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KTM, dopo avere dominato nell’Enduro (suoi due titoli su tre nell’EWC 2012), ha stracciato la concorrenza anche nel mondiale di cross
Il nostro peso fa lavorare basso il retrotreno (pesiamo 85 kg contro i circa 75 di Cairoli), lasciando un po’ alta la forcella. In uscita di curva emerge così un leggero sottosterzo, mentre la trazione è sempre semplicemente fantastica. La WP da 52 mm ha un funzionamento perfetto e mantiene la moto in assetto anche quando si sbaglia la sequenza di whoops o si atterra scomposti proprio dentro l’avvallamento vigliacco che “avviterebbe” la forcella di qualunque moto di serie. Anche a livello ergonomico la moto di Cairoli si rivela meravigliosa grazie a le leve regolate alla perfezione e a un manubrio dalla piega abbastanza dritta, che ti fa sentire subito a casa. Anche i freni sono perfetti e coniugano potenza e modulabilità.
La forcella WP conquista con lo stesso fantastico comportamento conosciuto sulla 350, mentre il monoammortizzatore ha più precarico e dà un assetto neutrale alla moto. Herlings tiene le leve al manubrio basse, ma ci si fa presto l’abitudine. Fastidiosa è invece la posizione alta del pedale del freno, che tra l’altro pecca in modulabilità. Lo sfiori appena e lui inchioda subito la ruota. Al giovane campione MX2 piace così, noi durante il test abbiamo limitato al massimo il suo utilizzo troppo on/off (o tutto o niente).
Al cancelletto la 450 è una tempesta, ridicolizza le altre cilindrate che in confronto sembrano minicross. Ma come diavolo faceva Cairoli a battere Nagl in partenza?
Al cancelletto è una tempesta, ridicolizza le altre cilindrate che in confronto sembrano minicross.
Ma come diavolo faceva Cairoli a battere Nagl in partenza? E’ divertente giocare con lei e vedere di cosa è capace nei rari allunghi della pista, ma i tempi sono un’altra cosa e vengono fuori – cronometro alla mano – con le cilindrate più basse. Per assurdo la 450 sa anche essere una moto bonacciona, basta decidere di usare le marce alte e sfruttare la grande coppia ai medi per fare strada senza che il motore urli agli alti. L’assetto ricorda la 350 di Antonio, con una forcella rigida ma molto scorrevole, e un mono che tende a chiudersi leggermente sotto il nostro peso.
E’ maneggevole e molto stabile anche nei tratti della pista che via via si bucano; il merito va in particolare alla ottima WP che digerisce ogni botta e attutisce alla grande gli errori di valutazione nell’atterraggio dai salti (che si arrivi lunghi o corti, gran parte del carico sulle braccia viene assorbito in modo spettacolare dagli steli di questa forcella da 52 mm).
A livello di taratura si nota immediatamente il lavoro spettacolare fatto dai ragazzi di De Carli sulla SX-F di Nagl. La sua moto, provata lo scorso anno in Francia, ci aveva lasciato a dir poco perplessi: motore (di 350 cc) appuntito e nervoso (dove invece quello di Tony era semplicemente perfetto), forcella di marmo e monoammortizzatore troppo frenato. Il team romano ha messo a punto alla grande la 450 di Max, che ora vanta lo stesso, fantastico equilibrio delle altre due moto factory provate a Mantova.
E i risultati si sono visti, col tedesco costantemente ai piani alti della classifica della MX1.
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