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Le vesti sono attraenti e moderne, con una vista anteriore personale, caratterizzata da un doppio gruppo ottico a sviluppo verticale. Piacevole anche il design del cupolino con indicatori di direzione incorporati. Slanciata la fiancata, anche grazie al codino rastremato. Buone nel complesso le finiture, assemblaggi e verniciature sono di buona qualità. Un po' sottotono le plastiche non verniciate il tipo di goffratura trattiene lo sporco, mentre al tatto risultano troppo rigide e si graffiano con facilità.
Ampio e di facile lettura il cruscotto a forma di "occhio", occupa totalmente lo spazio tra le due manopole. Spie di servizio alle estremità, tachimetro analogico (in miglia chilometri/ora) che sovrasta il display del computer di bordo. Questo è decisamente ricco di funzioni: livello carburante contagiri contachilometri parziale-totale orologio temperatura liquido temperatura aria carica batteria...e chi più ne ha più ne metta.
Al limite della sufficienza il discorso vani portaoggetti. Il primo, posizionato davanti alle gambe del guidatore, protetto da serratura, può contenere al massimo un cellulare ed un paio di guanti. Da sottolineare la presenza della presa a 12V che però a causa del posizionamento, si può usare solo con lo sportello aperto!
L'ampia sella, che farebbe pensare ad un vano di generose dimensioni, nasconde invece un vano portacasco di dimensioni minime, idoneo a contenere al massimo un jet senza visiera.
La posizione di guida moderatamente infossata, anche a causa dell'altezza del manubrio, ha come pregio l'azzeccata conformazione e la giusta imbottitura della sella che permette anche ai meno alti di poggiare entrambi i piedi a terra.
Ampia e sfruttabile, grazie alla mancanza del tunnel centrale, la pedana permette di posizionare al meglio i piedi.
Il propulsore Yamaha da 250 cc, è un classico e affidabilissimo monocilindrico monoalbero a due valvole. I 20,8 HP erogati (15,8 Kw) a 7.500 giri e la coppia di 21 Nm a 6.500 giri sono più che sufficienti per portare a spasso con una discreta verve i 156 chili a secco del Password.
Sin dai primi chilometri, si capisce che l'indole di questo Malaguti è votata alla comodità. Le sospensioni sono tarate in modo da garantire sempre il massimo del comfort. La forcella idraulica anteriore da 35 mm di diametro, sulle prime sembra quasi esser priva di freno idraulico, ma alla lunga si comporta in maniera lodevole sia sul pavé più sgangherato, che nella guida brillante su fondi lisci. La coppia di ammortizzatori posteriore, soffre leggermente le sconnessioni secche, come gran parte della concorrenza d'altronde, ma si comporta molto bene sugli avvallamenti. La gommatura discretamente panciuta, 110/70-16 e 140/70-16 oltre ad offrire una buona impronta a terra, partecipa attivamente all’opera di filtraggio delle asperità fornita dalle sospensioni.
La frenata garantita dal disco anteriore da 270 mm con pinza a doppio pistoncino e dal posteriore da 240 mm a singolo pistoncino non impressiona per potenza e mordente. Infatti per ottenere rallentamenti "all'altezza" si deve agire su entrambe le leve, altrimenti, utilizzando un disco alla volta, gli spazi tendono ad essere un po’ troppo lunghi.
La buona abitabilità offerta per il guidatore, è tale anche per il passeggero, per cui ben vengano i giretti extraurbani in coppia. Unico neo nei trasferimenti veloci è dovuto alla scarsa protezione dall’aria offerta dal profilato cupolino.
Un due ruote concreto e pratico questo Password, ottimo rapporto qualità prezzo e buone prestazioni generali.
Malaguti
Bologna
(BO) - Italia
https://malaguti.bike
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