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Questa cosa che gli adolescenti siano affascinati più dai videogame virtuali rispetto alle moto, nello specifico alle centoventicinque attuali, è una cosa che si fatica a capire soprattutto per chi come il sottoscritto ha passato parte della propria giovinezza in sella ad una ottavo di litro. Senso di libertà, crescita dell’autostima per l’autonomia che solo una moto sa regalare, il godimento che solo la possibilità di toccare qualcosa con mano - magari sporcandosi facendo la piccola manutenzione - sa regalare e, non ultimo, il fascino che si acquista nei confronti dell’altro sesso (lo stesso vale per le motocicliste credetemi). Patentini e assicurazioni - un vero e proprio salasso, in primis - hanno fatto di tutto per affossare questa voglia di due ruote, ma negli ultimi tempi qualcosa è cambiato. Dopo i mitici anni novanta, e la crisi della prima decade del nuovo millennio, l’interesse delle case costruttrici è cresciuto notevolmente dietro la spinta di un rinnovato interesse dimostrato dagli adolescenti di oggi. La temperatura da tiepida potrebbe scaldarsi sicuramente se solo questi potessero toccare con mano questi oggetti meravigliosi e avessero la possibilità di provare a montarci in sella e farsi un giro.
A tal proposito abbiamo deciso di chiamare in causa un esperto di “giochi elettronici”, passatemi il termine perché ho una certa età, il cui nome, Alvise, magari non dice molto, ma che dietro lo pseudonimo di Blink46 vanta un gran bel numero di seguaci che ne apprezzano la preparazione nell’ambito della tecnologia e dei simulatori di gioco in particolare. Mettiamo a confronto due modi di concepire il divertimento, due visioni per certi versi agli estremi ma con diversi punti di contatto. Uno di questi potrebbe essere l’età dei suoi fruitori, giovani, appassionati in maniera magari diversa del mondo delle due e quattro ruote. Mi faccio spiegare e mi lascio introdurre in questo mondo virtuale che conosco poco, ma che apprezzo anche se solo a distanza. Ho sempre preferito provare in prima persona tutto ciò che ha un motore e che fa rumore, gustandomi le sensazioni che le prestazioni, pur se non elevate, riescono a dare. I ricordi delle prime esperienze , il giro fatto di nascosto in sella al “Ciao” di un’amica di mia sorella, i viaggi in sella ad un Piaggio “Sì” privo di qualsiasi elaborazione (altrimenti mio padre mi avrebbe fatto vedere la Via Lattea da vicino), l’iniziazione al cambio fatta in sella al Garelli Vip4 (con leva del cambio a destra e le marce invertite – prima in su e le altre in giù!) e poi la realizzazione del sogno proibito, una Gilera KZ che ancora possiedo (ragazzi se ne avete la possibilità tenetevi stretta la prima moto e conservatela …).
Reale contro virtuale, scontro impari? Non sta a noi dirlo, ma l’esperienza mi insegna che vanno provati entrambi prima di giudicare. Eccomi allora ospite della sala giochi, o meglio della “casa giochi” di Blink46 che mi introduce in quello che molti ragazzi considerano un vero e proprio mondo parallelo. Il simulatore permette di divertirsi, in sella alle moto dei nostri sogni, senza rischi e con tutti i comfort a portata di mano. Però manca qualcosa, mancano l’aria in faccia e la sensazione di essere tu a comandare realmente la moto, insomma non c’è adrenalina! Blink46 non mi hai convinto, rimango della mia idea e ti dimostrerò il perché.
Il perché ha un nome e si chiama Kawasaki Ninja 125, una moto da toccare con mano a differenza della ZX10 RR che abbiamo guidato sul simulatore. Novità all’Eicma dello scorso anno, questa ottavo di litro nella classica livrea verde è davvero un bell’oggetto da guardare e da guidare (questo il link alla prova), e anche senza le cavallerie esagerate, ma pur sempre virtuali delle moto protagoniste dei videogames, esattamente come la sorella scarenata Z125 (questo invece il link all'ultima puntata di Bandertest che la riguarda) riesce a far provare emozioni e a divertire chi gli sta in sella. La potenza codice permette anche a chi non è passato dal classico cinquantino, di approcciarsi al mondo delle due ruote con tranquillità, mentre la presenza dell’ABS mette al riparo dal classico bloccaggio dell’anteriore dovuto all’inesperienza. Una linea aggressiva e un dimensionamento che la rendono perfetta anche per i sedicenni più alti, finiture e dotazione di serie che ne fanno un oggetto appagante sin dal primo sguardo e una dinamica di guida che soddisfa anche chi in sella ci sta da un po’ di tempo.
Le spiccate doti della ciclistica, unite alle ottime performance delle Dunlop TT900 di primo equipaggiamento ci hanno consentito di divertirci, e non poco, con il vantaggio tutt’altro che secondario per un adolescente (ma anche per i suoi genitori …) di poter girare in pista o in strada per tutto il giorno con cinque euro di benzina e senza patemi per olio o pistoni che siano. Il quattro tempi e quattro valvole della nostra Kawasaki Ninja 125 è un piccolo mulo poco assetato, e questo particolare ce la fa piacere ancora di più. Frena bene, è precisa in inserimento e stabile in percorrenza, con un’ottima luce a terra, tutte caratteristiche che hanno conquistato anche il nostro ospite, che pur guidando tutti i giorni la sorella maggiore Z650, ha scoperto quanto possa essere divertente guidare in pista una piccola ottavo di litro in versione Codice. Allora Blink46 come la mettiamo? Joystick o manubrio?
Kawasaki
Via Luigi Meraviglia, 31
20020 Lainate
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https://www.kawasaki.it
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