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Le prime luci dell'alba colorano il cielo di Jaisalmer, India, quando il motore della nostra Super Meteor inizia a borbottare e a regalare un po' di calore alla fredda mattina nel deserto del Rajasthan.
La sede principale dell'azienda è a Chennai, esattamente dall'altra parte dell'India, rispetto a dove ci troviamo. Ma la Super Meteor è la cruiser top di gamma di Royal, dunque provarla in una grande città non avrebbe senso: meglio incorniciare il nostro viaggio di sabbia e distese infinite, su lunghi nastri d'asfalto neri, come idea di viaggio comanda.
I chilometri da percorrere sono molti, centinaia e centinaia, da perderne il conto per la routine dei paesaggi, interrotta di tanto in tanto da piccoli villaggi caotici e brulicanti di persone, cani, mucche, cammelli. Attimi di caos e poi di nuovo via su grandi strade infinite: lo scenario perfetto per la Meteor, affamata di chilometri e spazi illimitati.
La posizione in sella alla Super Meteor è accogliente e si rivela confortevole anche dopo diverse ore di guida. La seduta è molto bassa, siamo a solo 74 centimetri da terra, ma le pedane avanzate ospitano senza problemi anche i guidatori più alti.
I cerchi in lega da 19 pollici all'anteriore, il posteriore da 16, e la parte centrale molto snella regalano alla moto una linea a clessidra tipicamente cruiser, che invita al viaggio in solitaria.
La versione accessoriata Grand Tourer offre, oltre al parabrezza e alle pedane deluxe, una sella comfort più imbottita e un piccolo poggiaschiena per il passeggero, consigliatissima ovviamente se si viaggia in coppia.
Il manubrio largo e arretrato permette di muovere la Meteor con facilità e l'unico neo nelle manovre da fermo, se non siete un grande esempio di forza, come chi scrive, è il peso: 241 chili in ordine di marcia si sentono alle basse velocità, ma la sella extra-low aiuta e, una volta in marcia, si sa, i chili svaniscono sotto alle ruote.
Sì, perché la Meteor è goduriosa da guidare godendosi i lunghi rettilinei del deserto, ma non si è tirata indietro davanti alle (poche) curve che abbiamo percorso nei nostri due giorni di viaggio. Il telaio tubolare Harris Performance la tiene bassa e stabile a qualsiasi andatura, morbida sulle sconnessioni della strada ma decisa tra le curve, a qualsiasi velocità.
Tra le mani e sotto agli occhi tutto risulta al posto giusto e la qualità percepita è alta: niente cavi in giro o a vista, pulsanti e bloccheti di qualità, cavalletto centrale di serie e la sensazione importante di viaggiare su una moto in primis solida e affidabile.
La linea può piacere o meno, così come il genere di moto, ma è innegabile che la Super Meteor sia stata progettata e realizzata con cura, senza fronzoli ma con tutto quello che serve per godersi il viaggio. Da soli, in coppia, o come nel nostro caso in allegra compagnia.
Una colorata carovana che attraversa i luoghi più sperduti dell'India, con gli occhi dei bambini che brillano al rombo di ogni motocicletta e che ci salutano come se arrivassimo direttamente dallo spazio. Emozioni uniche, difficili da dimenticare.
In India muoversi su due ruote è normale, ma le cilindrate sono piccole e i mezzi modesti: la nostra bella Royal Enfield scintillante è praticamente una supercar agli occhi dei locali. E se vi state chiedendo se sia davvero così pericoloso guidare in India come dicono... beh, sì! Ma una volta entrati nel flusso del traffico autoctono e captate un paio di "regole non regole", tutto si rivela più semplice e fluente.
In questo la Meteor ci dà una gran mano: svelta nelle manovre e forte di un bel motore brillante sin dai bassi, grazie alla coppia di 52.3 Nm a 5.650 giri. I cavalli non sono molti, 47 a 7.250 giri, ma il bicilindrico parallelo da 648 cc, raffreddato ad aria e olio spinge bene e non molla nemmeno in allungo, consentendo sorpassi in sicurezza, se di sicurezza si può parlare sulle strade dell'India.
E' lo stesso propulsore che dal 2018 conosciamo e appreziamo su Interceptor 650 e Continental GT 650, 78 x 67.8 millimetri i numeri di alesaggio e corsa, col suo bel rombo enegico e la piacevole assenza di vibrazioni, se non quando lo si porta ben oltre la velocità di crociera ideale, di circa 130 chilometri orari.
Visti i consumi irrisori (si percorrono dai 25 ai 30 chilometri con un litro di carburante), il bel serbatoione da 15,7 litri garantisce lunghe percorrenze senza il pensiero del distributore.
Altro punto a suo favore è senza dubbio la trasmissione, la frizione è docilissima da azionare e il cambio morbido, silenzioso e sempre preciso negli innesti. Come sulla 350 troviamo il pedale a bilanciere, poco pratico per i piedini da Cenerentola ma agevolmente utilizzabile anche come cambio standard.
Ma il lavoro duro, qui nel Rajasthan, lo fanno le sospensioni: le strade non sono certo di velluto e la forcella a steli rovesciati da 43 millimetri ne ha da fare! I 120 millimetri di corsa però assorbono bene le asperità e anche il doppio ammortizzatore, con il precarico regolabile su cinque posizioni, non fa troppa fatica nel proteggere il fondoschiena.
L'impianto frenante, che si avvale di un solo disco da 320 millimetri all'anteriore e uno da 300 dietro, permette di modulare senza problemi la frenata ed è inaspettatamente deciso anche al posteriore. Certo, vista la mole da fermare un doppio disco sarebbe stato gradito, ma la Meteor si ferma in tutta sicurezza anche così, senza rischiare di mettere in crisi in caso di frenate d'emergenza. Bene anche l'ABS, utilissimo su queste strade piene di sabbia.
Un'altra mancanza, per chi ne apprezza l'utilizzo, è certamente quella del cruise control: su una moto così votata al viaggio, anche di lungo raggio, ormai ci si aspetta di trovarlo ma Royal Enfield resta fedele alla sua idea di mezzo "duro e puro" e l'unico ausilio elettronico che offre è il piccolo navigatore nel quadrante destro della strumentazione, che funziona tramite Bluetooth e app dedicata esattamente come sulla piccola 350. Le indicazioni sono basilari: dove svoltare e quando, così da non distogliere l'attenzione dalla guida.
Insomma, se amate le cruiser piene di fronzoli la Meteor non fa per voi. Se invece cercate l'essenziale, nell'accezione più positiva del termine, la solidità, l'affidabilità e il vero gusto del viaggio spensierato, siete sulla sella giusta.
Non mancano comunque tanti oggettini per personalizzarla, la lista degli accessori è lunga, a partire dalle bellissime borse laterali, indispensabili anche per i week-end fuori porta.
Nella gallery qui sotto potete trovare le immagini di un modello accessoriato con qualche chicca originale Royal Enfield, ma la Super Meteor si presta anche a customizzazioni più importanti, per chi le apprezza.
Una moto che trae ispirazione dalla sua omonima antenata del 1952, che strizza l'occhio al contemporaneo, ma non troppo. Certo non mancano i fari a LED, i dettagli curati e l'attenzione alla sicurezza, ma lo spirito resta quello della "due ruote di una volta", piacevole e spensierata.
Ed è proprio così che abbiamo vissuto questo viaggio nel deserto con la Super Meteor: senza connessione, senza desiderare nulla più di quel che la moto avesse da offrire, guardando con gli occhi della semplicità e chiedendoci, di fronte a tanta povertà lì intorno a noi, se davvero non basti... l'essenziale.
La variante standard sarà disponibile in cinque colorazioni mono e bicolori: Astral Black, Astral Blue, Astral Green, Interstellar Grey e Interstellar Green. La versione Super Meteor 650 Grand Tourer è proposta invece nei colori Celestial Red e Celestial Blue.
La Super Meteor 650 arriverà in Italia la prossima primavera, con costi a partire da 7.200 euro per la Astral, 7.400 per la Interstellar e 7.700 per la Celestial. Sì, il prezzo è più alto rispetto a quello delle due seiemezzo già in gamma, ma la Meteor ha una marcia in più in termini di qualità e performance, a sottolineare l'intenzione di Royal di voler portare sul mercato un prodotto sempre più premium.
Giacca Stud Cult Lady
Cult è una giacca in pelle pensata per un fitting perfetto sul corpo femminile e certificata EN 17092-3:2020 in classe AA.
Risulta perfetta su diversi titpi di moto: dalla modern classic alla naked, grazie a un design molto classico e pulito.
Ha protezioni su spalle e gomiti omologate livello 2 e la tasca per il paraschiena.
Indosso la pelle risulta estremamente morbida già dal primo utilizzo e non sfigura nemmeno una volta scese dalla moto.
Il sistema interno di aggancio universale C-SYSTEM, consente di inserire vari tipi di imbottiture termiche o riscaldabili, per una personalizzazione completa della giacca che permette di usarla anche nella stagione fredda.
Pantalone Stud Boston
Un pantalone tecnico in Twill di cotone elasticizzato ad alta tenacità, con inserti in fibra Aramidic anti abrasione, per la motociclista che cerca sicurzza, stile e comfort dato dal tessuto elasticizzato e cotton touch. La vestibilità è dedicata alla figura femminile, seguendo i canoni Fit For Lady. Certificato secondo la normativa prEN 17092:2018, il pantalone è dotato di protezioni Protecno-IT sulle ginocchia, removibili e regolabili, oltre che di tasca per l'alloggiamento opzionale per le protezioni dei fianchi. Il sistema di aggancio Z-System consente di inserire o la membrana Aqvadry impermeabile e traspirante oppure il sottopantalone termico Warm-Me, componendo il capo in base alle varie situazioni climatiche e di utilizzo. Sicuramente uno dei pantaloni tecnici più confortevoli mai indossato.
Guanti Stud Cult Lady
Un guanto certificato secondo la normativa EN 13594:2015, che ben si abbina all'omonima giacca. Perfetto per la bella stagione visto il taglio corto, ha il palmo in pelle con rinforzi e cinturino di chiusura in pelle con velcro.
La conformazione Fit for Lady lo rende confortevole e l'indice touch screen permette di restare "sempre connessi" anche senza togliere i guanti.
Scarpe Stylmartin
Casco Forcite
Moto: Royal Enfield Super Meteor 650
Meteo: Sole, 10/25°
Luogo: Rajasthan, India
Terreno: Strada
Tester: 165 cm
Royal Enfield
Via Vito Romano S.C.
81055 Santa Maria Capua Vetere
(CE) - Italia
0823 312181
[email protected]
https://www.royalenfield.com/it/it/home/
Royal Enfield
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(CE) - Italia
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