Kymco AK 550 2020 TEST: potenza abbordabile

  • Voto di Moto.it 8 / 10
Il nuovo maxi della Casa taiwanese guadagna qualche cavallo, mantenendo l'eccellente equilibrio dinamico della versione precedente. Il prezzo è giustissimo, rimane qualche piccolo compromesso sulle finiture
6 agosto 2020

Ci sono alcuni segmenti, nel mondo delle due ruote, dove c'è un leader riconosciuto. Un modello che da anni viene considerato il riferimento del settore, e che - per forza di cose - va metaforicamente in giro con un bersaglio dipinto sulla schiena. Chiunque voglia provare ad entrare in quel settore deve vedersela con lui. E se parliamo di maxiscooter sportivi non c'è nemmeno bisogno di fare quel nome: sapete benissimo di che mezzo stiamo parlando.

Torniamo per un attimo al 2017. Kymco, colosso taiwanese delle due ruote, decide di entrare nel segmento dei maxiscooter sportivi, e lo fa sfidando il re senza mezzi termini. Il nome del modello, AK550, richiama immediatamente l'AK47 Kalashnikov, e la linea è una sfida palese. A chi è più potente, dinamico e veloce.

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Il Kymco AK 550 ci ha convinto fin da subito, al netto di qualche piccolo difetto ampiamente perdonabile in un quadro di tale sostanza. Ma i ragazzi della Kyang-Yang Motors Corporation non dormono sugli allori, anzi. Dimostrando la determinazione che li spinge, dopo soli due anni apportano due ritocchini all'ammiraglia e ci ripropongono un AK550 un po' più potente ed efficace.

Ed eccoci qui, a provarlo, anche perché a fronte di un listino già molto favorevole (9.990 euro franco concessionario) grazie alle promozioni attualmente in atto ce lo si porta a casa a un prezzo incredibile - 8.690 euro, quotazione che lo rende appetibilissimo. Soprattutto perché la sostanza, come dicevamo sopra, è di primissimo livello.

Com'è fatto

La formula alla base del Kymco AK 550 è quella di prendere un bel bicilindrico orizzontale da 550cc con ordine degli scoppi fasato a 270°, distribuzione bialbero a otto valvole, capace di 53,7 cavalli (+2,2 rispetto alla versione precedente) e 55 Nm (+3,5) e montarlo in posizione centrale ospitandolo in un bel telaio in alluminio con schema motociclistico. Non c'è il controllo di trazione, sostituito però da una doppia mappatura - una a potenza piena, una ridotta - che addolcisce la spinta iniziale sui fondi più scivolosi.

Concetto motociclistico, dicevamo: ecco quindi che la forcella a steli rovesciati da 41 mm che troviamo all'anteriore è stretta da una bella doppia piastra che irrigidisce l'avantreno e trasmette feeling al pilota, e anche al retrotreno il forcellone (sempre in alluminio) sia gestito da un monoammortizzatore posizionato lateralmente. I due cerchi in lega a cinque razze, da 15 pollici, calzano pneumatici 120/70 e 160/60, e l'impianto frenante può contare su tre dischi - una doppia unità da 270 mm all'anteriore e una singola da 260 al posteriore - con pinze Brembo, a montaggio radiale all'avantreno. L'impianto è gestito da un ABS bicanale Bosch 9.1, e c'è il comodo (ma non scontato) freno di stazionamento al manubrio, per quando non abbiamo voglia di issare l'AK550 sul cavalletto centrale e ricorriamo alla stampella.

 

Si torna invece verso lo scooter, prendendone il meglio, al capitolo trasmissione, dove troviamo una finale a cinghia, e nella... interfaccia utente con un bel sellone con schienalino regolabile, parabrezza regolabile in altezza (ricorrendo agli attrezzi) due vani portaoggetti nel retroscudo con presa USB dai coperchi un po' plasticosi e dall'aspetto non robustissimo, per la verità.

Ma la dotazione è completissima: i gruppi ottici sono full-LED, la strumentazione completamente LCD, ci sono l'avviamento keyless, le manopole riscaldate e il sistema TPMS di monitoraggio della pressione pneumatici. E bene anche lo spazio del vano sottosella, ampio e ben sagomato (ci stanno un integrale e un jet) ma soprattutto dotato di luce di cortesia e di sblocco comandato dal selettore centrale con cui si gestisce anche accensione dello scooter e apertura del tappo carburante.

La carta d'identità di Kymco AK 550 2020

Potenza massima 53,7 cv
Coppia massima 55 Nm
Peso a secco 226 Kg
Cilindrata 550,4 cc

Come va

Il primo approccio con l'AK 550 è decisamente positivo. Pur con una postura sportiva e una sella non bassissima - situazione di fatto obbligata se si vuole uno schema telaio/motore di tipo motociclistico - si tocca bene a terra con i piedi grazie a un bello svaso della parte anteriore della seduta, diversamente da quanto avviene con alcuni concorrenti. Se mai, restando in argomento, il problema nasce quando si vuole arretrare un po' con i piedi, visto che la rastrematissima pedana termina abbastanza presto: c'è l'orrenda soluzione delle pedane passeggero, che però lasceremmo a chi non sa bene cosa sia davvero la guida sportiva.

Una volta abituati però non si sente la necessità di cambiare nulla nella posizione di guida: la distribuzione dei pesi è praticamente perfetta, così come la possibilità di caricare a piacere gli assi dell'AK 550. Le braccia assumono una piega naturale e dinamica, e la sella si rivela comoda e accogliente. In città si prendono rapidamente le misure all'AK, che si dimostra perfettamente bilanciato (e con un bel baricentro basso, che facilita le manovre e le rende più intuitive) a velocità... pedonali ma capace di sgusciare agile nel traffico quando si guida un po' aggressivi. In questo frangente si scoprono freni potenti e molto ben modulabili, e un'erogazione praticamente perfetta: il controllo di trazione non c'è ma non se ne sente la necessità. Certo, d'inverno, magari sul porfido o sui binari del tram, meglio prestare attenzione e affidarsi alla mappatura più conservativa in termini di risposta all'acceleratore.

L'unico reale difetto che si riscontra, e che purtroppo affliggeva anche la prima versione, è la scarsa leggibilità della strumentazione quando si guida sotto luce diretta e intensa. In compenso, la stessa strumentazione è completissima e facilmente gestibile attraverso i comandi posti sul blocchetto sinistro (secondo una logica piuttosto intuitiva) ma anche personalizzabile con l'app Noodoe, il cui supporto ora è di serie, che fornisce anche funzionalità di navigazione turn-by-turn previo scaricamento della cartografia: una mappa - ovvero un'intera nazione - è compresa nella prima installazione. Un minimo di abitudine richiede anche il commutatore centrale che governa il quadro e apre sella e serbatoio, ma vi bastano un paio di volte per assimilarne il funzionamento e farlo diventare del tutto naturale.

 

Ma visto il livello dello scooter, è fuori città che si scoprono le vere doti dell'AK 550. Senza voler riaprire l'ennesima diatriba sulla guida sportiva su moto e scooter, possiamo comunque dire che in sella al maxi Kymco ci si diverte non poco. Il motore ha la grinta giusta e spinge bene, ma quello che piace di più è la ciclistica, equilibrata e capace di unire stabilità e agilità come le realizzazioni più azzeccate. Lode ai ragazzi di Taiwan sia per la definizione della ciclistica, sia per la scelta di componentistica di pregio: l'impianto frenante Brembo, ma anche le gomme di primo equipaggiamento Metzeler Feelfree che valorizzano le doti dell'AK 550.

Nessun problema di luce a terra anche guidando con aggressività in montagna, ma tanto feeling come non ci si aspetterebbe da uno scooter: a costo di sembrare ripetitivi ribadiamo il divertimento. È in questo frangente che i piccoli compromessi sulle finiture appaiono più tollerabili che mai, perché una guida così brillante forse non ce l'aspettavamo nemmeno noi - si tengono ritmi importanti con impegno quasi nullo, e la coppia del motore, unita a una trasmissione tarata alla perfezione (oltre che silenziosa e piacevolmente diretta) fanno si che anche in caso di forti dislivelli l'AK 550 spinga bene e con gusto.

 

 

In Kymco amano sottolineare l'indole sport-touring dell'AK 550, quindi anche l'uso autostradale è per molti versi rilevante. Abbiamo provato due belle "tirate" trovando conferma alle ambizioni del maxi taiwanese, che si rivela stabile, protettivo (previo posizionamento del plexiglass sulla posizione più alta) e con prestazioni velocistiche di tutto rispetto, anche tenendo conto del probabile scarto del tachimetro. Si viaggia bene, sia da soli che in coppia - lo schienalino che separa pilota e passeggero è regolabile nella posizione - e con una capienza del sottosella decorosa per un mezzo di tali ambizioni dinamiche.

Capitolo consumi: l'AK è capace di essere parco, se usato con criterio (ma resistere alla tentazione di smanettare non è banale...) e il serbatoio da 12 litri vi garantisce un autonomia... minima - ovvero con con diversi tratti a gas spalancato - ampiamente superiore ai 200 km. Insomma, non si tratta di un mezzo limitato o limitante; se volete andarci al mare, magari per un weekend, troverete nell'AK 550 un compagno fedele e divertente.

Per chi è l'AK550?

Stavolta è di quelle facili: per chiunque cerchi uno scooter sportivo veloce, dinamico e solido, a un prezzo davvero azzeccato. L'unica cosa che manca, al momento, è il blasone, perché i piccoli difetti qualitativi altro non sono se i compromessi a cui la Casa taiwanese deve scendere per proporre l'AK 550 a una quotazione tanto competitiva. Se vi serve un mezzo che vi liberi dal problema della mobilità cittadina ma al tempo stesso possa sostituire in buona parte una moto nell'uso extraurbano, fra lo sport e il turismo, ci sono poche scelte migliori dell'AK 550.

 

Questa nuova versione risolve qualche piccolo problema di secondo piano rilevato durante i primi due anni di vendite, e migliora ancora la dinamica dell'AK grazie a qualche cavallo in più - tutte cose tutt'altro che disprezzabili, anche se permane la scarsa visibilità del cruscotto in condizioni di luce piena. Ma anche senza considerare che non si vive (purtroppo) sempre sotto il solleone estivo, stiamo parlando di piccole cose ampiamente compensate da una quotazione che non permette sicuramente di portarsi via nulla di meglio - o anche di equivalente - presso la concorrenza.

Il tutto anche senza considerare le promozioni: nel momento in cui scriviamo è in atto la già citata Rottama Risparmiando prorogata fino a settembre, ma vi consigliamo di guardare spesso il sito ufficiale Kymco perché la Casa taiwanese crede molto nel proprio prodotto di punta ed è disposta a spingerlo con determinazione.

In sostanza, se non subite il fascino del blasone, potete tollerare il sacrificio di qualche finitura non eccellente in cambio di una dinamica superlativa, potete fermarvi qui e puntare dritti a un concessionario Kymco. Anche perché, e poi non ve lo ripetiamo più, conveniente come adesso l'AK 550 probabilmente non sarà mai più...

 

Pregi e difetti

Pro

  • Guida | Prestazioni motore | Prezzo

Contro

  • Qualche compromesso sulle finiture

Maggiori informazioni

Moto: Kymco AK 550

Tester: Edoardo Licciardello

Meteo: Sole, 35°

Luogo: Modena, appennino emiliano

Terreno: urbano, misto di montagna

Foto e video: Giancarlo Vaccaro

Sono stati utilizzati

Casco NOS NS-2

Giubbotto Alpinestars T-Faster

Guanti Alpinestars Supertech

Scarpe TCX Street Ace Air

Hot now

Kymco AK 550 (2020)
Kymco

Kymco
Via Alcide De Gasperi, 11
25080 Molinetto di Mazzano (BS) - Italia
030 2620615
[email protected]
https://kymco.it/

  • Prezzo 9.990 €
  • Cilindrata 550 cc
  • Potenza 54 cv
  • Peso 226 kg
  • Sella 790 mm
  • Serbatoio 15 lt
Kymco

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Scheda tecnica Kymco AK 550 (2020)

Cilindrata
550 cc
Cilindri
2 in linea
Categoria
Scooter Ruote alte
Potenza
54 cv 40 kw 7.500 rpm
Peso
226 kg
Sella
790 mm
Pneumatico anteriore
120/70-15"
Pneumatico posteriore
160/60-15"
Inizio Fine produzione
2020 2020
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