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Ogni tanto le rivoluzioni arrivano così, quasi senza essere attese: ti accorgi che tutto è diverso, che i cambiamenti che ritenevi quasi impossibili o non necessari ti hanno invece modificato il punto di vista e la percezione di quanto hai sotto le mani. É quello che ho pensato alla conferenza stampa di presentazione della nuova famiglia delle V85 TT appena i tecnici di Mandello ci hanno spiegato la mole di differenze e di evoluzioni che la gamma delle enduro da viaggio Moto Guzzi mosse dal motore di 850 cc hanno visto per il 2024. Talmente tante che è stato "necessario" - passateci la forzatura - varare un nuovo allestimento, la V85 Strada, per coprire tutte le sfaccettature che la Casa lariana ha inteso dare a una moto giunta ad un'invidabile livello di raffinatezza tecnica, di dotazione e di personalità dinamica in tutte le declinazioni che ha assunto la famiglia V85: V85 Strada, V85 TT e V 95 TT Travel con queste ulitme due che raccolgono il testimone dai modelli 2023 e, come detto, la Strada che invece è un'allestimento inedito. Vediamo come sono fatte e come vanno.
La V85 Strada: è esattamente la moto che mancava, possiede una sua distinta personalità di stampo urbano ed essenziale, separata dalla V85 TT, che rappresenta l'ideale aggiornamento del modello "Tutto Terrreno" 2023, e dalla V85 TT Travel che anche lei rappresenta l'evoluzione dell'omologo modello MY23 dichiaratamente votato al turismo, anche "avvventuroso". La differenze che balzano immediatamente all'occhio tra la Strada e le altre due sorelle sono rappresentate dalla presenza sulla Strada dei cerchi in lega leggera, scelta che come vedremo ha evidenti ricadute sul piano dinamico, dalla presenza di un piccolo parafango basso sulla ruota anteriore e da una dotazione leggermente semplificata che però - sgombriamo subito il campo - non impone alla nuova arrivata alcuna rinuncia riguardo le importanti evoluzioni 2024 della famiglia V85.
Sul bicilindrico da 853 cc arriva la distribuzione a fasatura variabile realizzata con un semplice ed efficace meccanismo centrifugo che ritarda a partire da 6500 giri/min la fasatura dell'albero a camme, mentre un sensore ne comunica alla ECU la posizione cosentendo di adattare la mappa motore in funzione del regime di rotazione. Scelta quasi obbligata per un motore che adesso è omologato Euro 5+ grazie anche ai sensori di detonazione e al nuovo impianto di scarico, e che porta con sè maggiore vigore a tutti i regimi; il risultato è che nonostante i vincoli sulle emissioni arrivano 4 cavalli di potenza massima in più rispetto al 2023: il bicilindrico "small block" a V trasversale di 90° raffreddato ad aria, con distribuzione ad aste e bilancieri a due valvole per cilindro, ride by wire e a carter semi secco (soluzione che regala compattezza, luce a terra, minori assorbimenti di potenza e pescaggio garantito anche a inclinazioni rilevanti) adesso eroga 80 CV a 7750 giri/min e un picco di coppia di 83 Nm a 5100 giri/min, al di là dei numeri di picco il punto nodale è che il 90% della coppia massima è disponibile a partire dai 3500 giri/min. Cambiano i coperchi delle teste per marcare la differente generazione tecnica del motore, tuttavia non cambia invece la trasmissione finale che, ma sembra quasi un pleonasmo ricordarlo per una Moto Guzzi, è ad albero cardanico. Il cambio è a sei rapporti.
Guardandole distrattamente passa quasi in sordina, ma il lavoro svolto sull'aerodinamica delle V85 TT è stato invece molto profondo grazie alle attività di simulazione CFD e all'uso della galleria del vento: il risultato è una protezione maggiore sulla TT del 37%, con un nuovo cupolino (adesso regolabile su cinque posizioni manualmente per un'escusione di 70 mm) e una nuova forma del serbatoio, senza dimenticare che una paratia brevettata nella sua parte anteriore devia lontano dal pilota l'aria che sale dalle parti inferiori della moto, una raffinatezza che permette di avere anche un migliore comfort acustico all'interno del casco oltre che alleviare la pressione dell'aria. Un lavoro di restyling che, peraltro, che non ha cambiato la linea della moto che resta sempre identificabile come una "V85" perché l'iconica aquila stilizzata nella DRL e i due fari gemelli restano sempre lì a caratterizzare un'estetica personale e riconoscibile.
Le novità nella dotazione arrivano fino alla nuova strumentazione TFT da 5" sorretta dai nuovi supporti in alluminio insieme al gruppo ottico antoriore a LED e ai nuovi blocchetti elettrici (identici a quelli della Stelvio e in uso ad altre moto del Gruppo Piaggio); confermata la presa USB, ma non possiamo non segnalare il nuovo telaietto posteriore in alluminio (assente sulla Strada, ma acquistabile come optional) per il supporto delle borse e della piastra per il top case e che assolve anche la funzione di maniglione per il passeggero. La capacità del serbatoio è di 23 litri con 5 litri di riserva, l'altezza della sella è, come nel modello precedente, 830 mm da terra.
Proprio la V85 TT Travel è quella che ha maggiori attenzioni rispetto alla dotazione di serie: troviamo le manopole e sella riscaldabili (regolabili con grande praticità attraverso la strumentazione), deflettori, cupolino maggiorato, la piattaforma di connettività Moto Guzzi MIA e una coppia di borse laterali rigide della capacità di 27,5 la sinistra (per lasciare spazio al silenziatore di scarico) e 37 litri. A questi, ma lo spieghiamo meglio in seguito, aggiungiamo pure il riding mode Custom.
Completissima l'elettronica delle V85, cui manca soltanto una suite ARAS per diventare da lode. Sulle V85 TT e Travel arriva la piattaforma inerziale a sei assi (optional sulla Strada) che permette di implementare ABS cornering e TC cornering; per quanto riguarda i riding mode, ai tre (Road, Sport e Rain) della Strada si contrappongono i 4 della V85 TT (che aggiunge l'Off Road e porta con sè la possibilità di disattivare il TC e l'ABS su entrambe le ruote) e i 5 della Travel che trova il riding mode Custom (disponibile come accessiorio per le altre due V85) per settare come si preferisce tutta l'elettronica di controllo. La Travel esce dalla fabbrica già con la piattaforma multimediale Moto Guzzi MIA, per la gestione di assistente vocale, telefonate e musica oltre alla navigazione. Per tutte c'è il Cruise Control di serie.
Non cambiano le misure caratteristiche della famiglia V85 rispetto al 2023, il telaio che definisce un interasse di 1530 mm resta un traliccio in acciaio assistito da una forcella USD con steli da 41 mm di diametro regolabile in precarico ed estensione e con corsa di 170 mm; stesso valore di corsa ruota al posteriore dove c'è un singolo ammortizzatore privo di link progressivo, regolabile nel precarico e in estensione ma il pratico pomello esterno per la regolazione remota del precarico è presente soltanto su V85 TT e V85 Travel. La luce a terra è di 210 mm, un valore che permette di poter usare la V85 anche in fuoristrada senza troppi timori di inteferenze tra il telaio e il terreno, pietre, radici e così via.
Il reparto frenante vede una coppia di dischi Brembo da 320 mm sulla ruota anteriore, con nuove pinze monoblocco a quattro pistoncini e attacco radiale, la cui adozione ha portato un risparmio di peso intorno a 300 grammi: sembrano pochi, ma in realtà sono grammi "limati" in aree sensibili come le masse non sospese. Sulla ruota posteriore troviamo invece un disco da 260 mm e una pinza a pistoncino singolo. L'ABS è cornering, ma soltanto sulla V85 TT e V85 TT Travel, che dispongono di piattaforma inerziale.
Come accennato, la Strada monta cerchi in lega d'alluminio, più leggeri rispetto a quelli a raggi tubeless delle due sorelle. In ogni caso, le misure degli pneumatici sono di 110/80 - R19 e 150/70 - R17, con V85 Strada e V85 TT Travel che come primo equipaggiamento vedono i Dunlop Meridian, mentre la V85 TT sfoggia delle Michelin Anakee Adventure dall'aspetto più avventuroso grazie a una certa tassellatura. A questo punto è facile spiegarsi le differenze sui pesi dichiarati in ordine di marcia (con serbatoio pieno al 90% della propria capacità): 226 kg la V85 Strada, 230 kg la V85 TT che diventano 243 per V85 TT Travel a causa dell'allestimento con valigie di serie.
Sali in sella, avvii il motore con la solita "scossa" da parte della avvertibile ma non molesta coppia di rovesciamento tipica dei motori longitudinali, inserisci la prima con discrezione grazie al cambio morbido e poi via, apprezzando da subito il buon colpo d'occhio sul ponte di comando e le finiture di buon livello. Il comfort è buono, sia per la protezione complessiva, favorita dall'inserimento del pilota nel corpo della moto, che per la sella alta il giusto e ottima per non sentirsi in imbarazzo sugli sterrati se non si è dei provetti fuoristradisti: chi scrive è alto 173 cm e ha poggiato i piedi a terra con faciltà. Se aggiungiamo le scarse vibrazioni e le sospensioni buone incassatrici senza essere flaccide, il quadro è quello di una moto che ispira subito grandi viaggi, anche dove l'asfalto finisce per via del manubrio largo e della ottima connessione tra gas e ruota posteriore.
Sul tema della trasmissione di calore non possiamo invece dirvi granché, le temperature del test erano più che miti, l'itinerario non era cittadino e l'abbigliamento indossato particolarmente isolante: impossibile essere precisi su questo tema, ma ad onor del vero non abbiamo mai avvertito calori eccessivi dal motore o dagli scarichi e nemmeno abbiamo avuto problemi di interferenza del ginocchio con la testa del cilindro sinistro (quella leggermente più vicina al pilota).
Sulla dinamica di guida resta protagonista il motore: difficile dire quanto sia il vantaggio di schiena nell'erogazione ma di certo in alto l'erogazione è più sostenuta che in passato e, seppure possano sembrare pochi, i 4 cavalli in più regalano quella grinta che diventa la ciliegina sulla torta di un motore arrivato a un livello evolutivo quasi stupefacente, restando però un "vero" motore Moto Guzzi. Poco rumoroso, regolarissimo, discretamente rapido a prendere i giri, accetta la piena apertura in sesta anche da regimi quasi dieselistici e permette di tenere l'ultimo rapporto anche per divertirsi senza impegno tra le curve, con una progressione che manda immediatamente il pensiero alla fasatura variabile e ai suoi vantaggi sul tiro a tutti i regimi.
Ecco, sulle curve ci sarebbe da aprire un capitolo dedicato per ciascuna delle tre V85, perché è qui che la differenza di comportamento tra la V85 Strada e le altre due è sensibile e avvertibile. A parità di gomme (abbiamo provato sia la Strada che la Travel con le Dunlop Meridian) è innegabile una maggiore rapidità di inserimento in curva e un maggiore feeling in percorrenza e nei cambi di direzione a favore della Strada. Merito certamente dei chili in meno ma anche dei cerchi in lega più leggeri rispetto a quelli a raggi. Non ci nascondiamo dietro un dito e dicamo subito che la Strada ci ha conquistato per la guida facile, divertentissima, quasi da roadster, equilibrata e neutra come e più delle V85 TT e Travel cui va confermata la piacevolezza dinamica e la sicurezza in ogni condizione, con la V85 TT ben poggiata sulle Michelin Anakee Adventure.
A dispetto della trasmissione finale a cardano, gli apri-chiudi non innescano reazioni caratteriali e tutta la ciclistica ispira fiducia fin dai primi metri, così come l'impianto frenante dall'attacco discreto ma dall'ottimo mordente all'anteriore, mentre il disco posteriore è ben bilanciato nel gioco tra potenza e modulabilità. ABS e TC sono molto ben tarati e quasi impossibili da sollecitare nella guida tranquilla, per intervenire poi quando si oltrepassano il limiti. Anche con le valigie laterali cariche la Travel non accusa sbilanciamenti d'assetto, in ogni caso recuperabili regolando il precarico con il pomello esterno, mentre per tutte e tre la stabilità in autostrada è stata elevata: le V85 non risentono in modo patologico di scie e vantano un avantreno preciso nell'indicare la direzione a ogni velocità.
La V85 Strada è effettivamente una piccola rivoluzione in quella più grande innescata dalle numerose e sostanziali evoluzioni della famiglia delle "Travel Enduro" Moto Guzzi. Una moto che mancava nella line-up Moto Guzzi, certamente adatta per filosofia e trattabilità alla filosofia Tutto Terreno propria di Moto Guzzi. La sua essenzialità la rende adatta anche a un uso urbano ma sarebbe uno spreco lasciarla tra rotonde e semafori: portatela a divertirsi nelle curve per capire la sua vera indole quasi da fun-bike.
La V85 TT è adatta a chi vuole una moto poliedrica e pronta ai viaggi, senza spaventarsi degli sterrati, da vera TT, mentre la V85 TT Travel possiede invece l'indole della globetrotter per capacità di carico, dotazione e protettività, tutte doti che la pongono in seria competizione con altre proposte più turistiche.
Nonostante le personalità distinte, per tutte vale una riflessione comune: si tratta di un progetto che nel corso degli anni si è via via raffinato raggiungendo una maturità invidiabile, cui è difficile trovare un vero difetto se non nella dotazione che almeno per la Travel avrebbe voluto quasi d'obbligo il cavalletto centrale di serie e non in optional.
Le V85 sono già nelle concessionarie mentre leggete questo articolo, la Moto Guzzi V85 Strada è disponibile nelle colorazioni Grigio Brera e Nero Isola a 12.499 euro f.c, la V85 TT la trovate nelle livree bicolore Rosso Fuji e Grigio Tambora, abbinate al telaio verniciato in rosso: il prezzo è di 12.499 euro f.c. La V85 TT Travel costa invece 14.999 euro, l'unico colore previsto è il Bronzo Deserto.
Casco: Airoh Commander
Giacca: T.ur Waypoint
Pantaloni: T.ur Gibraltar
Guanti: T.ur G One
Stivali: XPD X-VENTURE