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Tutto ciò però ha fatto si che lo sviluppo di questi piccoli missili terra-terra, sia stato massimo, forse per certi versi addirittura superiore a quello delle blasonate sorelle maggiori da mille e rotti cc.
La Ninja 636 modello 2005 rappresenta al meglio quanto detto sino ad ora. Al di la dell'aspetto estetico, che però la dice lunga sulla destinazione della 636, la supersport di Akashi è un concentrato di tecnologia orientato al raggiungimento delle massime prestazioni, senza però mettere in secondo piano la facilità di guida.
Buttate un'occhiata generale alle linee, noterete una ricercatezza estrema nella definizione aerodinamica delle superfici (minor resistenza all'aria significa maggior velocità e accelerazione a parità di potenza erogata) con delle chicche irrinunciabili per una moto che aspira al trono della categoria. La bocca spalancata in mezzo ai due fari, che sembra sempre alla ricerca spasmodica d'aria, crea quell' effetto “paura” nei retrovisori di chi gli sta davanti. Lo scarico alto, oltre a dare un aiuto a livello aerodinamico (anche se alza il baricentro della moto) crea il medesimo effetto per chi vi segue.
Nel complesso la 636 modello 05 ha visto "smussare" gran parte degli spigoli della progenitrice e soprattutto accoglie in maniera meno costrittiva il pilota. Non che si possa considerare una moto da viaggio, ma è indubbiamente più comoda e meno esasperata del modello ‘03.
Continuando con la nostra "occhiata" non passa inosservato il nuovo impianto frenante floreale, con margherite davanti (300mm di diametro) e dietro (da 220 mm) con le ormai immancabili pinze ad attacco radiale (così come la pompa del freno anteriore).
Inappuntabili le finiture, con materiali e assemblaggi in linea con il prezzo di acquisto (10,200€).
La posizione di guida strizza l'occhio all'utilizzo stradale (senza per altro inficiare le capacità pistaiole della Ninja) mentre la carenatura, pur essendo aumentata nei volumi, pecca per protettività, soprattutto nella parte alta (dove servirebbe di più) cioè il cupolino. Questo è talmente basso e rastremato, che lo si potrebbe anche verniciare dello stesso colore della moto tanto risulta inutilizzabile, tranne che per i più alti, che si troveranno a consultare parte degli strumenti direttamente da sopra il plexiglass (!).
La strumentazione è la stessa montata su altri modelli Kawasaki, e comprende il contagiri digitale (dalla leggibilità alquanto discutibile). All'interno del display, vengono visualizzati il tachimetro, il contachilometri parziale e totale, orologio e cronometro (che si controlla con due pulsanti montati sui blocchetti elettrici) mentre in basso a sinistra si può scegliere se visualizzare la temperatura del motore oppure i giri motore.
Apprestandomi ad un trasferimento autostradale di oltre 300 chilometri in sella alla 636, la mia mente ed il mio corpo si preparano ad un training autogeno.
Zainetto in spalla e controllo documenti….che sono sempre sotto alla sella del passeggero, nel vano portaoggetti. I documenti ci sono, ma il vano no, o meglio è così piccolo che oltre al libretto non si riesce a farci entrare neanche un bloccadisco!
Il viaggio in autostrada mi permette di apprezzare la posizione di guida discretamente confortevole, ma evidenzia anche la scarsa se non nulla protezione dall’aria. Va detto, però, che il flusso che investe il pilota, è molto pulito e privo di vortici fastidiosi. Anche la posizione, caricata in avanti, permette di contrastare adeguatamente la forza dell’aria.
Decisamente fastidiose le vibrazioni generate dal propulsore oltre i 130 km/h, che addormentano letteralmente entrambe le mani del pilota, così come risulta eccessivo il calore proveniente dallo scarico sottosella.
Ma il momento clou, arriva qualche giorno dopo, con la “piccola” Kawa che varca il cancello della pista Pirelli di Vizzola Ticino.
Altro che vibrazioni, e scarsa protezione aerodinamica, qui la 636 è a casa sua. Finalmente posso scannare il motore e quant’altro lontano dal traffico.
Le prime impressioni sono ottime, la facilità di guida è migliorata rispetto alla precedente versione, che era sì più rapida e reattiva, ma anche decisamente più nervosa. Questo nuovo modello, fa le stesse cose, ma in modo più “controllato” e “controllabile”.
Il motore, impressionante sul modello ’03, è stato rivisto in ogni suo componente. Il risultato è incredibile, e le prestazioni raggiunte da questo propulsore sono da brivido. 95,5 Kw (130 cv) a 14.000 giri, con una coppia di 70,5 Nm (7,2 Kgm ) a 11.500 giri, dati registrati senza l’air-box in pressione (!). Con la moto in velocità, infatti, la cavalleria arriva a toccare il picco di ben 136 cv…!
Tenendo il motore allegro, cioè nella parte alta del contagiri, tutta questa cavalleria si fa apprezzare, sparando letteralmente moto e relativo pilota fuori dalle curve.
I brevi rettilinei di Vizzola vengono letteralmente bevuti dalla Ninja che a tanta cattiveria in accelerazione, contrappone una frenata al top. La coppia di dischi anteriore “lavorata” da due pinze a quattro pistoncini contrapposti con attacco radiale, permette di “tirare” delle staccate da paura, senza per questo dover strappare la leva dal manubrio. A tanta potenza corrisponde una resistenza al fading di tutto rispetto (soprattutto considerando la temperatura equatoriale registrata durante la prova).
Il sistema antisaltellamento come per la sorellona da 1000 cc, permette di concentarsi nella guida senza doversi preoccupare delle eventuali reazioni anomale del retrotreno
Il sistema antisaltellamento come per la sorellona da 1000 cc, permette di concentarsi nella guida senza doversi preoccupare delle eventuali reazioni anomale del retrotreno, che nella fase di frenata sono del tutto assenti. Il cambio da parte sua ci mette precisione e rapidità, oltre a mostrare una rapportatura adeguata all’utilizzo su questa pista.
Le sospensioni, settate per l’utilizzo stradale, si sono comportate al meglio anche in pista. La forcella anteriore a steli rovesciati da 41 mm di diametro è naturalmente regolabile in ogni sua funzione, così come il mono posteriore. Certo una “irrigidita” generale ci sarebbe stata bene, ma in ogni caso la Ninja ha permesso al sottoscritto di divertirsi senza mostrare punti deboli particolari.
Degno di nota il comportamento dei pneumatici di primo eqiupaggiamento, Bridgestone BT 014, nelle misure 120/65-17 anteriore e 180/55-17 posteriore, che anche in presenza di temperature dell’asfalto nell’ordine dei 50° si sono dimostrate delle gran gomme. Ottimo grip e reazioni progressive alle massime inclinazioni, con perdite di aderenza “telefonate” e mai troppo repentine.
Tirando le somme la Ninja 636 ZX-6R riporta la casa di Akashi al top del settore delle medie supersport, con un occhio di riguardo per l’utilizzo su strada, ma senza per questo deludere i “pistaioli” incalliti, che potranno contare su di un motore-bomba e su di una ciclistica da riferimento.
Soprattutto nella livrea verde acceso (verde Kawasaki…) è praticamente impossibile passare inosservati. Provare per credere…
Kawasaki
Via Luigi Meraviglia, 31
20020 Lainate
(MI) - Italia
848 580102
https://www.kawasaki.it
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