due ci sono molte differenze tecniche e non è solo una questione di cilindrata. Entrambi sarebbero stati validi candidati per questo confronto perciò alla fine abbiamo lasciato decidere alla classifica di vendita: il 300 è quello più apprezzato e che insidia da vicino l'SH 350. La Casa ce l'ha fornito nell'allestimento più sportivo S che si distingue per i dettagli opachi e le varianti cromatiche dedicate oltre che per la diversa finitura della sella. Il motore è il 300 hpe che ha debuttato con la Vespa 300 GTS ed ha sostituito il precedente 250. La potenza massima è di circa 26 CV e la coppia di 26 Nm. Anche in questo caso la distribuzione è monoalbero ed è ovviamente raffreddato a liquido. Le sospensioni sono Showa ed è possibile regolare il precarico al retrotreno, i freni hanno disco da 300 mm davanti e 240 mm dietro entrambi con pinze a doppio pistoncino e l'ABS è due canali. La posizione di guida sul Beverly è votata al comfort ancor più dell'SH con una seduta leggermente più bassa (790 mm) e che consente un maggior appoggio dei piedi a terra anche grazie alla sua conformazione. Risulta particolarmente comoda anche per l'appoggio lombare ed è spaziosa anche per il passeggero. Lo spazio a disposizione è molto buono, ma la pedana non è piatta: nel tunnel centrale troviamo il serbatoio da 12,5 litri. Un'altra importante distinzione con SH è la misura delle ruote che per il Beverly sono sempre da 110/70 - 16" davanti ma da 140/70 - 14" dietro. Questo ha effetti sullo stile di guida che è meno "nervoso" e più rotondo. Il che si riflette anche nel tipo di erogazione del motore: sullo spunto è meno brillante del giapponese ma è più morbido e fluido anche in rilascio con un freno motore meno presente che facilita lo scorrimento. Forse anche per questo, oltre che per la differenza di cubatura, i consumi registrati sono stati leggermente migliori. La strumentazione è più grande rispetto a quella di SH e grazie alla palpebrina si riesce a leggerla anche con il sole allo zenith ma la grafica non è il massimo. Anche qui non mancano presa USB e sistema keyless, mentre è da sottolineare la presenza del vano sul retroscudo e soprattutto il vano sottosella più capiente e dotato di luce di cortesia. Consente nella maggior parte dei casi di fare a meno del bauletto. Il prezzo è di 5.699 euro.
Attorno a Honda SH e Piaggio Beverly si sono proprio create due fazioni o correnti di pensiero se preferite. Chi sceglie l'uno non sceglierebbe mai l'altro e provandoli assieme abbiamo capito il perché. Hanno due caratteri molto diversi pur assolvendo alle stesse funzioni e offrendo in buona sostanza pacchetti assimilabili a prezzi del tutto paragonabili. Il giapponese è preferibile per chi va sempre di corsa e non vuole rinunciare assolutamente alla pedana piatta. L'italiano è la scelta più azzeccata per chi cerca una guida più rotonda e una seduta più comoda. In entrambi i casi non si acquista "soltanto uno scooter", ma un vero e proprio mezzo di trasporto totale in grado di portarci al lavoro tutti i giorni, di consentirci di cavarcela in mezzo al traffico così come sulle strade a scorrimento veloce come autostrade e tangenziali e allo stesso tempo ci permette di divertirci tra le curve o perché no di fare del turismo anche in coppia. La scelta, dunque, non è di tipo economico giacché anche i consumi e i costi di gestione sono del tutto simili, ma proprio di stile e di gusto.
E voi quale preferite? Fatecelo sapere nei commenti.