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Cosa c'entrano l'X-ADV e il TMAX? Poco sulla carta. Entrambi hanno un motore bicilidrico parallelo, ma Honda sfodera 745 cc e 55 cavalli, Yamaha soltanto - si fa per dire - 530 cc e 46 cavalli. Il primo affronta addirittura il fuoristrada (leggero), mentre il secondo fa vanto della sigla Sport (ma per l'asfalto).
Ecco, c'entra che loro due sono i maxiscooter over 500 più amati dagli italiani e si spartiscono gran parte di questa fetta di mercato. Chi li compra, li mette in comparativa eccome! Nei primi sei mesi dell'anno sono stati venduti 2.494 X-ADV e 2.194 TMAX, numeri simili che ci fanno capire l'interesse per questi scooter fatti per fare un po' di tutto. Non potevamo quindi evitare di metterli a confronto anche noi, sfruttando la scusa degli aggiornamenti a cui sono stati sottoposti entrambi nel 2018.
Introdotto solo un anno fa, l’Honda X-ADV si presenta con diversi aggiornamenti, che non stravolgono affatto il modello. Non ce ne sarebbe nemmeno bisogno, visto l'apprezzamento riscosso da subito dal simpatico SUV a due ruote. Arriva il controllo di trazione HSTC (Honda Selectable Traction Control) su 2 livelli a seconda delle condizioni del terreno e comunque disinseribile. C’è anche una nuova mappa del motore G, che abbiamo imparato a conoscere sull'Africa Twin e che agevola il lavoro del cambio DCT in fuoristrada. Per dare più brio al motore in modalità del cambio manuale MT, la soglia del limitatore di giri è stata alzata fino a 7.500 giri/min (contro i 6.900 giri/min del modello passato). Dal 2018, anche i possessori della patente A2 potranno divertirsi con il nuovo X-ADV. Infatti sarà disponibile una versione da 35 kW, con la possibilità di riportarlo a piena potenza. Honda X-ADV 2018 è disponibile in 3 nuove colorazioni, Candy Chromosphere Red, Mat Pearl Glare White (Tricolour HRC) e Grand Prix Red (CRF Rally Red), oltre alle già presenti Digital Silver Metallic e Matt Bullet Silver. Nella versione di serie troviamo, oltre al vano sotto casco (che tiene un casco integrale), anche il bauletto. Costa 12.790 euro. L'esemplare in prova adotta anche lo scarico Akrapovic (990 euro) e le pedane da fuoristrada (611 euro).
Tra le sue caratteristiche più innovative vanno sicuramente menzionati i cerchi a raggi e le sospensioni al lunga escursione, ma anche il look dakariano (molto enduristico) e il cambio automatico sequenziale a doppia frizione DCT. Difficile catalogarlo come un semplice maxiscooter, anche per via della trasmissione finale a catena.
Qui trovate la prova anteprima di Edoardo e la prova del sottoscritto insieme a Nico Cereghini.
Sono passati quindici anni, ma il TMAX non dà segni di stanchezza: anzi, per il 2017 triplica l’offerta con altrettante versioni che differiscono negli allestimenti. TMAX, TMAX SX e TMAX DX sono disponibili a partire da 11.490 euro. Il frontale è caratterizzato dai nuovi gruppi ottici Full LED, mentre la dinamica del laterale riprende gli stilemi tipici di tutti i TMAX. Le colorazioni previste sono Midnight Black per la standard, Matt Silver e Liquid Darkness per la SX, mentre la versione DX è disponibile in Phantom Blue e Liquid Darkness.
Le modifiche al telaio e il posizionamento più avanzato del motore hanno permesso di incrementare lo spazio a disposizione nel vano sotto sella, che ora può accogliere un paio di caschi jet, oppure un integrale e un demi jet. La differenza maggiore con il modello precedente è da considerarsi l’omologazione Euro-4 del bicilindrico frontemarcia da 530 cc raffreddato a liquido, che anche in questa nuova versione prevede l’utilizzo di una trasmissione CVT. Ma anche il telaio in alluminio è stato riprogettato e oggi consente un risparmio di quasi 10 kg. Noi abbiamo provato la versione SX Sport Edition, che ha schermo dedicato, cuscino con poggia schiena, scarico Akrapovic e portatarga sportivo (il tutto per 13.190 euro contro 11.490 del modello base). Anche nel 2018 arriva in redazione con la fama del maxiscooter sportivo per eccellenza: anni e anni di sviluppo (e di supremazia nelle vendite) fanno di lui un prodotto praticamente perfetto, tanto che la declinazione Sport non è affatto stonata. Il TMAX tra le curve è un cliente molto scomodo.
Qui trovate la nostra prova completa del modello fatta dal nostro Lillo.
A seguire Edoardo e io vi raccontiamo come vanno e quali sono le loro sfumature caratteriali nei diversi ambiti. E' un confronto, ma non c'è un vincitore: vanno entrambi estremamente bene, ma sono diversi nell'anima e nella pelle. Soltanto il vostro cuore può eleggere il migliore. A noi il compito di raccontarvi come vanno; compito condito da una sfida a colpi bassi. Ma non vogliamo spoilerare il video, guardatelo e diteci la vostra nei commenti!
Di Andrea Perfetti
In città
L'X-ADV è più imponente del rivale. Lo si nota subito. Pesa di più e, ancor più evidente, ha una seduta più alta e un manubrio largo. Piacerà sicuramente a chi desidera una postura da moto, che dia tanto controllo (a scapito di una manovrabilità un po' inferiore). D'altra parte questo maxi è pensato anche per il fuoristrada. In sella si sta comodi e anche il passeggero ha tutto lo spazio che serve e pedane abbondanti. Risulta soltanto non troppo agevole per i meno alti salire a bordo, perché va scavalcato il grosso portapacchi con maniglione integrato. La chiave è elettronica e tutti i vani si aprono con i comodi pulsanti. La strumentazione è molto moderna e futuristica. Ci sono tutte le info possibili, ma la chiarezza è inferiore a quella del TMAX.
Il maxi giapponese si muove bene nel traffico. Pesantuccio in manovra, si rifà in movimento. Le sospensioni, sebbene tarate sul rigido, assorbono bene lo sconnesso e danno qualche contraccolpo solo in presenza di buche profonde. Il motore ha una gran coppia ai bassi e la trasmissione DCT a doppia frizione ha un attacco dolce e perfettamente gestibile anche nel traffico più caotico. Il DCT può essere usato anche in manuale, ma in città la guida in Drive è davvero azzeccata. I consumi, nonostante la cilindrata importante, sono confortanti e sempre inferiori a quelli del rivale Yamaha. Ottima la presenza sul modello 2018 del controllo di trazione, perché la coppia è abbondante e non è raro che la ruota pattini sul bagnato quando si riparte da fermo.
Fuori città
Più moto che scooter. Ecco, l'abbiamo sparata grossa, ma il feeling di questo (o questa?) Honda è davvero vicino a quello di una moto. Ma c'è in più la praticità dello scooter. Perché ripara bene gambe e busto (il parabrezza è regolabile), e c'è parecchio spazio per i bagagli (anche se il vano sottosella è più piccolo rispetto al TMAX). In autostrada l'X-ADV sa anche essere veloce, con punte fino a 180 km/h e consumi intorno ai 20 km/l. La posizione è comoda, anche se lo spazio per i piedi è soltanto discreto. Nel misto questo X-ADV ci piaceva prima e ci piace pure adesso. E' sicuro e veloce negli nelle curve, agile sui tornanti e con una frenata bella potente. Il motore ha più allungo di prima, ma non aspettatevi chissà quale cambiamento. Anche adesso l'X-ADV si fa apprezzare per la sua risposta immediata ai comandi dell'acceleratore, più che per potenza massima e allungo.
Il cambio DCT si conferma fenomenale. Puoi usarlo in Drive, se vai a passeggio. Ma puoi passare sempre a Manual per giocare coi tasti e gestire tu le cambiate. Il bello del DCT è che, anche in Drive, non ti dà mai quell'antipatico effetto di slittamento continuo tipico di tutte le trasmissioni CVT presenti sugli scooter. Però tra le curve non basta: il TMAX ha un po' di cavalli in meno, ma anche una ciclistica rigorosa e molto sportiva. Ricordatevi però come Honda ci presenta il suon X-ADV: con due ruote a raggi semi tassellate. E noi l'abbiamo presa alla lettera. Risultato? Un bel taglio in fuoristrada, che ci ha permesso di seminare Edoardo e tornare primi. Cosa non si fa pur di vinvere!
Si scherza, è chiaro. Però la divagazione offroad dimostra che l'X-ADV è l'unico scooter in grado di affrontare senza patemi persino i tracciati di enduro. C'è una buona luce a terra, un telaio solido e un motore potente quanto basta, ma con tanta coppia.
Di Edoardo Licciardello
In città
Sarà anche vero che i maxiscooter in città pagano dimensioni ingombranti, ma in sella al TMAX non si sta affatto male nel traffico di Milano. E’ sicuramente vero, invece, che i meno alti potrebbero trovarsi un po’ impacciati nei primi momenti: la struttura da moto del TMAX – con un telaio vero, e un motore al suo interno invece che a fare il lavoro del forcellone – alza e allarga un po’ la sella, mettendo un po’ in difficoltà i corti di gamba. E il blocco davanti alla sella, che ospita il comando multifunzione per sbloccare il tappo carburante e la sella stessa, anche in questo caso può infastidire chi tende a sedere in posizione avanzata. Al passeggero spetta un sellone enorme, appigli comodi e grandi, ma pedane dalla foggia un po' troppo sportiva (sennò che Sport Edition sarebbe?).
Si tratta però solo di prendere confidenza (come per il sistema Smart Key – le prime volte ce la si dimentica, poi non si riesce più a farne a meno) poi il TMAX si dimostra comodo e guidabilissimo. La mappatura “T”, dedicata alla città, addolcisce la risposta dell’acceleratore rendendolo morbido e gestibile anche dai meno esperti, e il controllo di trazione si rivela utile su pavé, binari del tram e in generale sui disastrati fondi urbani. I comandi sono tutti dolcissimi, piacevolmente sportivi nella risposta, e grazie al baricentro basso si filtra bene nel traffico – con un po’ di esperienza si passa in varchi fuori portata a qualunque moto. La posizione di guida – un pelo meno sportiva rispetto ai modelli precedenti – offre un controllo eccellente alle basse velocità. L’unico reale neo in città viene dalla taratura delle sospensioni, piacevolmente rigida come da tradizione sportiva del mezzo: sulle asperità più pronunciate forcella e soprattutto monoammortizzatore trasmettono qualche “botta” al pilota. Per contro, non appena si affrontano tangenziali o strade a scorrimento veloce, si può contare su una stabilità e una coerenza di assetto fuori portata per qualunque altro scooter. Ottimo (e facile da gestire) il cruscotto, e provvidenziale il vano portaoggetti sul lato destro con presa di corrente, purtroppo però in formato “accendisigari” e non USB.
Fuori città
Nell’extraurbano, questo TMAX SX brilla senza ombre. Motore in mappatura “S” e… polso destro più sciolto fanno riscoprire un mezzo la cui sportività trascende i confini del segmento scooter. Frenata potente e sicura, inserimento in curva e percorrenza da moto vera, ma soprattutto risposta all’acceleratore corposa e grintosissima permettono di divertirsi anche sul misto. Non riteniamo azzardato sostenere che, ben guidato, un TMAX di questa generazione possa far piangere più di un possessore di moto “vera” – servirebbe solo un po’ più di luce a terra, e l’osservazione la dice lunga su quanto ci siamo divertiti in sella al TMAX SX. In questa Sport Edition, l’SX è anche dotato di silenziatore (omologato, naturalmente) Akrapovic, che senza risultare antisociale rende piacevolmente più grintoso e borbottante il rumore di scarico. Tamarro? Forse un po’, ma vi assicuriamo che ne vale la pena: ad ogni accelerata è difficile non sentire il desiderio di sorridere sotto il casco. L’avantreno offre una confidenza di livello motociclistico, e assieme al motore fa venire tanta voglia di guidare sportivi – serve qualche chilometro per trovare la posizione giusta in sella, perché si vorrebbe poter arretrare un po’ di più con i piedi – per gustare le potenzialità offerte da una ciclistica che (lo ripetiamo, a costo di sembrare dischi rotti) ha poco a che spartire con i colleghi.
In autostrada si può contare su un’ottima protezione: anche con il parabrezza basso di questa Sport Edition chi scrive (172cm) non ha percepito turbolenze o grandi pressioni dell’aria nemmeno a velocità prossime a quella massima, che… bastano a far ritirare la patente. Già, perché il TMAX non è affatto fuoriluogo nemmeno nell’impiego turistico, visto che le vibrazioni sono praticamente assenti, e ci si può rivolgere al catalogo degli optional per arricchire ulteriormente la già eccellente dotazione di base dell’ammiraglia Yamaha.
Andrea Perfetti:
Casco Arai Tour X4
Giacca Tucano Urbano Multitask
Jeans Tucano Urbano
Scarpe da moto TCX
Edoardo Licciardello:
Casco Icon Alliance GT Operator
Giubbotto Icon Tarmac
Pantaloni Ixon Owen Flash
Guanti Icon Anthem 2 Stealth
Scarpe Alpinestars SP-1 V2
Luogo: Bobbio
Meteo: sole, 30°
Riprese di Luca Catasta, montaggio di Fabrizio Partel.
Foto di Cristina Pertile
Honda
Via della Cecchignola, 13
00143 Roma
(RM) - Italia
848846632
https://www.honda.it/motorcycles.html
Honda
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00143 Roma
(RM) - Italia
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