HONDA SW-T400

HONDA SW-T400
Non più un modello derivato dal SilverWing 600, bensì uno scooter tutto nuovo, dotato dell'unico motore bicilindrico della categoria
14 marzo 2009

La prima serie del SilverWing 400 altro non era, se si escludono poche modifiche, un SilverWing 600 con il motore limitato nella cilindrata. Adesso, forte di una penetrazione sul mercato che supera di slancio quella del fratello maggiore, l’SW-T 400 (la T sta per Twin – bicilindrico) prende una strada diversa, e si presenta per l’anno 2009 con numerose modifiche tecniche e soprattutto con un nuovo abito.

Quel naso già visto
La parte che sicuramente colpirà l’osservatore sin dalla prima occhiata è il nuovo muso, con il doppio faro che fa tanto CBR 1000RR. E’ proprio da questo concetto che parte una rivisitazione estetica che ha reso più dinamico SW-T400 rispetto al predecessore, il tutto senza che venisse meno quella sua immagine elegante che tanto lo ha reso celebre.

Sin nei particolari
Disponibile in quattro tinte differenti, Sword Silver Metallic, Candy Graceful Red, Pearl Cosmic Black Metallic, Pearl Sunbeam White, SW-T400 è da considerarsi uno scooter di livello superiore per quanto riguarda la cura dei particolari e le rifiniture in genere. Nulla appare criticabile dal punto di vista dei materiali e degli accoppiamenti tra le singole parti di carrozzeria.

La parte che sicuramente colpirà l’osservatore sin dalla prima occhiata è il nuovo muso
La parte che sicuramente colpirà l’osservatore sin dalla prima occhiata è il nuovo muso

L’ordine, come da tradizione Honda, regna anche sottopelle, particolare che non va assolutamente sottovalutato (chiedere al meccanico di fiducia!).

In poltrona
La posizione di guida è comfortevole ed ergonomica, tenendo conto della categoria a cui appartiene SW-T400. Anche con le gambe piegate, poggiando i piedi sulla parte inferiore della pedana, la posizione non è affaticante e lo spazio a disposizione  per i piedi abbondante.
La sella è conformata in maniera ottimale e il supporto per la schiena fa il suo lavoro in maniera più che onesta. Ottima la scelta di adottare una pedana sciancrata nel punto di passaggio delle gambe durante le soste (particolare che sommato ai soli 74 cm di altezza da terra della sella permette a chiunque di toccare con entrambi i piedi).

Dietro come si sta?
Il passeggero ha ben poco da lamentarsi: sella ampia e ampiamente imbottita, maniglione per tenersi saldamente e posizione rialzata da Piccola Vedetta Lombarda per guardarsi in giro (e soffrire un po’ durante i trasferimenti veloci a causa delle turbolenze d'aria).

Come sulle auto
Bella e soprattutto ben leggibile, la strumentazione con quattro indicatori analogici e un display centrale circolare  è in puro stile automobilistico. Ricca e dettagliata, offre ogni sorta di informazione utile, sia nell’uso cittadino, che nei viaggi extraurbani.
Sempre piacevole trovare la spia del sistema antifurto HISS, che non permette l’accensione del motore se non con una chiave codificata appositamente.

Un occhio dietro le quinte
Capiente e ben sfruttabile, il vano sottosella è illuminato e permette di stivare anche due caschi integrali. Manca però una presa 12v, non proprio necessaria, che su uno scooter come questo ci saremmo aspettati di trovare. Comodi e soprattuto capienti, i vani portaoggetti  (uno dei quali fornito di serratura) ricavati nello scudo anteriore. Bello, ma decisamente poco pratico il simil portapacchi posteriore. Simil in quanto oltre a essere perfettamente liscio e ottimamente verniciato, manca di un qualsivoglia gancio o appiglio per un eventuale ragno elastico.
In più l’eventuale montaggio del bauletto (disponibile tra gli optional e decisamente bello di linea, oltre che capiente) prevede che venga forato (il più “povero” SH ha un portapacchi che funge anche da supporto del bauletto senza interposizione di piastre). Si tratta di un particolare migliorabile, soprattutto su di un mezzo da 6.690 Euro.

Più unico che raro
Il propulsore bicilindrico da 398 cc - ricordiamo che è l’unico due cilindri della categoria e la T della sigla sta proprio per Twin - si dimostra raffinato nella dotazione tecnica, potente grazie ai 39Cv a 8.000giri/min, estremamente fluido nell'erogazione dei 37,8 Nm di coppia a 6.500giri/min.
Come il predecessore è dotato di doppio albero a camme in testa e di quattro valvole per cilindro e naturalmente di raffreddamento a liquido. Le vibrazioni sono tenute a bada da un albero controrotante.

Come da tradizione
Come vuole la consuetudine, anche questo scooter  di casa Honda ha nella facilità di guida e nella intuitività di utilizzo le sue caratteristiche principali. Sali e vai senza problemi, che tu sia uno scoterista navigato oppure un neofita.
Agile ed eccezionalmente manovrabile alle bassissime velocità, SW-T400 sguscia letteralmente nel traffico, a dispetto di misure di ingombro non proprio contenute. Il peso, che raggiunge la non trascurabile quota di 247 kg in ordine di marcia, si sente solo nelle manovre da fermo negli altri casi il baricentro basso e le quote ciclistiche indovinate rendono SW-T400 più leggero di quanto non lo sia realmente. Il bicilindrico, fluido e rapido allo stesso tempo nel prendere i giri, vibra poco e si fa sentire ancora meno. Pacioso e tranquillo nell’uso cittadino, si dimostra dotato di carattere se provocato. Ripresa e accelerazione sono decisamente interessanti.

Agile ma controllato
Le ottime caratteristiche di guida in città naturalmente non precludono l’utilizzo extraurbano se non addirittura autostradale allo scooter Honda, un frangente in cui emergono le caratteristiche prestazionali al top della categoria. Sui percorsi medio veloci emerge una volta ancora l’ottima potenza del bicilindrico, ma anche la solidità della ciclistica.
Il telaio a trave dorsale in acciaio ha ricevuto una serie di cure ricostituenti al fine di migliorarne le capacità torsionali e bisogna dire che il compito è stato svolto in maniera ottimale. 

Potente grazie ai 39Cv a 8.000giri/min, estremamente fluido nell'erogazione dei 37,8 Nm di coppia a 6.500giri/min

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Grazie alla maggiore rigidità dell’insieme, il reparto sospensioni può lavorare meglio e quindi utilizzare settagi più soft. La forcella da 41 mm offre ben 210 mm di corsa poco frenata (senza che questo vada ad influire sulla stabilità), mentre anche i due ammortizzatori posteriori (regolabili nel precarico molla su 5 posizioni) possono contare su di una discreta capacità di assorbimento delle asperità, pur conferendo rigore sui tratti medio veloci.
Sul veloce emerge anche l’ottima profilatura dello scudo anteriore, che complice un parabrezza che fa il suo mestiere, offre una protezione dall’aria davvero ottima.
Da sottolineare la luce a terra offerta dall’SW-T400, nel corso della prova nessuna parte dello scooter, cavalletto compreso, ha grattato l’asfalto. Un fatto inusuale per la categoria.

ABS forever
La sigla esatta di SW-T400 che abbiamo provato comprende anche la dicitura ABS (è in vendita anche una sconsigliata versione priva dell’ormai irrinunciabile sistema antibloccaggio dei freni).
L’accoppiata ABS – CBS (ripartitore di frenata sui due assi) consente di poter sfruttare al massimo le potenzialità offerte dal disco da 276 mm anteriore e dal posteriore da 245 mm, senza dover badare troppo a come si agisce sulle leve.
In compenso la modulabilità di per sé ottima, oltre alla generosa impronta a terra offerta dalle Bridgestone di serie (per la precisione 150/70-13 posteriore e 120/80-14 anteriore), limita decisamente i bloccaggi indesiderati delle ruote.

Pregi


Guidabilità – Finiture – Prestazioni

Difetti


Praticità portapacchi
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Honda SW-T 400 (2009 - 16)
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Via della Cecchignola, 13
00143 Roma (RM) - Italia
848846632
https://www.honda.it/motorcycles.html

  • Prezzo 7.250 €
  • Cilindrata 399 cc
  • Potenza 39 cv
  • Peso 247 kg
  • Sella 740 mm
  • Serbatoio 16 lt
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Scheda tecnica Honda SW-T 400 (2009 - 16)

Cilindrata
399 cc
Cilindri
2 in linea
Categoria
Scooter Ruote basse
Potenza
39 cv 29 kw 8.000 rpm
Peso
247 kg
Sella
740 mm
Inizio Fine produzione
2008 2016
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