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Contemporanea della SFC della Laverda, che abbiamo già presentato qui con due video, al Salone dei Ciclo e del Motociclo del 1971 comparve anche l’affascinante V7 Sport 750. Fu una bomba che colpì al cuore i motociclisti: fino a quel giorno l‘unica maximoto Guzzi era stata la V7 (poi V7 Special), grossa, pesante e impacciata.
“Facciamo una 750 sportiva da 200 all’ora”, nel ‘68 era stato questo l’obiettivo fissato a Mandello. Il celebre progettista Lino Tonti disegnò una meraviglia che costava tanto, aveva ancora il freno tamburo davanti, eppure fin dal ‘72 fu subito richiestissima: superando ogni attesa venne costruita in quasi 6.000 pezzi in cinque anni.
Chi scrive è molto legato alla V7 Sport, che provò a lungo per il giornale fino a dominare nella prima prova comparativa, quando la Guzzi girò a Monza più forte di tutte le concorrenti. Con la collaborazione di Giorgio Sarti, proprietario di una splendida “telaio rosso” della prima serie, qui si raccontano la vita della moto, i pregi e i difetti, la sua evoluzione.
E anche questa volta, i nostri lettori più esigenti troveranno qui un secondo video, ancora più dettagliato, dedicato agli abbonati con la descrizione delle serie prodotte fino ai modelli 750 S ed S3. E con i consigli per restaurare la V7 Sport, raccolti nell’officina dei fratelli Vito e “Guaro” Guareschi, storici concessionari della Moto Guzzi a Parma.