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La Kawasaki Versys, sin dalla prima versione del 2012, si è sempre distinta per il suo mix di versatilità, doti dinamiche e comfort.
L'Italia non è mai stato il suo mercato di riferimento, Germania e soprattutto Francia sono i paesi che l'apprezzano maggiormente, quelli dove spesso e volentieri si antepongono contenuti e prestazioni alla bellezza estetica, che per la verità, gusti personali a parte, non ha mai contraddistinto la Versys di maggiore cilindrata, al contrario delle prestazioni che hanno convinto sin dall'esordio.
Ad Akashi però, credono nella loro crossover, tanto da riprendere in toto le forme della "1000" e riproporle su questa "1100", che riserva tutta una serie di migliorie meccaniche ed elettroniche che ne innalzano ulteriormente il piacere di guida.
Il primo elemento riguarda il quattro cilindri Kawasaki che passa da 1.043 cm3 a 1.099 cm3 per merito di un aumento della corsa di 3 mm.
La crescita di cilindrata ha comportato non solo un rilevante aumento di potenza massima, che passa da 120 a 135 CV a 9.000 giri, ma garantisce anche una coppia ancor più corposa e ben distribuita a tutti i regimi, con il picco di 112 Nm a 7.600 giri (erano 102).
Tra le modifiche che hanno permesso questo incremento di prestazioni del 4 cilindri vanno annoverati i nuovi corpi farfallati, ora più stretti con conseguente maggiore velocità del flusso di aspirazione ai bassi e medi regimi per ottenere una maggiore coppia sin dai bassi, abbinati a condotti di aspirazione centrali più lunghi di 45 mm rispetto a quelli esterni, che invece aumentano la coppia tra i 4.000 e i 7.000 giri/min.
Il rapporto di compressione passa da 10.8:1 a 11.3:1, inoltre è stata adottata anche una massa volanica maggiore e un contralbero di bilanciamento secondario per ridurre le vibrazioni in eccesso e regolarizzare l'erogazione.
Anche grazie a tutto questo il propulsore soddisfa le stringenti normative Euro 5+.
Per migliorare il raffreddamento è stato aggiunto un radiatore dell'olio.
Il cambio elettronico Kawasaki Quick Shifter (KQS) agisce ora fin dai 1500 giri/min (prima erano 2.500), mentre i nuovi rapporti, con la quinta e la sesta allungate, migliorano il comfort di guida in perfetta combinazione con il cruise control.
La ciclistica non ha ricevuto modifiche particolari, il telaio a doppio trave fuso in alluminio con il telaietto posteriore in tubi d’acciaio è invariato, così come il reparto sospensioni, sia della versione "S" sulla quale prevedono una forcella e monoammortizzatore Showa (rispettivamente BFF e BFRC) con regolazioni del precarico ed estensione, mentre la "SE" protagonista della prova monta sospensioni semiattive sempre Showa, denominate KECS (Kawasaki Electronic Control Suspension).
L'impianto frenante è composto da due dischi da 310 mm con pinze radiali monoblocco a quattro pistoncini dal diametro differenziato, al posteriore troviamo un disco singolo da 260 mm (sul precedente modello era da 250 mm).
I cerchi a sei razze da 17” calzano pneumatici Bridgestone Battlax T31 nelle misure 120/70 e 180/50.
Confermato l'equipaggiamento del modello precedente, che era già decisamente completo.
Tre riding mode predefiniti, Rain, Road e Sport più uno personalizzabile, Rider, che consente in particolare, di intervenire sulla risposta del motore e sull'idraulica delle sospensioni.
Regolazione del KECS (Kawasaki Electronic Control Suspension), in base al carico, Cruise Control, manopole riscaldabili, e quickshifter aggiornato, garantiscono una dotazione all'altezza.
La nuova porta USB-C per la ricarica degli accessori, posizionata sul manubrio è pratica, ma criticabile dal punto di vista estetico, mentre la possibilità di connessione con l'applicazione per smartphone Rideology di Kawasaki, ora ha nuova funzione di comando vocale.
Sono tre gli allestimenti disponibili per la Versys 1100 SE: Tourer (borse laterali da 28 lt), Tourer+ (borse - sliders telaio - faretti di profondità - supporto navigatore), Grand Tourer (tutti gli accessori del Tourer+ a cui si aggiunge un bauletto da 47 lt).
La Versys 1100 SE convince sin da quando ci si sale. La triangolazione sella - pedane - manubrio è perfetta per i nostri standard e la nostra altezza (180 cm), l'imbottitura della sella e la sua forma ci sembrano ottimali (e i 300 km di prova senza il minimo affaticamento lo confermeranno).
Un regolata alle leve freno - frizione e siamo pronti per partire.
I 259 kg di peso sembrano molti meno, almeno una volta che ci si mette in movimento, con un bilanciamento della moto ottimale.
Nel misto la Versys convince, l'impegno è minimo, e i comandi, quickshifter compreso, sono precisi e poco affaticanti.
Il quattro cilindri convinceva prima e ancor più adesso che è cresciuto di cilindrata. Erogazione lineare e corposa, con una risposta del comando gas che è da prendere come riferimento per precisione e coerenza con la risposta del motore.
Guidata anche in maniera brillante, ma senza essere troppo aggressivi, questa Kawasaki regala soddisfazioni, anche senza scomodare il riding mode Sport e tanto meno quello Rider.
La risposta delle sospensioni, permette di limitare i trasferimenti di carico e soprattutto, garantiscono un assetto costante e controllato anche quando l'asfalto non è liscio come un biliardo, mentre nel caso lo fosse la Versys 1100 fa divertire e non si tira indietro quando si comicia a spingere (gli indicatori dell'angolo di piega sono dei veri e propri "istigatori alla piega").
Che si voglia guidare "spediti", o semplicemente macinare chilometri, la Versys 1100 è una compagna perfetta, nel misto stretto / veloce, si comporta come vorremmo, e anche se non lo facesse, una piccola escursione nel menù della strumentazione e si trova la soluzione ideale.
Sul veloce invece, emerge uno dei pregi di questa moto, la protezione dall'aria eccellente. Anche con il plexiglass nella posizione più bassa, il riparo è ottimo, le turbolenze si sentono poco nella parte superiore del casco, mentre braccia e spalle sono ben protette.
Alzandolo, solo da fermo e con due pomelli poco pratici e avvitati ad un supporto metallico bruttino e poco allineato alle finiture ottime del resto della moto, si può contare su una protezione ancora migliore, più adatta a chi magari passa abbondantemente il metro e ottanta di altezza.
Alzando ulteriormente la velocità emergono delle vibrazioni, ma siamo oltre le velocità consentite, almeno in alcuni paesi europei, e il problema si pone solo per gli utenti tedeschi (che comunque possono risolvere accelerando ancora ... ).
Viaggiando a ritmi "brillanti" emerege qualche limite dovuto ai pneumatici di primo equipaggiamento, Bridgestone Battlax T31, prodotto non di ultima generazione (tre anni fa sono state presentate le T32), che troviamo poco allineato ad un prodotto top come la Versys 1100 SE.
L'anteriore in particolare, se sollecitato mostra qualche limite legato alla capacità di contrastare il peso della moto, e lo fa consumandosi in maniera poco omogenea (in gergo si dice "scalina"). Sul bagnato invece, pur rimanendo ampiamente nei limiti di sicurezza, fanno desiderare il montaggio di prodotti più attuali e performanti.
Non ci stancheremo mai di dire che le economie di scala sulle moto non dovrebbero mai riguardare le gomme.
Nel complesso però, la Versys 1100 SE ci ha soddisfatto e conferma le qualità della precedente "mille", alzando ulteriormente l'asticella delle prestazioni, insomma rappresenta un connubio eccellente tra confort e qualità di guida.
Moto: Kawasaki Versys 1100 SE
Meteo: Coperto - Pioggia - 19°
Luogo: Spagna
Terreno: Strada
Giacca - Motoairbag MAB V4
Casco - ARAI TOUR- X5
Pantaloni - SPIDI PATHFINDER CARGO
Stivali Alpinestars RT-8
Kawasaki
Via Luigi Meraviglia, 31
20020 Lainate
(MI) - Italia
848 580102
https://www.kawasaki.it
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