MOTO GUZZI MGS-01 Corsa

Questa è la miglior definizione per descrivere quanto è avvenuto al Salone di Monaco dell’anno scorso, alla presentazione della Moto Guzzi MGS-01
19 giugno 2004

Nessuno si aspettava di vedere una superbike con l’aquila sul serbatoio, men che meno così bella e aggressiva. I complimenti si sprecavano, gli elogi alla bellezza poi non ne parliamo, ma gli scettici sulla sua commercializzazione purtroppo erano tanti.
Si ma è un prototipo…non è marciante…ma verrà prodotta?….sì ma quando?

La risposta è giunta anch’essa, come era accaduto per la sua presentazione, di sorpresa.

Fine giugno: sulla pista di Adria c’è una moto dal rumore a dir poco coinvolgente, tutta rossa e con un’ aquila sul serbatoio che macina giri su giri. Pochi dubbi, è lei.

Non è la versione stradale, ma quella dedicata alle corse, però il miracolo è avvenuto e finalmente si rivede una Moto Guzzi supersport, ufficiale, calcare la pista. La versione stradale arriverà più avanti, ma il primo passo (e lasciatemi dire “che passo”) è stato fatto.

Esteticamente poco è cambiato rispetto alla moto presentata a Monaco e sviluppata da Ghezzi e Brian in collaborazione con il centro stile Moto Guzzi. Le sovrastrutture sono ridotte al minimo indispensabile, lasciando ben in vista il bicilindrico di Mandello, che almeno stilisticamente ricopre la parte del protagonista.

Il cupolino, affilato e tagliente, incorpora una presa d’aria, al posto del faro che verrà montato sulla versione stradale, che gli conferisce uno “sguardo” aggressivo. Il bel serbatoio, dalle forme tornite, si accoppia stilisticamente allo slanciato codone monoposto che in questa versione “corsa” è dotato di una presa d’aria, posizionata dove molto probabilmente nella versione stradale verrà sistemata la sella passeggero.

Tecnicamente la ciclistica vanta le novità più interessanti e mette sul banco un telaio scatolato in acciaio con un bella forcella a steli rovesciati Ohlins da 43 mm, accoppiata ad un forcellone scatolato in alluminio altrettanto bello, “controllato” nei suoi movimenti da un mono Ohlins.

Proprio nel forcellone sono racchiuse le novità più interessanti della ciclistica della MGS-01. Infatti, date le misure non proprio XS del bicilindrico di Mandello con relativo cambio, i forcelloni delle Guzzi fino ad oggi risultavano estremamente corti e privi della possibilità di dotarli di leveraggi progressivi.

Tecnicamente la ciclistica vanta le novità più interessanti

La soluzione è venuta infulcrando nel carter del cambio, l’attacco del forcellone che ha visto così aumentare in lunghezza le proprie dimensioni, migliorando le caratteristiche di guida della MGS ed ottenendo lo spazio necessario per i cinematismi della sospensione posteriore. Tutto questo, mantenendo un interasse di soli 1.423 mm, misura assolutamente in linea con le migliori sportive attualmente sul mercato.

Il peso, pur senza l’utilizzo di materiali pregiatissimi (magnesio e titanio per esempio) e pur non essendo da record, si blocca sul filo dei 192 Kg, risultato tutt’altro che da disprezzare, anche considerando la distribuzione, pari ad un bel 50% sull’avantreno ed un altro 50% che si scarica sul retrotreno.

Il motore della MGS-01 è il redivivo quattro valvole che in questa prima versione da 1.225 cc vede erogare 122 CV (i tecnici ci hanno promesso che diventeranno presto 130) a 8.000 giri, con la bellezza di 11,5 Kgm di coppia a 6.400 giri, ma il valore più stupefacente sono i 9 Kgm disponibili a soli 2.800 giri!

Naturalmente la versione stradale, sarà leggermente ridimensionata a causa, soprattutto, delle normative sul rumore.

Da sottolineare la presenza di un impianto frenante con i fiocchi, essendo la MGS fornita di due dischi da 320 mm con pinze radiali all’avantreno, e di un disco singolo da 220 mm al posteriore.

Dopo una serie di raccomandazioni, gesti scaramantici e preghiere varie da parte dei responsabili (la MGS-01 per la prova in pista era una sola…) finalmente salgo in sella.

La posizione di guida non è assolutamente scomoda, considerando la destinazione pistaiola della Guzzona. Unico appunto per le pedane che risultano un pelo larghe (i collettori da qualche parte devono pur passare…) ed un filo basse (modifica già pronta nel cassetto, ci fanno sapere i tecnici).

Accensione con il classico pulsante, ed ecco che si scatena la tempesta. Se al minimo il rumore è veramente coinvolgente, non appena si danno due colpetti all’acceleratore…cresce la libidine.
Prima inserita e via.

Il motore di Mandello spinge forte, non da subito, ma da “prima”, i Kgm scritti sulla scheda tecnica ci sono proprio tutti e sono di qualità. La strumentazione a cristalli liquidi, mi avverte che è ora di cambiare, attraverso una seria di spie che si accendono all’approssimarsi del fuorigiri. Ogni cambio marcia corrisponde ad una fiondata, tale è il tiro di questo motore. La trasmissione non è il massimo per rapidità e precisione, ma bisogna tener conto che questa moto è un prototipo, e che per di più è da due giorni che gira a manetta in pista, in mano a dei “disgraziati”

Il coppione a disposizione, comunque, rende l’uso del cambio meno necessario che con altre moto e consente alla sportiva di Mandello di affrontare le curve anche con un rapporto in più inserito.

In inserimento, insistendo con i freni fin dentro la curva, la moto è restia ad entrare in traiettoria, ma non appena si smette di frenare, ecco che la MGS tende a cadere in modo brusco (ma non pericoloso…) fino a quando non si inizia a pelare il gas. Tutto ciò, considerando il peso di questa moto, è lodevole.

I tecnici ci fanno sapere che sono già previste delle modifiche alla ciclistica, sia a livello di avancorsa che di inclinazione del cannotto di sterzo che renderanno più guidabile la MGS-01. Certo è che il lavoro svolto sin qui, è veramente di qualità, tanto di cappello a chi ha partecipato allo sviluppo di questa sportiva.

I giri a disposizione, purtroppo sono finiti (sigh! proprio quando iniziavo a divertirmi…) e devo rientrare ai box. A questo punto non vedo l’ora di provare la versione con gli aggiornamenti, o magari la versione stradale!
Quest’ultima è prevista per la fine del 2004
, mentre la produzione della versione corsa, sarà disponibile a partire dall’inizio dell’anno prossimo.

Popolo Guzzista (e non), abbiate ancora un pochino di pazienza…

 

122 CV a 8.000 giri, con la bellezza di 11,5 Kgm di coppia a 6.400 giri, ma il valore più stupefacente sono i 9 Kgm disponibili a soli 2.800 giri!

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