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Impensabile fino a poco tempo fa, ma questa MV la senti tua sin dal principio, sali apri il gas e vai, con una facilità imbarazzante
Un rumore, anzi una sinfonia che prende vita dall’aspirazione, accompagna il tre cilindri fino alla zona rossa del contagiri, con una progressione sconosciuta alle concorrenti dirette
In modalità Normal, il motore ha una erogazione lineare e poco aggressiva (è stato possibile percorrere delle rotonde in sesta marcia con il motore che ronzava poco sopra i 1000 giri, per poi riprendere a gas spalancato senza strappi e indugi!), tutto questo fino agli 8.000, dopo di che si scatena l’inferno!
Un rumore, anzi una sinfonia che prende vita dall’aspirazione, accompagna il tre cilindri fino alla zona rossa del contagiri, con una progressione sconosciuta alle concorrenti dirette. Il cambio asseconda perfettamente la guida (non oso pensare con quello elettronico…), così come la ciclistica che permette ingressi curva “spaventosamente” rapidi, mentre i cambi di direzione necessitano di un leggero apprendistato tanta è la rapidità con cui vengono portati a termine. E pensare che c’è la mappa Sport.
L’assetto rigido delle sospensioni e la sella con la consistenza del marmo aiutano parecchio, ma solo allo svolgimento dei compiti da sportiva, se il tema del giorno fosse il confort di guida, un sei stiracchiato lo strapperebbe, ma nulla più, anche grazie alla scarsità delle vibrazioni (mentre il calore emanato dal motore e relativo catalizzatore alle basse velocità sono fastidiosi).
La vocazione turistica è stata immolata sull’altare della sportività, ma il risultato pone nuovi parametri nei confronti delle concorrenti dirette giapponesi e inglesi che siano.
Viene il momento di giocare con i comandi al manubrio per passare dalla mappa Normal a quella Sport, e così facciamo. Sulla strumentazione digitale, che è identica a quella della F3, e che quindi pecca sempre per leggibilità, ma che è ricca di ogni tipo di funzione e informazione, cambiano i simboli riguardanti il controllo di trazione e soprattutto quello inerente alla mappatura del tre cilindri.
Delirio e onnipotenza, il motore diventa una vera e propria tigre, la strada viene letteralmente aggredita dalla Brutale 675, che supportata dalla ciclistica rigorosa, permette ritmi elevatissimi. Il controllo di trazione non si sente, anche perché non si inserisce, in quanto la trazione non viene mai a mancare, grazie anche al comportamento delle Pirelli Angel ST di primo equipaggiamento che garantiscono un comportamento stradale inaspettatamente buono (sulla Brutale 920 le avevo criticate), considerando la loro destinazione turistica (i giornalisti stranieri che si sono trovati ad affrontare il diluvio universale durante il giro ringraziano per le ottime prestazioni sul bagnato – Che fortunati … hanno potuto testare anche la mappa Rain!).
La frenata è degna di nota, vigorosa e all’anteriore anche perfettamente modulabile, mentre il freno posteriore ha una prima fase fin troppo aggressiva alla quale ci si fa l’abitudine dopo pochi chilometri. L’impianto merita un voto alto, ma considerando la tipologia di moto, attendiamo trepidanti la versione dotata di ABS che dovrebbe uscire a mesi.
Il breve giro di prova purtroppo termina, con grande dispiacere di tutti i presenti, che però hanno mostrato, una volta levatosi il casco, dei grandissimi sorrisi. Che sia piaciuta anche a loro come a noi?
Pregi
Rapporto qualità-prezzo | Dotazione tecnica | Prestazioni e guidabilità
Difetti
Assetto rigido | Leggibilità strumentazione | Cablaggi e tubi di sfiato a vista
MV Agusta
Via Giovanni Macchi, 144
21100 Varese
(VA) - Italia
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https://www.mvagusta.com/it/
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