Metzeler Racetec Slick TD TEST. Le slick per tutti

  • Voto di Moto.it 8.5 / 10
Niente termocoperte, posteriore invertibile, mescole versatili ma con grip e appoggio tipici delle slick. Impossibile? Siamo andati a Pergusa per capirlo
27 agosto 2020

Sembra ieri che le slick erano oggetti esoterici e un po' misteriosi. Utilizzate solo dai piloti ufficiali del Motomondiale, garantivano pieghe da capogiro (per l'epoca) e tenuta in accelerazione e frenata impossibili da raggiungere con le coperture scolpite. Pian piano, le gomme lisce sono filtrate nel mondo delle competizioni minori e delle prove libere: gli amatori più facoltosi le compravano dal gommista, chi si doveva arrangiare (o magari pensava di mettere le mani su chissà quale gomma speciale...) le comprava "usate ma con pochi giri" nel paddock dopo le gare. Qualche matto le usava anche per strada, sfidando le forze dell'ordine. E probabilmente le leggi della fisica, perché quelle gomme sicuramente non potevano comportarsi meglio, nell'uso stradale, delle gomme scolpite di pari epoca.

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Avanti veloce di una ventina d'anni e il panorama è cambiato radicalmente. Le slick si sono diffuse a tutti i livelli nei paddock, sia nei weekend di gara che nelle giornate di prove libere, assieme alle termocoperte che sono ormai considerate un accessorio quasi indispensabile per chi vuole cimentarsi in pista con un minimo di ambizioni. Tutti i grandi costruttori di pneumatici hanno una loro linea "liscia" più o meno vicina (a seconda della loro strategia tecnica e commerciale) a quella che viene usata nelle competizioni di alto livello in cui sono impegnate.

E più o meno versatili, perché anche in questo caso c'è chi ha scelto la strada dell'iperspecializzazione, con una scelta più ampia di carcasse e mescole per adattarsi alle diverse abrasività e temperature degli asfalti; al contrario, c'è invece chi ha voluto semplificare la proposta realizzando strutture e mescole più versatili, sacrificando magari qualcosa in termini di performance di picco in favore di una maggiore... democraticità della proposta.

Già, perché se il fascino della prestazione pura è sicuramente innegabile, altrettanto indiscutibile è l'incazzatura - perdonateci il francesismo - che monta quando si sbaglia la scelta della gomma rispetto alle condizioni della pista. Si compromette la prestazione, e fin qui andrebbe ancora bene, e quasi sicuramente si "strappa" la gomma, che dopo quattro o cinque giri è già da buttare.

Come avrete intuito, Metzeler rientra nel secondo gruppo, riflettendo peraltro anche quel concetto di versatilità imposto dal lavoro di fornitura unica per il Mondiale Superbike intrapreso ormai quindici anni fa da Pirelli. La necessità di sviluppare prodotti che si adattino a moto di caratteristiche molto diverse, e di ottimizzare la fornitura su più tracciati ha giocoforza portato la Casa della P lunga, e la consociata Metzeler, a creare prodotti molto versatili.

Le Racetec TD: versatilità assoluta

Con le nuove Racetec TD, Metzeler compie un ulteriore passo avanti in direzione versatilità. Se già con le Pirelli SC3, tanto per restare in famiglia, le slick avevano raggiunto un livello di accessibilità elevatissimo, con queste TD si fa un ulteriore passo avanti. Come potete infatti approfondire nel pezzo di descrizione tecnica che gli abbiamo dedicato, oltre ad una grande versatilità delle mescole per quanto riguarda temperature e abrasività dell'asfalto, le TD si distinguono anche per una rapidità di riscaldamento a livello di una gomma scolpita, caratteristica che gli permette di fare a meno delle termocoperte.

Non solo: le TD offrono anche una grande resistenza al decadimento termico: in parole semplici, potete riutilizzarle nel corso di più turni (senza appunto doverle tenere "sotto termo" per evitare che si raffreddino, con il conseguente degrado di mescole e prestazioni) e addirittura di più giornate in pista, anche grazie alla reversibilità del posteriore. Avete capito bene: se girate su una pista che "mangia" di più su un lato, potete girare la gomma posteriore per equilibrare il consumo sulle due spalle, recuperando un buon 30% di percorrenza. Se vi pare poco...

Misure disponibili e pressioni

L'indole della Metzeler Racetec TD Slick si intuisce anche dalla scelta di misure in cui viene proposta: all'anteriore è presente la sola 120/70R17 mentre al posteriore troviamo quattro possibilità: 180/55, 180/60, 190/55 e 200/55. Mancano quindi le misure più specialistiche - il "gommone", per intenderci, ma anche la nuova 200/60 nata per riportare il profilo delle slick della Superbike (nella loro penultima versione) sulle Ducati Panigale V4 e Streetfighter V4 con il debutto della nuova Diablo Supercorsa V3.

Le Metzeler Racetec TD vanno utilizzate con pressioni a caldo di 2.2 all'anteriore e 1.9/1.8 al posteriore. L'ideale è entrare con quelle pressioni a freddo, effettuare qualche giro e rientrare per correggere secondo necessità.

Il nostro test

La nostra prova si è svolta sul circuito di Pergusa, in una torrida giornata di luglio - situazione che evidentemente non ci ha permesso di mettere alla prova il discorso riscaldamento, ma che ha sicuramente testato duramente le caratteristiche di "tenuta" delle Racetec TD - con una Yamaha YZF-R1M stradale e la sua controparte Stock su cui Fabrizio Lai sviluppa le coperture racing Pirelli.

Un doppio test che ha un valore importante: da un lato ci ha permesso di verificare la versatilità di impiego della gomma - che deve dimostrare di adattarsi senza troppi "smanettamenti" tanto a una ciclistica prettamente stradale quanto a quella ben più rigida e specialistica dell'allestimento STK. Dall'altro, e la cosa non va sottovalutata, la gomma deve saper valorizzare le doti di guidabilità e prestazionalità di una moto stradale senza mandarla in crisi con comportamenti troppo nervosi o grip eccessivi - non scuotete la testa, vi assicuriamo che con certe accoppiate moto/gomma capita.

 

 

Su un circuito lungo e stressante come quello della frazione ennese, basta poco più di una tornata per avere già le gomme in temperatura e poter godere della sensazione di appoggio sull'avantreno tipico delle slick. La R1M - moto estremamente equilibrata nella sua versione di serie, che però non brilla per rapidità nei cambi di direzione - è decisamente più svelta nelle varianti di Pergusa, senza mostrare però nervosismi di sorta. Precisione e supporto delle TD sono ottimi, tanto alle basse quanto alle alte velocità, con quel senso di maggior rigidità, grip e precisione che le scolpite, per la loro natura, non possono giocoforza offrire.

La R1M si comporta benissimo con le TD, senza prodursi in torsioni anomale o sbacchettamenti di sorta quando si inizia a provocarla spalancando con maggior anticipo e minor ritegno. E alternando le nostre uscite fra le due moto a disposizione (e in realtà anche con una terza e una quarta, dal momento che in quella giornata abbiamo prodotto diversi contenuti) le TD hanno avuto modo di raffreddarsi e tornarsi a scaldare ad ogni stint senza richiedere altro che un po' di cautela nella prima tornata prima di tornare al livello prestazionale ideale.

 

In sella alla YZF-R1 in allestimento stock, nonostante il netto incremento in termini prestazionali (grazie al lavoro dell'officina Power Bike di Marco Minin) e di specializzazione della ciclistica, il comportamento delle Racetec TD non cambia, anzi, si esalta naturalmente grazie a una taratura delle sospensioni più sostenuta che contribuisce a una trasmissione più diretta del feeling dalla gomma ai... sensori del pilota.

Anche in questo caso, la confidenza offerta è davvero elevatissima: la precisione rimane chirurgica anche sui lunghi, velocissimi curvoni in accelerazione di Pergusa, senza reazioni dello sterzo degne di nota anche quando le inevitabili impennate in uscita di curva, ben controllate dall'elettronica racing, fanno si che la ruota anteriore torni a terra a moto inclinata. Raccordare le curve mantenendo angoli di piega rilevanti diventa quasi un gioco da ragazzi, e la tenuta, anche sul posteriore, è tale da far venire voglia di spalancare sempre prima.

In un confronto estemporaneo con la Pirelli Diablo Superbike SC3, che avevamo provato qualche settimana prima sull'Aprilia RSV4 1100 Factory, il verdetto pende nettamente a favore delle nuove Metzeler Racetec Slick TD, a riprova di come il tempo non sia passato invano e di come i team di sviluppo e sperimentazione di Metzeler/Pirelli abbiano saputo evolvere a meraviglia un concetto già presente in gamma. Fermo restando che per la certezza scientifica servivebbe un confronto all'americana, la sensazione è che ci sia sicuramente più grip sull'angolo, sia all'anteriore che al posteriore, e allo stesso tempo una maggior precisione - e considerando quanto faccia in questo senso la ciclistica dell'Aprilia Factory, anche in versione di serie, il complimento ovviamente vale doppio.

Ovviamente, tutti questi pregi si portano dietro una contropartita in termini di prestazione pura: come dicevamo all'inizio, sempre andando a memoria la sensazione è che agli angoli di piega più accentuati manchi qualcosa in termini di grip (o almeno di percezione di quest'ultimo...) rispetto a mescole più performanti. Ma, sempre tornando al discorso iniziale, come tutte le gomme anche la Racetec Slick TD va contestualizzata: non è fatta per chi ha ambizioni agonistiche (anche se, pensandoci, forse in gare di durata non sarebbero una scelta così peregrina...) ma per chi vuole divertirsi in pista, con una moto di serie o preparata che sia, senza troppe complicazioni - magari senza nemmeno il paddock stand, ma appoggiando la moto sul cavalletto laterale.

Da questo punto di vista, le prestazioni offerte dalle Racetec TD sono al momento inarrivabili. E parlando di prestazioni facciamo un discorso ampio, a 360°, mettendoci la prestazione di picco in termini di grip, maneggevolezza e supporto, ma anche quella in termini di rapidità di riscaldamento, resistenza ai cicli termici e durata.

Insomma, in termini di value for money, o rapporto qualità/prezzo se preferite, possiamo sicuramente parlare di missione compiuta: se avete in programma un weekend in pista, in cui la moto la usate per due/tre giorni di fila sulla stessa pista, con un treno (e quindi un solo cambio gomma, al netto eventualmente dell'inversione del posteriore) avete risolto il problema pneumatici, anche se sul posto doveste trovare più caldo o più freddo del previsto - fattore non trascurabile nel caso, per esempio, di quei bellissimi weekend fuori stagione su qualche pista spagnola. Con prestazioni, comunque, che nessuna gomma scolpita sarà in grado di offrirvi.

Per chi sono

Sgombriamo subito il campo da equivoci: se girate in 1'53 al Mugello, avete il diritto di storcere il naso davanti alle Metzeler Racetec TD. È probabile che i vantaggi che vi possono offrire non siano sufficienti a compensare i sacrifici prestazionali rispetto a proposte più performanti nella gamma dell'elefantino oppure altrove. Ed è altrettanto probabile che abbiate l'esperienza - o il supporto tecnico - necessari a scegliere correttamente la mescola adatta alle condizioni con cui state girando.

Se invece non avete questo livello di manico, e/o non correte a medio/alto livello (fermo restando che ognuno spende i suoi soldi come meglio crede) vi consiglieremmo di dare una possibilità alle Metzeler Racetec TD. Se non avete ancora capito perché, vi consigliamo di rileggervi l'articolo, soprattutto il primo e l'ultimo paragrafo, e attingere alla vostra memoria. Siamo abbastanza sicuri che vi verrà in mente più di una situazione in cui una proposta del genere vi avrebbe salvato un turno, se non addirittura una giornata...

Maggiori informazioni

Pneumatico: Metzeler Racetec TD

Tester: Edoardo Licciardello

Meteo: Sole, 30°

Luogo: Sicilia

Terreno: Circuito di Pergusa

Moto: Yamaha YZF-R1M e Yamaha YZF-R1 Stock

Video: Daniele Onorato

Foto: Fabio Grasso

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