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La sella svasata sui lati e la pedana rastremata permettono di poggiare i piedi a terra senza che sia necessario avere le gambe da pallavolista, mentre il baricentro basso aiuta a mantenere l’equilibrio.
Siamo pronti ad affrontare il traffico mattutino della capitale, decisamente caotico; a dispetto delle dimensioni abbondanti, il Burgman si muove con estrema agilità e, sfruttando l’ampio angolo di sterzo e l’ottimo bilanciamento, si riesce anche a slalomare tra le auto in colonna.
Capita raramente, ma all’occorrenza è davvero comodo poter richiudere gli specchi retrovisori con il semplice tocco di un pulsante, il loro posizionamento in basso, e soprattutto la loro ampiezza, che per altro li rende davvero funzionali lo consigliano vivamente.
Il traffico intenso, consiglia l’utilizzo del cambio automatico e la mappatura più tranquilla del propulsore, che in modalità Drive è davvero di una fluidità da prendere a riferimento e con una rumorosità di scarico ridotta ai minimi termini. Anche le modifiche alla trasmissione permettono una dinamica di guida che più rilassante non potrebbe essere, anni luce dai “tira e molla” causati dal freno motore piuttosto invadente del precedente modello.
Il nuovo Burgman 650 Executive è agile e stabile anche sul sampietrino romano, che è famoso per essere sconnesso e poco “allineato”: questa limousine a due ruote dimostra di essere un discreto incassatore di buche, anche se qualche colpo sulle sconnessioni più secche riesce a passare.
Va decisamente meglio sugli avvallamenti, condizione che difficilmente mette in difficoltà la coppia di ammortizzatori posteriori e tantomeno la forcella.
Spostandoci fuori da Roma, le strade diventano più veloci e le curve più ampie, una condizione nella quale l’Executive dimostra di essere uno scooter da turismo, anzi da granturismo di prima grandezza. Una regolata al parabrezza, tanto per toglierci un po’ di aria dal casco, e per fare le cose a modo e non farci mancare nulla, accendiamo il riscaldamento delle manopole e della sella.
Il loro funzionamento non ci ha convinto del tutto, a causa della temperatura troppo altalenante, e legata allo stile di guida. In pratica andando a bassa velocità sella e manopole faticano a scaldarsi, mentre aumentando il ritmo le cose migliorano decisamente, ma dubitiamo che viaggiando con temperature vicino allo zero (oggi in media abbiamo letto sulla strumentazione temperature comprese tra i 10 e i 15°) possano essere ottimali.
Alla rapidità di manovra e all’agilità dimostrata sia in città che sulle strade extraurbane, il Burgman 650 contrappone una stabilità sul veloce davvero encomiabile, preciso sui curvoni in appoggio, anche quando uno stile di guida baldanzoso o arrembante prova a coglierlo in fallo.
Alla rapidità di manovra e all’agilità dimostrata sia in città che sulle strade extraurbane, il Burgman 650 contrappone una stabilità sul veloce davvero encomiabile, preciso sui curvoni in appoggio, anche quando uno stile di guida baldanzoso o arrembante prova a coglierlo in fallo
Lui non fa una piega e forte di un telaio rigido e sospensioni dal settaggio davvero azzeccato, passa oltre disegnando traiettorie precise come se fossero disegnate con un curvilinea sul foglio da disegno.
Affrontando tratti di strada in salita e discesa, in rapida successione, con numerosi sorpassi da effettuare, la scelta migliore è quella della mappa “Power”, che oltre a incrementare la reattività del bicilindrico e le capacità di ripresa, aumenta anche il freno motore.
Questo aiuta sia nella marcia in discesa e anche nelle fasi di inserimento in curva, mentre la trasmissione attacca in maniera più pronta e permette di togliersi più di una soddisfazione dal punto di vista della guida.
Ci vuole poco a farsi prendere la mano, e con il ritmo che sale emerge un equilibrio davvero notevole del Burgman 650 che anche se portato vicino al limite (che poi è tutto riconducibile alla luce a terra) si dimostra sempre perfettamente controllabile e esente da qualsivoglia ondeggiamento anomalo e fastidioso della ciclistica.
Se poi si vuole ovviare al problema della limitata luce a terra, basta semplicemente spostare il busto verso l’interno della curva e tutto si risolve. Se invece alle vostre spalle è seduto il passeggero, e avete voglia di guidare e non di passeggiare, allora è meglio dare un giro di precarico alle molle degli ammortizzatori posteriori, per evitare che a ogni affondamento del posteriore in curva, corrisponda una sonora grattata di cavalletto.
Procedendo verso il punto di arrivo, cominciamo a giocare con i numeri per vedere quali sono stati i consumi medi durante la prova. Anche questo sembra essere un aspetto positivo del nuovo Burgman 650 Executive, con il computer di bordo che non è mai sceso sotto i 17 km/l, anche nelle fasi più impegnative e stressanti per la meccanica, mentre veleggiando tra gli 80 e i 90 km/h è facile oltrepassare i 20 km/l (buona l’autonomia considerando i 15 litri di capacità del serbatoio).
Niente male considerando le dimensioni XL e relativa superficie frontale, ma soprattutto la massa di tutto rispetto che si porta a spasso il bicilindrico Suzuki.
Suzuki
C.so Fratelli Kennedy, 12
10070 Robassomero
(TO) - Italia
011 9213711
https://moto.suzuki.it/
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