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La sigla che contraddistingue questa gamma di modelli Suzuki, è sinonimo di sportività ai massimi livelli. Da anni presenti sul mercato, con diverse cilindrate (600 – 750 – 1000) le sportive di casa Suzuki si sono sempre distinte per le prestazioni ai vertici della categoria.
Rivista nell’abito, la nuova GSX-R sembra cambiata poco, ma sottolineo sembra, perchè a ben guardare di elementi in comune con la serie precedente non ce ne sono.
Parola d’ordine per il progetto 2004... dimagrire!
Questa della “dieta” è stata la fissazione comune di tutti i tecnici che hanno seguito lo sviluppo della GSX-R 600.
Il primo particolare che balza all’occhio è sicuramente il nuovo gruppo ottico anteriore, aggressivo e B.I. (bastard inside) quanto basta per fare capire che questa “piccola” seicento ha grinta da vendere. A dimostrazione che la dieta ha sortito dei risultati, il cupolino della GSX-R ha perso oltre 4 cm in larghezza.
La vista laterale denota un maggiore slancio del codino, mentre la nuova colorazione con cerchi, telaio e forcellone neri, dissimula maggiormente le dimensioni rispetto alla precedente che aveva il bianco come colore predominante. La vista posteriore mette in mostra le nuove luci di coda a sequenza di LED, che guarda caso sono più leggere delle precedenti (pensate che anche le frecce hanno subito un alleggerimento di poco inferiore ai 40 gr!).
Il serbatoio pur rimanendo sempre di dimensioni generose rispetto alle rivali, in questa nuova versione è più stretto di 20 mm all’altezza delle ginocchia del pilota oltre che essere più corto di 15 mm.
Il ponte di comando mette in mostra la nuova strumentazione con indicatore analogico per il contagiri e display digitale sul quale vengono visualizzati: il tachimetro, due contachilometri parziali ed uno totale, temperatura motore ed orologio. Una chicca è rappresentata dal Led luminoso che si accende al raggiungimento del numero di giri preselezionato dal pilota.
Gli specchi retrovisori hanno purtroppo perso i soffietti in gomma che coprivano gli snodi (ora in bella (o meglio brutta) mostra.
Il lavoro di affinamento come è logico aspettarsi, ha riguardato anche la meccanica
Del vecchio propulsore rimane solamente lo schema costruttivo. Il lavoro dei tecnici Suzuki ha portato alla riprogettazione di ogni singolo componente del quattro cilindri in linea della GSX-R 600.
Le dimensioni complessive sono più compatte ed anche il peso è sceso rispetto alla precedente versione. Per raggiungere questo risultato sono state montate valvole in titanio, pistoni alleggeriti (-18 gr) bielle in acciaio al cromo molibdeno più corte e leggere, cilindri in alluminio integrati nel carter motore (-350 gr). Il lavoro certosino degli ingegneri, è continuato con la riprogettazione del sistema di lubrificazione, nel quale sono stati eliminati i passaggi olio esterni (- 70 gr) ed il circuito di raffreddamento, che prevede un nuovo radiatore del liquido refrigerante con capacità dissipativa incrementata dell’8%, che ha permesso l’utilizzo di una ventola più piccola e leggera.
Il sistema di iniezione si avvale di un processore a 32 bit anzichè a 16, mentre la memoria passa da 96 a 256 Kb. Omologata Euro 2 la GSX-R 600 è dotata di catalizzatore.
Il sistema di scarico, prevede tubature in titanio e silenziatore con rivestimento in alluminio.
I dischi freno anteriori, in virtù di una efficacia superiore delle due pinze Tokiko con attacco radiale sono passati da 320 a 300 mm e sono dimagriti di 40 gr l’uno!
Da segnalare che oltre all’attacco della pinza, la GSX-R ha la pompa freno radiale, vera chicca per la sua categoria.
Poteva il telaio sottrarsi a cotanta opera di riprogettazione? Assolutamente no, ecco allora che la struttura a doppio trave in alluminio è ora più leggera, stretta e rigida della precedente con le travi laterali realizzate per estrusione anziché per stampaggio.
Insomma, ogni minimo particolare è stato rivisto in funzione del peso o del dimensionamento, con un’attenzione maniacale per ogni singolo elemento della moto, il tutto ha fatto scendere il peso della GSX-R 600 di due chili, fino ad arrivare al limite dei 161 Kg (e pensare che il modello ’97 ne pesava 174).
Rimanendo all’interno della categoria, dunque supersport con destinazione pistaiola, la GSX-R si prende una bella rivincita sulla concorrenza per quanto riguarda l’ospitalità del pilota. Niente ginocchia in bocca o posizione in sella fetale, anche i più alti potranno trovare la giusta collocazione.
Anche se diminuito nelle dimensioni, il serbatoio come buona tradizione GSX-R è bello panciuto, ma non tanto da risultare scomodo da “abbracciare con le gambe”.
Frizione tirata pulsante dell’avviamento schiacciato ed ecco il quattro cilindri che inizia a ringhiare. Lima qui gratta là, l’alleggerimento dei manovellismi e di quant’altro si fa sentire...eccome!
Il motore sale di giri con una velocità incredibile ed il comando del gas si deve “smanettare” con cautela, almeno fino a quando i liquidi vari non siano entrati in temperatura (ragazzi ci sono “ben” 3° in quel di Misano...).
Prima ...seconda, terza, la GSX-R si beve letteralmente le marce. Dopo un paio di giri di apprendistato, sempre tenendo conto della temperatura e dell’asfalto umido, inizio a spingere sempre più forte e mi accorgo dell’ottimo lavoro svolto dai tecnici Suzuki .
Considerando il grip non proprio ottimale della pista, la “piccola” si comporta in maniera perfetta, mettendo in mostra una erogazione dei 120 cavalli (126 con l’air box in pressione) lineare e priva di quei picchi o entrate in coppia repentine che metterebbero in crisi l’assetto...ed il pilota.
Rimanendo all’interno della categoria, dunque supersport con destinazione pistaiola, la GSX-R si prende una bella rivincita sulla concorrenza per quanto riguarda l’ospitalità del pilota
La spinta è piena e costante sin dai 5/6.000 giri indicati, ma è a partire dai 9/10.000 che viene fuori il vero carattere di questa moto. Non c’è bisogno di tirare fino ai 16.000 giri, regime di intervento del limitatore, per sentire che questa seicento viaggia veramente forte. A conferma di tutto ciò, ho provato a percorrere alcune curve con un rapporto superiore inserito rispetto al giro precedente, accorgendomi che poco cambiava in termini di tempi di percorrenza. Traduzione: sarà pure un seicento ma ha una coppia degna di un motore di cubatura superiore.
Eccellente la neutralità di assetto durante gli apri-chiudi effettuati in percorrenza di curva.
La frenata, difficile da giudicare in condizioni come queste, lascia intendere che sia da prima della classe, mentre la comunicativa della leva freno anteriore, coadiuvata dalla pompa radiale mi viene in aiuto. Comunque non vedo l’ora di provarla sull’asciutto e magari con qualche grado in più.
Considerando le premesse, ed in particolar modo le previsioni del tempo, pensavo che le moto fossero equipaggiate con pneumatici tassellati e non con dei Bridgestone BT014FSF anteriori e BT014RF posteriori. Il giudizio su queste coperture è stato unanime e più che positivo. Nessuno compreso il sottoscritto ha dato un giudizio che non fosse entusiastico di questi due pneumatici che a fronte di condizioni pessime non hanno mai “mollato”, mettendo in mostra un grip eccellente si in frenata che in percorrenza ed uscita di curva.
A concludere l’ottima presentazione della nuova GSX-R 600 ci pensa il prezzo di listino allineato a quello della precedente versione: 9.904 Euro
Suzuki
C.so Fratelli Kennedy, 12
10070 Robassomero
(TO) - Italia
011 9213711
https://moto.suzuki.it/
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