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Il motore con l’aumento di cilindrata non perde quelle caratteristiche di fruibilità tanto apprezzate all’utenza comune, anzi si fa sentire con un maggiore corpo su tutto l’arco d’erogazione
La qualità Showa si fa immediatamente sentire con una perfetta scorrevolezza e una idraulica che garantisce una stabilità superiore. Il motore con l’aumento di cilindrata non perde quelle caratteristiche di fruibilità tanto apprezzate all’utenza comune, anzi si fa sentire positivamente con un maggiore corpo su tutto l’arco d’erogazione; sempre pronto al comando del gas beneficia del sistema di decompressione che rende la guida più leggera e facilmente assimilabile ad un due tempi.
Anche il comparto frizione in questa release 2014 pare essere più preciso e progressivo nello stacco, merito probabilmente delle nuove pompe Braktec, che ci sono piaciute anche nella parte frenante dove garantisce una risposta sempre perfetta.
Per meglio verificare l’attitudine corsaiola di questo modello, tracciamo 3 tipici passaggi gara, ovvero un gradino da affrontare sfruttando un invito, una curva in salita partendo da contropendenza, ed infine una salita con gradino finale e successiva discesa.
Gradino: nell’affrontare questo ostacolo si apprezza la spinta del mono Showa in fase di stacco e la successiva stabilità nell’atterraggio sul gradino, in questo frangente la moto grazie anche alla reazione della forcella in compressione dimostra una stabilità eccezionale. Il minore freno motore ci sorprende, dobbiamo frenare con decisione per fermare la corsa della moto che si dimostra piuttosto pesante in questo frangente, il sistema rappresenta un passo avanti a patto di farci un minimo di abitudine almeno su questo genere di ostacoli.
Curva: anche in questo caso la ciclistica e le sospensioni “spianano” la difficoltà, seppure con una certa sensazione di deriva in compressione del mono dietro, la moto si comporta in modo molto efficace permettendo di uscire senza problemi da una curva a sinistra (la nostra preferita) decisamente ostica; anche in questo caso il motore con la sua maggiore cubatura garantisce una coppia utile a percorrere l’arco di curva ad un regime minimo di giri, sempre controllato da una frizione ineccepibile.
Sempre positiva la forcella in affondo, e perfettibile nel ritorno dove complice una taratura troppo sfrenata non regala la precisione che aspettavamo, unitamente al fastidioso tac di fine corsa in estensione. Anche in questo caso la moto paga una minore maneggevolezza in fase di recupero, grazie al peso importante almeno rispetto ai 2T di ultima generazione.
Salita-discesa: nel più classico degli ostacoli trialistici verifichiamo la bontà di questo motore lungo la salita di una decina di metri che abbiamo localizzato per provare l’allungo di questo propulsore.
Come da copione il motore offre un allungo importante e una potenza sufficiente a utilizzare indistintamente le prime tre marce, sintomo della sostanza offerta da questo 260. Unitamente al minore freno motore regala una sensazione piacevole quasi due tempistica di effetto volano che porta meglio sopra l’ostacolo.
La forcella Tech e il mono R16V si dimostrano all’altezza delle più blasonate Showa
Gradino: in generale simile il comportamento alla sorella Race, spinge molto ma perde un poco di precisione sia nello stacco che nell’atterraggio sopra l’ostacolo non paragonabile però al 100% per via del diverso pneumatico che comunque in generale spancia meno del più recente e leggero Michelin; buona in questo frangente la risposta della forcella che si fa apprezzare in particolare nell’atterraggio dopo l’ostacolo.
Curva: anche in questo caso non possiamo non rimarcare la piacevole sensazione regalata dal comparto sospensioni, infatti la moto pare molto più maneggevole e meno faticosa alla guida, buono anche in questo caso il comportamento dei Dunlop, particolarmente adatti a questa versione.
Salita-discesa: bene in salita grazie al buon compromesso generale e al già citato comportamento del motore, dobbiamo sottolineare nuovamente il buon lavoro delle sospensioni, con una leggera incertezza solo in discesa dove il complesso Showa è da sempre il riferimento.
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