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Elegante, ma con quel tocco di sportività che non guasta, il Burgman 400 è adatto a chi cerca un due ruote per muoversi dentro e fuori dalla città in modo veloce e pratico, senza rinunciare a classe e raffinatezza.
Esteticamente piacevole e moderno, il Burgman 400 fatica a mascherare le generose dimensioni, come il modello precedente d’altronde, ma rispetto a questo, che era caratterizzato da un design abbastanza lineare, il model year 2008 appare più movimentato e dinamico nei tratti.
Una caratteristica che inganna meglio l’occhio, dissimulando le effettive dimensioni. Sono in particolare la vista frontale e quella posteriore a fare la differenza e ad appagare maggiormente.
La ricercatezza nel design è al pari del livello qualitativo dei materiali e degli assemblaggi, uno dei pregi del maxi Suzuki.
Elegante, ma con quel tocco di sportività che non guasta
La posizione in sella, confortevole soprattutto a gambe distese, un po’ meno a gambe raccolte, fa apprezzare in primo luogo la modesta altezza da terra del piano seduta (710 mm) che permette un po’ a tutti di toccare a terra con entrambi i piedi.
Lo schienale del guidatore può essere regolato su 5 differenti posizioni per personalizzare al meglio la posizione.
Davanti agli occhi del guidatore si distende un ponte di comando degno di una berlina di rappresentanza. Tre vani portaoggetti di grande utilità, ma soprattutto di notevole capacità, sostengono una strumentazione di stile automobilistico. Quattro strumenti analogici circolari, due grandi e due più piccoli, per tachimetro – contagiri- livello carburante – temperatura liquido raffreddamento ed un display centrale che visualizza i conta km, l’orologio e la temperatura esterna possono soddisfare anche il più pignolo dei guidatori.
Abituati fin troppo bene dal precedente modello, alziamo la sella ed ecco che viene riconfermato un altro dei pregi del Burgman 400, l’ampiezza e la sfruttabilità del vano portaoggetti posteriore. Due caschi integrali e altri oggetti, si ripongono senza particolari problemi, mentre la luce di cortesia da’ un tocco di ricercatezza.
Cresce il mono
Come in tutti gli scooter di grossa cilindrata, il propulsore è totalmente coperto dalla carrozzeria che cela il monocilindrico a iniezione cresciuto fino al traguardo dei 400 cc. (prima erano 384).
I 34 cv a 7.300 giri/min erogati da questo propulsore, ora omologato Euro 3, ma soprattutto la coppia di 36,4 Nm a 5.800 giri/min garantiscono prestazioni brillanti a questo scooter sia sui percorsi urbani – extraurbani che su quelli autostradali.
La ciclistica, caratterizzata dal baricentro basso, permette di guidare il Burgman in città con il minimo impegno.
I 200 kg e passa in ordine di marcia, sono ben distribuiti e non disturbano più di tanto, mentre il propulsore - rotondo e fluido nell’erogare potenza e coppia - si sposa perfettamente con le caratteristiche di guida di questo Suzuki.
Le sospensioni sono un ottimo compromesso tra comfort e guidabilità, con la forcella che, pur senza apparire sfrenata, copia molto bene l’asfalto e incassa senza problemi anche il pavé più rovinato.
Grande il miglioramento della sospensione posteriore che, rispetto al precedente modello, assorbe decisamente meglio le sconnessioni, offrendo un comfort di marcia superiore al guidatore e al passeggero.
Quest’ultimo, com’è facile intuire osservando le dimensioni generose della porzione di sella riservatagli, è magnificamente accolto, e può contare su di un comfort di alto livello.
Anche nel contesto extraurbano il Burgman si comporta molto bene, l’agilità dimostrata nel traffico cittadino, non compromette la guidabilità sui percorsi misti.
La ruota da 14 pollici anteriore percorre le traiettorie impostate con ottima precisione, mentre il buon lavoro svolto dalle sospensioni e le caratteristiche torsionali del telaio mettono al riparo da fastidiosi ondeggiamenti del veicolo nelle curve più veloci.
Sarà l’assetto migliorato, ma sembra incrementata la luce a terra, e di conseguenza anche la capacità di piegare del Burgman, voce che appariva tra i difetti del precedente modello.
L’impianto frenante, abbandonato il sistema integrale del precedente modello, appare ben dimensionato e resistente alla fatica.
La coppia di dischi da 260 mm anteriore si dimostra sempre all’altezza della situazione, così come il disco posteriore da 210 mm, meno reattivo ma decisamente modulabile e avverso ai bloccaggi improvvisi.
I percorsi autostradali non spaventano il quattrocento Suzuki che si avvantaggia oltre che per il tasso di vibrazioni del propulsore davvero scarso, anche per la buona protezione offerta dal parabrezza di serie (optional la versione maggiorata in altezza) che produce qualche vortice di troppo a livello del casco.
Le temperature rigide di questo periodo ci hanno fatto navigare nel vasto assortimento di optional offerti dalla Casa Madre alla ricerca di "materiale riscaldato". Risultato oltre ogni previsione. Sella e manopole riscaldate (con copri mani rigidi) sono delle chicche da non sottovalutare, che permettono di godersi 365 giorni l’anno il nostro Burgman 400.
Suzuki
C.so Fratelli Kennedy, 12
10070 Robassomero
(TO) - Italia
011 9213711
https://moto.suzuki.it/
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