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Sulla pistina da supermotard allestita nel piazzale del Motor Bike Expo di Verona appena conclusosi, abbiamo percorso qualche giro con un prototipo semi-definitivo del Quadro 3D, l’interessante scooter a tre ruote progettato dallo staff di Luciano Marabese, che verrà realizzato presso la struttura adiacente a quella di Marabese Design, a Cerro Maggiore (Varese).
Cioè esattamente dove sono stati concepiti i veicoli a 3 ruote di Piaggio, cioè i vari MP3 ed il Gilera Fuoco, best seller assoluti sul mercato francese.
L’esemplare provato a Verona era decisamente più a posto, ma a mio avviso ancora migliorabile per quanto riguarda il classico “piff-paff” in cui ci si trova spesso nel traffico, o comunque su una strada sinuosa
L’esemplare provato a Verona era decisamente più a posto, ma a mio avviso ancora migliorabile per quanto riguarda il classico “piff-paff” (a Le Castellet c’è una chicane bella secca che si chiama così) in cui ci si trova spesso nel traffico, o comunque su una strada sinuosa. Un comportamento che, guardando i filmati diffusi anche all’Eicma, sembrerebbe non esistere, e che a quanto pare non dipende da un difetto di progettazione, ma da una scelta voluta.
Chiariamo. Trattandosi di un sistema idraulico, è chiaro che l’olio presente negli elementi sospensivi (in questo caso un SAE 10) venga compresso da una parte verso l’altra quando si curva. È logico che l’olio compresso dall’ammortizzatore interno alla curva impieghi un certo tempo per passare nel cilindro centrale di compensazione e quindi nell’altro ammortizzatore, quando si cambia inclinazione.
Quindi, più l’olio è denso, e più la temperatura ambientale è bassa (e a Verona faceva freddino…), più tempo si impiega a piegare e rialzare il veicolo. Tuttavia, a quanto ci è stato spiegato, dopo numerose prove in merito è stata scelto oculatamente un olio di questa viscosità, anziché più bassa, quindi più fluido, per evitare di mettere in difficoltà i neofiti con un comportamento troppo reattivo.
In effetti, alcuni dei tester presenti a questa prova non avevano mai provato uno scooter a 3 ruote in precedenza, quindi hanno percepito l’inerzia direzionale, ma il loro giudizio sulla guida si è concentrato principalmente sulla notevolissima sicurezza in appoggio che un avantreno del genere conferisce al mezzo, anche nelle pieghe spinte fino al fondo-corsa del sistema.
Chi invece conosce i vari MP3 (anche il Fuoco, che però è penalizzato dal peso molto più degli MP3 stessi, Hybrid a parte) si è chiaramente focalizzato sulla maggior “fisicità” richiesta dalla guida del Quadro 3D.
In ogni caso, sapendo che i tecnici della Quadro hanno provato a lungo varie soluzioni idrauliche in fase di ottimizzazione del veicolo, compreso un sistema di taratura manuale tipo quella che si effettua quando si vuol frenare o sfrenare l’idraulica di un ammortizzatore, mi permetto di suggerire – magari come optional – l’adozione di una manopolina graduata tramite la quale il pilota si regoli a piacimento la rapidità di inclinazione del mezzo, in base al carico, alle condizioni di utilizzo in cui si trova, all’estro del momento.
Insomma, il Quadro 3D che ho provato a Verona ha richiesto qualche giro per entrarci un po’ in sintonia, pur sapendo di poterlo comunque inclinare a volontà fin da subito: in effetti è ancora piuttosto sottosterzante, quindi va guidato d’anticipo nell’impostare l’ingresso di curva e il successivo raddrizzamento in uscita, o contropiega, nelle chicane. Alla massima inclinazione, tra l’altro, avvertivo la ruota posteriore al limite della trazione, vuoi per gli ammortizzatori abbastanza duri, vuoi per il freddo intenso.
Quanto alla frenata, il 3D dispone di sistema integrale con valvola di ripartizione dello sforzo sul posteriore: il tutto è azionato a pedale (posto in posizione comoda, contrariamente all’MP3 LT), che agisce in modo perfino esagerato su tutti e tre i dischi, oppure con la leva destra sul manubrio, che gestisce un disco anteriore assieme al posteriore, ma che meriterebbe una maggiore modulabilità ; l’altro disco anteriore, governato classicamente dalla leva destra, serve di supporto e richiede una discreta pressione. Anche agendo in contemporanea su entrambe e leve si ottiene una frenata decisamente esuberante, e personalmente gradirei senz’altro poter contare sull’assistenza di un buon Abs.
Dove l’MP3 si avvale dell’elettronica, ovvero quando, fermandosi al semaforo, si può evitare di poggiare i piedi a terra bloccando il veicolo in verticale tramite un pulsante sul manubrio, il Quadro 3D sfrutta invece l’idraulica: quindi ci si può fermare e rimanere in verticale tenendo tirata almeno la leva destra sul manubrio, se non entrambe. Ah, la posizione in sella: comoda, direi, e con le gambe ben sistemate, fatta l’abitudine al manubrio abbastanza largo, che consente di governare il mezzo con autorità.
Quanto al motore, che nel mio primissimo approccio non mi colpì particolarmente, ora mi è parso sufficientemente a punto: direi che ha un buon vigore e un’erogazione piuttosto regolare, ma a Verona non c’era spazio sufficiente per verificarne più dei tanto le capacità d’allungo.
Quadro
Via Cadorna, 5
22100 Como
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