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Tutto comincia nel lontano 1994 quando KTM lancia sul mercato la prima Duke 620, spinta dalla moda nascente delle motard, moto da enduro se non addirittura da cross, trasformate in divertentissime moto stradali. Di anni ne sono passati tanti e la Duke, sebbene rivista e migliorata sotto diversi punti di vista, è arrivata fino ai giorni nostri. L’ultima arrivata si chiama 690 Duke R ed è una versione ancora più esclusiva e potente della 690 Duke che è già a listino.
Il monocilindrico cresce da 654 cc a ben 690 cc, la cilindrata più elevata tra i monocilindrici attualmente in produzione
Considerando il prezzo di acquisto di 9.450 euro franco concessionario, esclusivo tanto quanto la moto, e di 350 euro superiore a quello della versione da 654 cc, facciamo pelo e contropelo alla naked austriaca dal punto di vista dei materiali e degli assemblaggi. Plastiche e verniciature sono ok, così come gli assemblaggi e gli accoppiamenti tra le varie parti di carrozzeria. Da questo punto di vista la Duke 690 R è una moto ben fatta e giustifica in parte il prezzo di acquisto impegnativo.
Dai 5.000 agli 8.000 giri, la reattività e la spinta sono impressionanti, e permettono alla Duke 690 R di tenersi dietro parecchie moto nella prova semaforo. Da notare che se si apre il gas con troppa violenza, a comandare l’apertura della farfalla dell’aspirazione non è più il cavo dell’acceleratore bensì un motorino elettrico, che rende più fluida e dolce l’erogazione nei primi istanti .
Inoltre è possibile scegliere tra tre diverse mappature della centralina attraverso uno switch posizionato sotto la sella.
L’esuberanza del motore è ben gestita da una ciclistica che concede poco alla voce comfort, soprattutto a causa della scarsa propensione del mono WP posteriore (regolabile nel precarico, compressione ed estensione) ad incassare qualsivoglia asperità dell’asfalto, ma che dal punto di vista della guidabilità non è seconda a nessuno. La forcella filtra discretamente le sconnessioni e, grazie alle ottime doti di scorrevolezza, permette al guidatore di sentire al meglio ciò che combina la ruota anteriore.
Un appunto per il posizionamento troppo avanzato delle pedane, che non permettono di “spingere” in uscita di curva, costringendo il guidatore ad aggrapparsi saldamente al manubrio.
Con meno di 160 kg da portarsi a spasso e potenza in abbondanza per divertirsi nel misto, la Duke 690 R è davvero una fun bike.
Guizzante e precisa nel misto stretto, solida in appoggio sul veloce, questa KTM fino a velocità nell’ordine dei 130 km/h è davvero una brutta cliente per moto di qualsiasi genere. Una bella soddisfazione per una moto dotata di un solo cilindro!
Tra le altre cose si deve segnalare la scarsa presenza di vibrazioni sia sul manubrio che sulle pedane anche ai regimi più elevati. Queste sono presenti solo sul serbatoio e sui relativi fianchetti, ma è sufficiente non avvinghiarsi ad esso con le gambe per evitare fastidiose ripercussioni.
Potente e reattivo il freno anteriore Brembo con disco da 320 mm e pinza radiale a 4 pistoncini; eccellente su asfalto asciutto, richiede maggiore attenzione sul bagnato dove, a causa di un attacco un po’ brusco, lo si deve maneggiare con attenzione.
Potente quanto basta e ben modulabile il disco da 240 mm posteriore.
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