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C’è chi si è innamorato, e chi l'ha criticata per il concetto di moto estrema che rappresenta. Di certo la MV Rivale 800 è una moto che non passa inosservata e che fa discutere parecchio. La casa varesina entra a gamba tesa nel settore delle motard vitaminizzate con una moto estrema e senza troppi compromessi, che vede come unico obiettivo il divertimento e la guida spinta Il tutto confezionato secondo i dettami e i parametri che caratterizzano le due ruote che escono dallo stabilimento di Schiranna: grande attenzione per il design e personalità da vendere.
Originalità a 360° per questa tre cilindri che è una MV dalla testa ai piedi, i richiami alle sorelle Brutale 3, F3 e F4 si leggono tra le righe, o meglio tra le linee della nuova arrivata, garantendo una continuità stilistica che è apprezzata dai più. Maniacale l'attenzione al singolo particolare, difficile trovare elementi stilistici, anche secondari, tirati via, tutto è stato studiato e realizzato a modo. Qualche cablaggio a vista ma nulla di più, la Rivale è fatta bene e ha sicuramente un carattere forte.
La rapidità con cui questa MV esegue gli ordini impartiti dal guidatore richiede apprendistato, manubrio largo e posizione avanzata, consentono di aggredire letteralmente le curve, mentre in uscita si sente il tre cilindri spingere in maniera discreta ma consistente fino a 4.000 giri, regime oltre il quale avviene la prima iniezione di energia, per poi arrivare agli 8.000 giri dove un secondo cambio di passo, fa capire di che pasta è fatto questo motore. Tutto questo avviene senza gli strappi e la cattiveria gratuita che la prova della Brutale 800 ci aveva regalato. Lo sviluppo continuo del software che gestisce il ride by wire e di conseguenza il motore ha dato i suoi frutti, il ritardo di risposta alle basse velocità che era emerso durante la prova della Brutale è scomparso (ed era già sparito anche durante la prova della F3 800), e solo sul veloce, mantenendo il motore a cavallo degli 8/10.000 è possibile percepire delle incertezze quando si va a riprendere in mano il gas. Diciamo che un ulteriore aggiornamento sarebbe auspicabile, e considerando la facilità con cui questa pratica avviene (basta connettersi alla centralina e in pochi minuti si caricano gli aggiornamenti), neanche particolarmente seccante. Proprio a riguardo, MV ha avuto un'intuizione che potrebbe rivelarsi geniale, e cioè la possibilità di scaricare direttamente gli aggiornamenti da parte dell'utente, ma siamo ancora in fase di studio.
Tornando alla Rivale, più passano i chilometri e più curve ci lasciamo alle spalle, maggiore è il divertimento che proviamo, abbiamo imparato a conoscere le reazioni della ciclistica, con l'avantreno che sembra essere troppo leggero, ma che è invece capace di disegnare le traiettorie desiderate, di aprirle o chiuderle a piacimento, con un retrotreno che ha grip da vendere. Nelle staccate più impegnative, quando il posteriore si alleggerisce, non sarebbe male poter contrastare la tendenza al bloccaggio della ruota con un sistema antisaltellamento, al momento non disponibile, anche se la possibilità di intervenire e regolare il freno motore potrebbe risolvere il problema qualora si presentasse troppo frequentemente. In questo frangente, oltre a costatare potenza e modulabilità dei freni, si apprezza la possibilità di poter avanzare e arretrare sulla sella per caricare al meglio avantreno o retrotreno a piacimento.
Prima di iniziare la prova, abbiamo avuto modo di osservare e salire, su una Rivale accessoriata con una serie di pezzi speciali, disponibili nel listino Special Parts, tre di questi hanno attirato la nostra attenzione. Gli specchi retrovisori, montati sul manubrio, meno originali ma sicuramente più pratici di quelli di serie, che sebbene svolgano abbastanza bene il loro compito, allargano troppo la sagoma della moto (non ci vuole molto a capire che in città possono essere d’intralcio) e costringono ad abbassare troppo lo sguardo rispetto alla strada per essere utilizzati. Il secondo accessorio è il kit che permette di alzare di qualche centimetro il manubrio, modifica che ci sarebbe piaciuto provare, e per ultima la sella in gel, che potrebbe garantire un confort superiore a quella di serie, che seppur ben conformata non si distingue certo per comodità. La voce confort, per una moto che ha nel divertimento di guida e nelle prestazioni dinamiche i suoi obiettivi principali, passa in secondo piano e non rientra sicuramente nei difetti percepiti.
Percorrendo dei tratti più veloci, caratterizzati da curve con raggio più ampio, la Rivale si dimostra anche in questo frangente precisa e stabile, gli appoggi sono sempre sicuri, e le Pirelli Diablo Rosso II di primo equipaggiamento, garantiscono appoggi sempre sicuri. Proprio questa capacità di mettere a terra coppia e potenza, limita al minimo l'intervento del controllo di trazione, del quale si sente l'intervento, solo se regolato ai livelli superiori, da 6 a 8 tanto per intenderci. Su fondi bagnati e sconnessi probabilmente il suo intervento si sentirebbe di più, ma non abbiamo avuto modo di costatarlo, fortunatamente.
Siamo arrivati così al termine del test, e quindi alle conclusioni finali che tracciano i contorni della Rivale. Contorni abbastanza netti, che la presentano come un oggetto dalla grande personalità, sia estetica sia dinamica, caratteristica quest'ultima che la rende una moto adatta a pochi e quindi non per tutti. Le prestazioni elevate e la ciclistica svelta e reattiva ne fanno una moto che per essere pienamente apprezzata e sfruttata a fondo richiede polso ed esperienza. Se il vostro obiettivo è l'esibizione o il semplice appagamento per il possesso di un oggetto che difficilmente passerà inosservato, nessun problema. La vendita è libera.
MV Agusta
Via Giovanni Macchi, 144
21100 Varese
(VA) - Italia
0332 254111
[email protected]
https://www.mvagusta.com/it/
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