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Giusta, perchè mancava un trait d’union tra la 750 entry level e la 1.100, cilindrata che può apparire esagerata a molti potenziali acquirenti. Tutto questo se ragioniamo razionalmente, ma se si ragiona col cuore, e a Mandello del Lario ultimamente sembra una prassi consolidata, 850 rappresenta un tuffo nel passato glorioso della Casa. Gli ignoranti, nel senso di coloro che non sanno, sono pregati di andarsi a rivedere la cilindrata di alcuni modelli che hanno fatto la storia della casa con l'aquila sul serbatoio, e così potranno capire al meglio il concetto.
Assai poche le differenze estetiche che distinguono la ottemmezzo dalla mille. I cerchi verniciati in grigio piuttosto che neri, i coperchi delle teste dal design differente e verniciati anch’essi di grigio così come il cardano. Anche il basamento del motore non è più antracite, bensì grigio metallizzato.
In questa nuova versione da 870 cc (ottenuta riducendo da 80 a 66 mm la corsa del motore) il bicilindrico V 90 raffreddato ad aria eroga 53 Kw a 7.600 giri ed arriva ad un picco di 66 Nm di coppia a 7.000 giri.
Inalterata la parte ciclistica, con il telaio tubolare in acciaio, la forcella idraulica da 45 mm di diametro (regolabile nel precarico) e la sospensione posteriore con leveraggio progressivo e regolazione del ritorno in estensione e del precarico molla, che sono intercambiabili tra le due versioni.
Uguale alla mille anche l'impianto frenante (anche se sulla sorella maggiore è ora disponibile la versione con l'ABS) con il doppio disco ant. da 320 mm e relative pinze a 4 pistoncini ed il single posteriore da 282 mm con pinza a due pistoncini.
La parte dinamica della presentazione finalmente ha inizio, e le strade intorno al lago di Lecco sono perfette per saggiare le caratteristiche di guida della Breva.
Splendida compagna di viaggio, la 850 conferma le ottime doti di guida della sorella maggiore, testata lo scorso anno (prova alla quale vi rimando) con l'unica differenza di essere meno aggressiva nell'erogazione della potenza. La "piccola" ha però dalla sua un motore ancor più fluido e rotondo nell'erogazione e sembra anche vibrare meno.
Impressiona favorevolmente anche il cambio. Mi aveva già soddisfatto durante la precedente prova ma su questa nuova versione mi sembra ancor più dolce negli innesti. Bisogna anche sottolineare il fatto che l’utilizzo di quest’ultimo può essere limitato al minimo indispensabile, sfruttando le incredibili doti del V 90.
La capacità di “girare” basso, senza strappare o “tossire” consente al bicilindrico riprese progressive e corpose, che nella guida su percorsi misti permette al pilota di scordarsi letteralmente delle marce. Si riesce a scendere vicino ai 1.000/1.500 giri anche con i rapporti superiori…
Risultati che pochi anni fa erano semplicemente impensabili per i guzzisti.
Come tutta la gamma Moto Guzzi, anche la Breva 850 è omologata Euro 3 (la 1.100 ricordiamo che è stata la prima moto di serie a rientrare nei limiti imposti da questa normativa).
Il prezzo di questa naked italica? 10.590 Euro, un migliaio in meno rispetto alla 1.100
Il prezzo di questa naked italica? 10.590 Euro, un migliaio in meno rispetto alla 1.100, particolare che al momento dell’acquisto mi farebbe propendere per la sorellona…ma l’importante è poter scegliere.
Moto Guzzi
Via E.V. Parodi, 57
23826 Mandello del Lario
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0341 709111
https://www.motoguzzi.com/it_IT/
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