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Sul mercato da oltre dieci anni la Tango ne ha passate un po' di tutti i colori e l'unica superstite tra le varie cilindrate allora proposte - 50, 125 e 250 - è la 125, che quest'anno si rinnova e si fa bella, forte anche del fatto che a breve (la vedremo al Salone di Milano EICMA a novembre) sarà di nuovo affiancata da una più matura declinazione da 250 cc.
Ma concentriamoci sulla piccolina della famiglia, che riceve in quasta nuova versione, oltre a delle nuove plastiche, un serbatoio più grande (passa da 5,5 a 7,5 litri di capienza) che aumenta di non poco la già ottima autonomia.
Nuova la strumentazione, retroilluminata a LED e più leggibile rispetto alla precedente, con tutte le informazioni - c'è anche l'indicatore della marcia inserita - e le varie spie dedicate al controllo dello stato della moto.
Un'altra miglioria guarda al comfort di chi guida ma anche del passeggero: la sella è stata rivista nell'ergonomia, è più comoda e accogliente per entrambi. Il passeggero può contare su pedane estraibili - piccole e di impronta fuoristradistica come quelle del guidatore - e su due maniglioni per tenersi che si allungano fino a diventare un piccolo portapacchino posteriore.
Anche il cuore della Tango è tutto nuovo: è spinta da un più moderno monocilindrico 125 a iniezione elettronica, raffreddato ad aria, che eroga 11 cavalli a 8.500 giri, Euro 4 e con contralbero per ridurre le vibrazioni del motore.
Le sospensioni, di impronta classica, sono affidate a una forcella da 37 millimetri e a un monoammortizzatore centrale. Questa versione da 125 cc non si avvale dell'ABS ma conta su un bel discone da 260 millimetri davanti e uno da 200 dietro, che lavorano in simbiosi grazie al sistema di frenata combinata CBS.
I cerchi a raggi, da 19 pollici all'anteriore e da 16 al posteriore, calzano pneumatici tassellati buoni sia per la strada che per l'off e misurano rispettivamente 90/100 e 120/90.
Prima di provarla diamo qualche numero: la Tango è lunga 1.990 millimetri con un interasse di 1.350; è larga 800 millimetri e alta 1.130 con un'altezza della sella dal suolo di 83 centimetri e l'ago della bilancia che si ferma sui 114 chilogrammi.
Durante la nostra prova della Rieju abbiamo voluto testare se davvero è così poliedrica come sulla carta, e quindi l'abbiamo portata in città, in periferia a fare qualche curvetta, ma anche in fuoristrada su strade bianche e di terra battuta. Com'è andata? Benone, in tutti gli ambienti proposti.
In ambito cittadino può tranquillamente andare a sostituire lo scooter, per i più giovani che - magari per il tragitto casa-scuola - non hanno necessità di grande carico e sottosella; è agile e leggera, oltre che estremamente snella e quindi si divincola con grande disinvoltura tra le auto. Le ottime sospensioni poi assorbono senza problemi pavè, sconnessioni e rotaie e la guida risulta sempre più che confortevole così come la posizione in sella ben angolata e alta sulla strada.
Pochissime le vibrazioni, per essere in sella ad un monocilidrico, che si avvertono su pedane e manopole solo nelle lunghe percorrenze.
Fuori città, portata a disegnare qualche curva, abbiamo notato uno scarso feeling con l'anteriore, una certa lentezza nello scendere in piega e, appurato che non fosse un problema di ciclistica della moto, ci siamo concentrati sulla gomma anteriore... il problema sembra arrivare proprio da lì, dalla sua conformazione.
Come risolvere, senza dover comprare subito un treno di pneumatici nuovi? I più giovani probabilmente non si accorgeranno nemmeno di questo piccolo difetto perché - parlando in maniera ovviamente generica - si corregge semplicemente guidando come il motociclista meno esperto già fa e cioè buttando giù la moto di lato come se fosse un motard!
Così ci si diverte un bel po' e la comunicazione con la moto migliora sensibilmente. (Poi però, a tempo debito, sceglieremo uno pneumatico più adatto alla nostra Rieju).
Ultimo ma non ultimo veniamo alla parte più goduriosa dell nostro test: il fuoristrada. Chi scrive non ne è particolarmente appassionata e tantomeno portata, eppure... appena messe le ruote sulla ghiaia la Tango si è dimostrata un'ottima compagna di giochi anche per chi è alle prime armi.
Anche qui le sospensioni stupiscono per il comportamento e per la spigliatezza con cui ricalcano perfettamente anche le buche più profonde, non mettendo mai - di conseguenza - in crisi chi guida.
Bene anche la frenata: nell'off-road l'assenza dell'ABS può essere un pro, ma su strada - dove siamo ormai abituati ad averlo - l'avremmo gradito. Speriamo in una futura versione con ABS disinseribile, così la Tango sarebbe davvero al top!
Unico difetto riscontrato in fuoristrada riguarda le pedane: un pochino strette se si indossa uno stivale specialistico, nessun problema invece con scarpe tecniche (o stivale touring come nel nostro caso).
Grande punto a suo favore invece, rispetto alla concorrenza, è l'altezza della sella: molto stretta e a soli 83 centimentri da terra permette di toccare senza problemi anche se non siete dei watussi.
Dunque questa piacevole motoretta a chi si rivolge? Ovviamente ai più giovani, per andare a scuola, dagli amici, ma anche per muovere i primi passi con le ruote nella terra. Degna del nome che porta, danza tranquillamente tra le auto così come sulle strade bianche o tra le curve.
Facile, leggera, pratica nella manutenzione e anche ben fatta nella sua estrema semplicità, la Rieju Tango 125 costa 3.490 euro ed è disponibile in nero o in rosso.
Moto: Rieju Tango 125
Meteo: Sole, 25 gradi
Location: Urbana, extraurbana, offroad
Tester: 1,65 cm
Foto di: Massimo Di Trapani
Casco: Caberg Uptown
Giacca: Tucano Urbano
Guanti: Tucano Urbano
Stivali: TCX
Rieju
Via Ferdinando Magellano 1/c
40017 San Giovanni in Persiceto
(BO) - Italia
051 6871769
[email protected]
https://www.rieju.es/it/
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