Anche Peugeot entra a far parte del “Club dei 300” presentando la nuova serie Geopolis col motore Piaggio da 278 cc, forte di ben 22 cavalli. Tre le versioni disponibili: Premium, RS e il raffinato Geostyle, con prezzi dai 4.090 ai 4.300 Euro
I francesi della Peugeot possono a tutto titolo vantarsi di aver praticamente dato il via, quasi trent’anni fa, a quello che, soprattutto qui in Italia, si è trasformato nel “fenomeno scooter”. Un fenomeno davvero, basta guardarsi in giro.
Facendolo, è anche evidente che la concorrenza nel corso degli anni ha fatto passi da gigante, mentre Peugeot in effetti ha marcato il passo, e oggi detiene una quota di mercato inferiore al 2%.
Il Geopolis è un bel prodotto che si colloca in un segmento di mercato molto importante
«Ma entro il 2011 contiamo di raggiungere il 5%, lavorando a stretto contatto con la rete vendita, e lanciando progressivamente una serie di nuovi prodotti recentemente visto ai saloni autunnali. Peugeot Scooters sta lavorando sodo, pensate che al reparto di ricerca e sviluppo il personale è aumentato ben del 60%...».
Questo ci ha raccontato il Dottor Bruno Muller - dal gennaio scorso nuovo Direttore Generale della filiale italiana del marchio francese, che il prossimo maggio festeggerà addirittura 200 anni! - in occasione del lancio di una delle novità promesse: il Geopolis 300, che abbiamo provato a Torino e sui colli circostanti.
Premio allo stile
Premiato nel 2005 dalla Motorcycle Design Association, il Geopolis è un bel prodotto che si colloca in un segmento di mercato molto importante, attualmente dominato da Piaggio Beverly e Honda SH.
Ora tocca alla nuova versione 300 scalare la classifica, che a tutto marzo di quest’anno vede il predecessore 250 (in listino fino ad esaurimento scorte) al 35esimo posto tra i 100 scooter più venduti in generale, con 350 unità immatricolate. Contrariamente al modello uscente, però, per il Geopolis 300 non è prevista la versione con ABS/PBS che equipaggiava gli allestimenti Premium e City e che, evidentemente, non ha avuto richieste importanti.
Le versioni del nuovo arrivato, in sostanza, sono dunque tre.Vediamole. La “base”, definita anche in questo caso Premium, è l’unica a montare di serie il parabrezza medio (optional, assieme a quello più alto, per le altre due versioni), ed è proposta nei colori Grigio Quartz, Nero Perlato e Oro Havane, al prezzo di 4.090 Euro, franco concessionario.
La GeoRS, come per il 250, si presenta in Nero Perlato e in Bianco Neve, entrambi su base in Nero Opaco, al prezzo di 4.300 Euro. Questa versione dal look spiccatamente più sprintoso si distingue a colpo d’occhio per la sella in doppia pelle con cuciture rosse, le pinze freno rosse, gli esclusivi cerchi neri con bordi lavorati, la forcella nera. Ma spiccano anche la paratia del silenziatore pure nera, il mini-parabrezza Sport fumé, i retrovisori poligonali anziché ovali, i particolari interni della carrozzeria in nero opaco, i “pad” paracolpi sui fianchi divisi in due sezioni sovrapposte, la superiore delle quali verniciata, e varie parti verniciate in nero opaco: portapacchi/maniglie passeggero, poggiapiedi posteriori e foderi superiori della forcella. Ed ecco la novità nella novità, quella che gioca principalmente sul fattore fashion e non a caso si chiama Geostyle, con un’immagine elegante e raffinata, color vaniglia con decal specifiche sullo scudo e ai fianchi, con sella color cuoio, mini-parabrezza fumé e pad anche qui bicolori. Il prezzo è anche qui di 4.300 Euro.
L’era dei 300
Dunque, anche la famiglia Peugeot Geopolis ora ha il suo bravo “300”, cilindrata un po’ strana che ormai sta dilagando, anche se solo in un caso (leggi Kymco) corrisponde alla cubatura effettiva. Peugeot continua il suo rapporto con Piaggio, che fornisce il suo brillante monocilindrico a 4 valvole da 278,3 cc effettivi, che equipaggia ormai parecchi modelli del Gruppo italiano.
Un motore piacevolmente generoso, che in realtà eroga la medesima potenza – 22 cv (15,6 kW) - del predecessore da 244,3 cc, ma già a 7.250 giri anziché 8.500
Un motore piacevolmente generoso, che in realtà eroga la medesima potenza – 22 cv (15,6 kW) - del predecessore da 244,3 cc, ma già a 7.250 giri anziché 8.500; il valore di coppia massima disponibile invece è di 23 Nm a 6.000 giri anziché 21 a 6.250, ma con una curva di erogazione più corposa dalla prima apertura del gas ai medi regimi.
Per il resto, null’altro cambia in generale, anzi, per il nuovo arrivato viene dichiarato un peso a secco di 159 chili, inferiore quindi di un chilo rispetto a prima.
Cosa c’è intorno?
Quanto a dotazioni di bordo, il cruscotto non è nulla di fantascientifico, ma c’è quanto basta: tachimetro al centro e termometro a destra, entrambi analogici e con spie di servizio incorporate; a sinistra invece è piazzato un display a cristalli liquidi (che se fosse stato un po’ più grande non avrebbe certo dato fastidio), che riporta i chilometraggi totale e parziale, l’orario e l’indicatore di livello del carburante, il cui serbatoio, da 13,5 litri, è sotto la pedana, con l’annesso sportellino a chiave per il rifornimento.
Il blocchetto di avviamento è in una nicchia sul retroscudo, da dove la chiave – codificata in quanto dialoga con l’antifurto immobilizer di serie – aziona anche la serratura della sella. La quale è caratterizzata al centro da un marcato dislivello – che funge anche da appoggio lombare per chi guida – per garantire uno spazio sottosella di capienza notevole, considerando che stiamo parlando di uno scooter con entrambe le ruote da 16”: il vano sottostante non riesce comunque a ospitare un casco integrale, e neppure un jet normale con visiera (quantomeno non quello utilizzato per questo test); ma un paio di demi-jet si.
Altro portaoggetti si trova nel retroscudo, sotto al sempre utile gancio portaborse estraibile: al suo interno troviamo un cassettino per collocare il cellulare in fase di ricarica, quindi con presa a 12 Volt a fianco, e il serbatoio del liquido refrigerante del motore, con relativo tappo di rabbocco. Assolutamente notevole il doppio faro alogeno polielissoidale anteriore, dotato delle stesse, potenti lampade H7 da 55 Watt montate sulla vettura Peugeot 407.
Come accessori, sono disponibili il parabrezza medio (di serie sul premium) o uno alto, l’irrinunciabile bauletto, la coprtina paragambe, i coprimanopole e il navigatore Garmin.
Godiamoci il “Geo”
Naturalmente anche l’impostazione di guida della famigliola Geopolis rimane invariata: si sta seduti un po’ come su una comoda sedia, con una discreta facoltà di muovere i piedi avanti e indietro sulla pedana. Il busto è eretto, e le braccia ben poggiate alle manopole. Come comodo è l’eventuale passeggero, seduto al piano superiore con i piedi poggiati a pedane estraibili e una discreta visuale sopra la testa del pilota. I Peugeot Geopolis 300 sono davvero molto piacevoli da usare.
La ciclistica sfodera una buona agilità, ci si sente sicuri praticamente in ogni frangente e, soprattutto, ci si bea di sospensioni decisamente confortevoli: la forcella è morbida, lo si avverte soprattutto nei cambi di direzione rapidi, ma l’avantreno rimane comunque bello solido, anche quando si esce dalla città - dove il favorevolissimo angolo di sterzata consente infilarsi ovunque – per ritrovarsi a giocare sulle curve delle colline, come abbiamo fatto durante il nostro test, che ci ha portato dal centro intricato di Torino su, per il colle della Maddalena. Molto validi anche gli ammortizzatori posteriori, regolabili in precarico su quattro tacche, e davvero efficaci sullo sconnesso.
Una buona mano al comfort di marcia la dà anche l’ottimo isolamento dalle vibrazioni, quasi impercettibili sotto i piedi. La guida del “Geo”, insomma, è piacevole: facile, pulita e precisa come si addice ad uno scooter a ruote alte ben studiato a livello di distribuzione dei pesi. Facile farsi venire la voglia di guidare in modo brillante, avallata da notevoli Michelin City Grip e da freni altrettanto efficaci: in particolare il disco posteriore da 226 mm (con pinza flottante a doppio pistoncino, come l’anteriore da 263 mm), che esegue al millimetro quel che il pilota gli chiede di fare, e blocca solo su espressa ordinazione.
Protezione dall’aria? Il piccolo plexiglas montato su RS e Geostyle tutto sommato lavora discretamente anche viaggiando sui cento orari, mentre quello del Premium è chiaramente più protettivo, anche se per i meno alti il bordo superiore probabilmente potrebbe infastidire la visuale.
Chiudiamo con il motore, silenzioso, fluido ed esente da strappi, brillante nello spunto e poi dolcemente rapido a prendere velocità: in pochi metri ci si trova a 100 orari, ma sappiamo che i 130 effettivi sono a portata di mano.
Pregi Estetica | Comfort generale |Piacevolezza di guida | Prestazioni | Frenata Difetti
Cruscotto poco personale | Sella posteriore molto alta
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