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Novembre 2015: se amate il marchio Husqvarna, segnatevi questa data. La storica industria motociclistica (fu fondata a nel 1903) torna a proporre moto stradali sotto la gestione di KTM AG, che ha rilevato la proprietà da BMW nel 2013. Arriveranno infatti presso i concessionari nel mese di dicembre le due novità che stiamo provando, le 701 Supermoto e 701 Enduro.
Sono moto di nicchia, è prevista una produzione annuale di 4.000 pezzi circa. Ma segnano un percorso ben preciso, che nel giro di circa cinque anni porterà la Casa austro-svedese a ricoprire un ruolo di primo piano nel mercato europeo delle due ruote. Le ambizioni dei manager Husqvarna sono toste, il target è diventare il terzo player del Vecchio Continente (alle spalle di KTM e BMW quindi).
La gamma 701 è il primo tassello, ma non dimentichiamo le concept 401 Vitpilen e 401 Svartpilen viste nel 2014 a Eicma.
Le indiscrezioni le danno in arrivo nel 2016, ma crediamo che Husqvarna possa riservare altre sorprese anche al vicino salone di Milano.
Le Husqvarna 701 non ci devono sorprendere, la Casa ha un passato prestigioso nella velocità, che la vide protagonista nelle corse degli anni trenta anche al celebre Tourist Trophy sull'Isola di Man. Nel secondo dopo guerra estese il suo interesse alle gare di fuoristrada; qui presentò modelli innovativi, pensiamo ad esempio alla 501 del 1983, una moto a quattro tempi leggera e moderna, antesignana delle moto che ancora oggi riscuotono ampi consensi in questo segmento.
Il 2015 incorona la gestione della nuova proprietà (KTM AG), perché al di là di ogni polemica seguita alla cessione del marchio da parte di BMW, parlano i fatti. E questi ci dicono che nel 2014 sono state vendute oltre 16.300 Husqvarna nel mondo. Si tratta del record nei 113 anni di storia del brand, segno evidente che in Austria stanno lavorando molto bene.
Le Husqvarna 701 Supermoto e Enduro costano rispettivamente 9.540 e 9.280 euro franco concessionario e sono omologate per il trasporto del passeggero. Grazie alla mappa del motore specifica A2, con potenza di 30 kW, la 701 ENDURO può essere guidata dai possessori di patente A2.
E’ questa la ricetta delle 701. Il loro motore monocilindrico 4 tempi di 690 cc sviluppa 67 cavalli e pesa solo 43 kg. Già questi numeri vi ricordano qualcosa, vero? Le nuove Husqvarna condividono infatti la piattaforma di telaio e di motore delle KTM 690 Enduro e SMC. Rispetto a queste cambiano diversi dettagli. In primis, com’è ovvio, l’estetica, che non si limita certo alla livrea e agli adesivi. Sono inedite tutte le plastiche e i fanali (quello posteriore è a led e ha una foggia quadrata davvero minimal). Lo scarico è dedicato e la sella dà un’ergonomia parecchio diversa. Prima di tutto è gigantesca e va dal tappo del serbatoio (posteriore, da 13 litri) sino ai fianchi del radiatore. E poi ha una consistenza favolosa, è morbida senza essere cedevole e filtra le vibrazioni in modo lodevole.
Il mono 690 (102x84 mm) dispone di 67 cavalli a 7.500 giri e di una coppia pari a 67 Nm a 6.000. L’acceleratore ha il comando ride by wire, che governa l’iniettore da 46 mm della Keihin. Il pilota può selezionare le tre mappe (standard, soft e advanced), agendo sullo spinotto posto sotto la sella.
Come anticipato, la benzina è contenuta nel telaio posteriore in materiale plastico, che ha una funzione portante. L’airbox si trova quindi sopra il motore, in una zona riparata e pulita. Il motore LC4 dispone del contralbero antivibrazioni nel basamento. Non si tratta quindi del monocilindrico destinato alla KTM 690 Duke 2016, che infatti non sarà impiegato neanche sulle altre 690 (Enduro e SMC) del costruttore austriaco.
I tagliandi sono previsti ogni 10.000 km. Per la versione Enduro arriveranno presto un cupolino alto e un serbatoio aggiuntivo anteriore da 7 litri, che faranno di lei una piccola advnture adatta alle piste desertiche del Nord Africa. Il cambio ha sei rapporti e la frizione con comando idraulico Magura è dotata di antisaltellamento APTC.
Le Husqvarna 701 sono moto destinate all’utilizzo stradale, ma sanno anche divertire in pista (la Supermoto) e in fuoristrada, persino se impegnativo (la Enduro). Per farlo sono state equipaggiate dalla nascita con un solido telaio in acciaio al cromo-molibdeno e con sospensioni di grande qualità (interamente regolabili). Il fornitore è WP, marchio che appartiene al gruppo KTM.
Il telaio pesa 8,4 kg ed è vincolato al forcellone in alluminio che ferma l’ago della bilancia a 3,9 kg. Entrambe le versioni sono dotate di ABS Bosch 9.1 MP, che prevede anche la funzione Enduro e Supermoto, che lascia il sistema attivo sull’anteriore e disattivo dietro. L’ABS è in ogni caso anche disinseribile completamente.
Le due versioni hanno in comune il motore, il telaio e le sovrastrutture. Sono diverse le ruote e le sospensioni. La Enduro impiega cerchi neri DID (con camera d’aria) a raggi da 21 e 18 pollici, con pneumatici Continental TKC 80 (90/90-21 davanti e 140/80-18 dietro). L’impianto Brembo conta su una pinza flottante a doppio pistoncino per il disco wave flottante da 300 mm anteriore e una pinza fissa a pistoncino singolo per il disco da 240 mm posteriore. La 701 Enduro riceve da WP la forcella a steli rovesciati a cartuccia chiusa, denominata 4CS. È dotata di quattro camere separate ed è specifica per questo modello. Al pari del mono-ammortizzatore dotato di leveraggio, ha 275 mm di escursione, un valore vicino a quello delle moto da enduro destinate alle gare. Le piastre della forcella sono lavorate CNC e anodizzate nere. Il manubrio è fissato su riser con tamponi in gomma sia su Supermoto che Enduro, ma lo smorzamento delle vibrazioni – come vedremo – è molto diverso tra le due. La 701 Supermoto ha una forcella WP a steli rovesciati con 215 mm di escursione e prevede le regolazioni di compressione e ritorno separate sui due foderi. Il mono-ammortizzatore WP 4618 regala un’escursione alla ruota posteriore di 250 mm ed è anch’esso completamente regolabile. Le ruote Giant a raggi tubeless, anodizzate nere, misurano 17 pollici e impiegano pneumatici Continental ContiAttack Supermoto (120/70 e 160/60 all’anteriore e al posteriore). La Supermoto ha un impianto Brembo dedicato; la pinza radiale ha 4 pistoncini, che azzannano il disco flottante da 320 mm, mentre dietro c’è un disco flottante da 240.
Ve le ricordate, le moto da enduro monocilindriche dei mitici anni 80 e 90? Ci facevi di tutto, ma per davvero. Lavoro, scuola, gite e soprattutto tanto sano divertimento a grufolare come maiali nel fango. Erano buone sui sentieri delle nostre montagne, ma spesso diventavamo macchine da divertimento puro sulle dune di sabbia del vicino Nord Africa. Ecco, la Husqvarna 701 Enduro nasce con la medesima missione. Su strada scorrazza senza problemi, è potente (67 cavalli) e leggerissima (145 kg). Ma consuma anche poco (circa 20 km/l) e ha tagliandi da stradale (ogni 10.000 km).
Le premesse sono buone. Non ci resta che metterla alla prova sui fantastici percorsi del Portogallo, resi viscidi dalla pioggia caduta nelle ore che hanno preceduto il nostro test. La posizione in sella è comoda e molto simile a quella di una moto da enduro da competizione. C’è più spazio e la sella nuova (appositamente costruita in Canada per Husqvarna) è molto confortevole. Si rivela un po’ scivolosa, nonostante la zigrinatura, ma ha il pregio di assorbire tutte le vibrazioni indirizzate alle chiappe di pilota e passeggero (in questo è nettamente migliore rispetto alla sella montata sulla cugina KTM 690 Enduro). Le vibrazioni sono invece ben presenti sulle pedane e soprattutto sul manubrio e disturbano nei trasferimenti stradali con alte velocità di crociera.
Con questa nota ci lasciamo alle spalle i difetti e iniziamo a parlarvi dei pregi della 701 Enduro, che sono tanti. Su strada la Husqvarna corre forte e frena sicura, grazie all’ABS. Il motore regala un grande piacere, è sempre pronto in uscita di curva e ha un’erogazione esagerata. A parte qualche strappo ai bassi, ovvio per un mono di 690 cc, ai medi ha una spinta regolare e possente che prosegue con un allungo impetuoso fino a oltre 8.000 giri. Anche tra le bicilindriche sono poche le moto capaci di eguagliare queste prestazioni sui percorsi misti. Le gomme tassellate di primo equipaggiamento si comportano bene sull’asfalto asciutto, mentre richiedono prudenza su quello bagnato. La strumentazione è ridotta all’osso e, visto l’impiego dual, ci sarebbe piaciuta una unità più completa e dotata almeno del contagiri.
In fuoristrada la 701 diverte un casino. Sui percorsi rallistici va a nozze e procede sicura anche a velocità paurose (oltre i cento orari per capirci). Si guida bene in piedi, grazie ai convogliatori stretti, ed è fantastica da gestire col gas in uscita dalle curve. La nuova Enduro va molto bene anche sui percorsi enduristici. Le sospensioni sono scorrevoli e non richiedono interventi di sorta sulle regolazioni. Il serbatoio posteriore aumenta la trazione e consente alla 701 di scalare sentieri dalle pendenze disumane; di contro, a pieno carico, si avverte un po’ di inerzia da parte della ruota posteriore nel rientrare dai traversi di potenza (lo si avverte quando si guida al limite, sfruttando la grande potenza del motore). La 701 è agile e, grazie alla erogazione dolcissima del grande mono, si destreggia alla grande anche nello stretto, dove risulta penalizzante soltanto l’ampio raggio di sterzata. La frenata Enduro, con ABS attivo sull’anteriore, è perfetta. Non si avverte praticamente mai il suo intervento, mentre il bloccaggio del freno posteriore regala il tipico feeling enduristico.
Con la Husqvarna 701 Enduro dimenticatevi pure furgone, carrello e complicazioni varie. Con lei si parte da casa e si comincia a esplorare. Se poi l’esplorazione vi porta lontano, tanto meglio!
Pregi
Ottime prestazioni sia su strada che fuori | Qualità generale | Frenata con ABS per l’offroad
Difetti
Vibrazioni sul manubrio | Raggio di sterzata ampio
Moto: Husqvarna 701 Enduro
Luogo: Faro (Portogallo)
Meteo: 24 °, variabile
Terreno: strade statali e offroad
Foto: Marco Campelli, Sebas Romero
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