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Disponibile nelle cilindrate di 50 – 125 – 150 e 250 cc il Bet & Win con il motore da un quarto di litro rappresenta una valida alternativa nei confronti di una concorrenza che mette sul piatto della bilancia prezzi notevolmente più alti, rispetto ai 4.000 Euro c.ca necessari per il B&W.
L’estetica moderna e aggressiva ha il suo punto di forza nella vista anteriore, con uno scudo dal look prepotente, caratterizzato dalla prese d’aria per il radiatore e dall’ampio faro. La linea, nel complesso è slanciata e moderna.
Abbastanza ampio il vano sottosella in cui può trovare posto facilmente un casco integrale più guanti e antifurto. Da sottolineare che il vano è illuminato.
Le finiture, non fanno gridare al miracolo, ma considerando il prezzo sono da considerarsi più che buone, con una caduta di stile per la carenatura del cruscotto poco curata e mal rifinita, in particolar modo all’altezza degli attacchi dei retrovisori, dove fuoriescono i due serbatoi dei freni. Al contrario, sono da elogiare i due specchi retrovisori verniciati e degni di essere montati su scooter di alta categoria.Accattivante la strumentazione, con il tachimetro posizionato centralmente e due display ai lati nei quali vengono visualizzati gli indicatori del contagiri, temperatura del liquido refrigerante, temperatura esterna, voltmetro, ore/datario e l’utilissimo livello carburante. Tutto questo senza contare le spie di servizio “classiche”. Roba da fare invidia alla GT più blasonata!
Il motore del B&W è un monocilindrico 4 tempi di 251 cc. con raffreddamento a liquido, per il quale vengono dichiarati 19,3 CV di potenza massima erogati a 6.250 giri, con un picco di coppia di 20.8 Nm a 5.500 giri. L’alimentazione viene affidata ad un carburatore Keihin CVK da 28,8 mm.
L’impianto frenante è costituito da due dischi rispettivamente da 220 mm (anteriore) e da 200 mm (posteriore).
Il telaio è in tubi di acciaio e piastre stampate, con le sospensioni anteriori, idrauliche da 33 mm di diametro e posteriore con doppio ammortizzatore regolabile che completano il quadro della ciclistica di questo scooter.
La posizione di guida è confortevole, ma solo se siete ben al di sotto del metro e ottantacinque, a causa della conformazione della sella, che impedisce di arretrare e della pedana che offre poca superficie d’appoggio per i piedi ed una inclinazione poco ergonomica. Se siete “lunghi”, la posizione di guida risulterà raccolta, con ginocchia aperte, mentre se rientrate nella media “italica” nessun problema.
Il motore del B&W pur non disponendo di una potenza da primato, permette di muoversi agilmente sia in mezzo al traffico sia sui percorsi extraurbani, mantenendo sempre una riserva di potenza da utilizzare in caso di necessità.
Anche nell’uso in coppia, il motore svolge il suo compito senza patemi, garantendo sempre spunti da fermo e variazioni di velocità brillanti.
Il telaio digerisce senza particolari problemi la guida nervosa, ricca di cambi di direzione, tipica dei percorsi “sopravvivenza” delle nostre città, mentre le sospensioni, sono le prime a dare segni di “cedimento”. Se le posteriori strappano una sufficienza risicata, la forcella anteriore non si merita più di un 5, a causa della facilità con cui arriva al fondocorsa, creando qualche fastidio in particolare sulle strade lastricate o nella guida con passeggero.
Per ottenere il meglio da questo scooter dunque, si deve guidare puliti senza forzare troppo frenate ed inserimenti in curva, in modo da evitare di far lavorare eccessivamente le sospensioni.
Eccellenti i freni, un disco anteriore da 220 mm ed uno posteriore da 200 mm, che difficilmente mostrano la corda, e che hanno dalla loro parte una buona modulabilità.
Kymco
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