KAWASAKI ZRX 1200

Dal punto di vista estetico la maxi di Akashi potrebbe sembrare appena uscita da una rivista dei primi anni ottanta, ma alcuni particolari tradiscono la sua vera età (primo tra tutti la dimensione delle gomme).
Estetica piacevolmente retrò per la ZRX che non fa nulla per nascondere le forme abbondanti con le quali si presenta.

Il serbatoio ed il codone sono infatti "ben" dimensionati, come l'ampia sella.
Il look molto equilibrato e piacevole del complesso serbatoio-fiancatine-codone è messo in secondo piano da un motore che dall'alto dei suoi 1164 cc è il vero protagonista dell'estetica di questa naked (bello il color bronzo dei coperchi).

Relativamente sottotono il ponte di comando, a causa della strumentazione di facile lettura ma dall'estetica poco esaltante e dei blocchetti elettrici, pratici nell'utilizzo, ma dal look povero.
Un plauso alla regolazione delle leve al manubrio ed alla posizione di quelle sulle pedane.
Notevole la fattura delle pedane passeggero che sono un piccolo capolavoro, come di grande effetto è il forcellone posteriore in lega leggera con capriata di rinforzo e registro centraggio ruota, con i due ammortizzatori a gas con serbatoio separato in bella vista.

La sella, di grandi dimensioni, nasconde due vani portaoggetti, uno con sportello a pressione, dove sono alloggiate le chiavi in dotazione, ed un secondo dietro al motore, nel quale si possono riporre oggetti di maggiori dimensioni (vedi tuta antipioggia).

La posizione di guida è veramente comoda, ed anche sulle lunghe distanze non affatica, semmai è la spinta dell'aria dovuta alla mancanza di un riparo aerodinamico a limitare il comfort (difetto peraltro comune a tutte le nakeds).

Come si diceva, è il grosso propulsore il vero protagonista. Direttamente derivato dal motore che equipaggiava la ZZR 1100, il quattro cilindri DOHC raffreddato a liquido della ZRX 1200 sprigiona 122 cv a 8500 giri, ma soprattutto 11,4 simpatici kgm di coppia a 7000 giri, il che si traduce in un gran piacere di guida.

A meno che non siate in città, una volta innestata la 5° scordatevi di utilizzare il cambio, non serve.
Il motore digerisce aperture del gas a qualsiasi regime.
Guida in coppia con bagagli? Idem

Tutta la forza che libera il quattro cilindri Kawasaki in basso, viene sprigionata anche agli alti, e ad ogni cambiata corrisponde una spinta in avanti da vera streetfighter.

E i consumi? Considerando che stiamo parlando di una 1200 non sono affatto proibitivi. Nell'utilizzo "normale" è difficile scendere sotto i 15 km\l, ma attenti a come giocate con il gas…se vi piace "aprire", le visite dal benzinaio si faranno frequenti.

La guida più redditizia di questa "signora", rimane quella pulita con una marcia in più inserita, soprattutto nei percorsi misti , dove in uscita di curva il motore non rifiuterà mai di fiondarvi verso la curva successiva.

L'assetto, forte delle sospensioni completamente regolabili, sia davanti che dietro, non mette mai in difficoltà, certo si deve tenere conto che la signorina stacca un bel 222 sulla bilancia, però li nasconde bene, e così nel misto si comporta bene, ed anche in città sfodera una discreta agilità, aiutata anche da un ottimo angolo di sterzo.

E se scattano i "5 minuti"? Nessun problema, la moto reagisce bene agli strapazzi ed anche nei lunghi curvoni in appoggio non ondeggia, mentre la luce a terra delle pedane e del cavalletto mette al riparo da "grattate premature". Se c'è da frenare, frena, mettendo in campo una coppia di dischi anteriori da 310 mm con pinze Tokico semi-flottanti a sei pistoncini.

Ma in tutto questo, il passeggero cosa c'entra? C'entra e anche bene.
Se escludiamo che le sue pedane sono un po' altine ed avanzate, la sella lo …scusate …la "accoglie" ottimamente, ed anche le ampie maniglie posteriori sono comode da usare. Magari un rivestimento in gomma delle pedane non disturberebbe sui lunghi tragitti.

Tirando le somme, si può dire che la ZRX 1200 è una moto a 359°, insomma, adatta ad ogni utilizzo e che bada molto alla sostanza mettendosi poco in mostra.