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Via il faro tondo per una coppia di proiettori presi in prestito dalla GS, copriteli con un piccolo baffo che funga da cupolino, mettete da parte il parafango a becco e sostituitelo con uno dal look racing in fibra di carbonio, manubrio basso e largo per “sentire” meglio l’avantreno, sella monoposto di serie (quella del passeggero è optional...a pagamento naturalmente) con portapacchi posteriore, strumentazione con contagiri su sfondo bianco. Questa é la R 1150 R Rockster.
Grafica e colori appariscenti (nero opaco e arancione – nero opaco e giallo) cerchi “scenici” in tinta con la moto e gomma posteriore da 180 completano il quadro di questa naked teutonica.
Meccanicamente la Rockster è dotata del “solito” ed amatissimo bicilindrico boxer da 1.130 cc raffreddato ad aria e olio, quattro valvole per cilindro, qui nella versione con doppia accensione (quattro candele in tutto).I cavalli non sono tantissimi (85 cv dichiarati a 6.750 giri), ma sono ampiamente sfruttabili, come godibilissima risulta la coppia (68 nm a 5.250giri).
La presenza del catalizzatore a tre vie regolato da una sonda Lambda, unito alla centralina per l’iniezione elettronica del motore, Bosch Motronic MA 2.4, permettono alla Rockster di superare in scioltezza i limiti consentiti dalle normative sulle emissioni inquinanti Euro 3.
Ciclisticamente la naked tedesca, riprende in toto la R 1150 R, ecco quindi lo stesso telaio a traliccio con sospensione anteriore Telelever e posteriore Paralever (regolabile nel precarico ed in estensione).
Come da consuetudine BMW, la gamma degli optional è particolarmente interessante. Si va dall’impianto ABS (BMW Motorrad ABS integral versione sport), alle manopole riscaldate passando per il set di borse rigide e kit cavalletto centrale.
La sella ampia e ben imbottita, il manubrio largo, le pedane arretrate, fanno assumere al pilota una posizione aggressiva ma non per questo scomoda. Qualche fastidio, può venire dall’impossibilità di arretrare con il “posteriore” sulla sella in versione monoposto e dalle pedane passeggero troppo vicine a quelle del guidatore (spesso si urtano con i tacchi delle scarpe).
Il peso, non proprio da ballerina della Scala (240 kg) si sente tutto, ma solo da fermo. Infatti appena la Rockster percorre i primi metri e via via i primi chilometri, ecco che il peso non si fa più sentire, lasciando il posto ad una sensazione di grande guidabilità.
La BMW, ci ha dato la possibilità di provarla nei magnifici scenari della Sicilia Occidentale, su percorsi misti, seguiti da trasferimenti su strade veloci. La Rockster si è dimostrata una perfetta compagna di viaggio, molto equilibrata dal punto di vista della guida. Il motore bicilindrico, maestro di erogazione, permette di utilizzare il minimo indispensabile il cambio della Rockster (dotato di sei rapporti e rinnovato in diversi particolari) e spinge la tedescona da una curva all’altra con carattere e piglio sportiveggianti, digerendo le aperture di gas a bassissimi regimi o gli allunghi in fuorigiri.
Purtroppo il motore soffre a causa di qualche fastidiosa vibrazione intorno ai 5.000 giri, che rappresenta il regime del motore alla velocità massima consentita in autostrada in sesta marcia. Questo sommato alla protezione dall’aria quasi inesistente a causa del cupolino taglia XS, non permette trasferimenti veloci particolarmente confortevoli, ma le strade della Rockster sono altre e non sto parlando di quelle cittadine, magari davanti ai bar fighetti, bensì i percorsi misti , extraurbani.
Non che la R si comporti male in città, anzi, nel traffico congestionato si muove in maniera disinvolta, ma appena potete, portatela a fare un giro fuori dal marasma cittadino. Sulle strade ricche di curve che abbiamo percorso durante la prova, la Rockster si è sempre mossa con agilità. Certo non dovete aspettarvi inserimenti fulminei e discese in piega da sportiva, ma la ciclistica comunicativa unita alla dolcezza nell’erogazione della potenza del bicilindrico, permettono di guidare anche a ritmi sostenuti, con il minimo impegno fisico e psicologico.
Gli asfalti coperti di salsedine e sabbia che abbiamo incontrato spesso e volentieri, non mi hanno permesso di alzare il ritmo, ma mi hanno fatto apprezzare l’ABS montato sulla mia moto. Infatti questo utile accessorio permette di frenare senza troppi problemi su ogni superficie, correggendo qualsiasi nostro errore (ricordate che i miracoli non li può fare…) e mettendo una pezza su un comportamento troppo brusco durante la prima parte della frenata, tipico dei sistemi frenanti servoassistiti BMW.
La BMW entra di diritto nel mondo delle naked sportive, ma non estreme, con un prodotto all’altezza della sua tradizione, dal look molto forte e ricco di personalità e dalle prestazioni brillanti.
Bmw
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