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La Suzuki, presentata a Tokio nel 1970, non trovò un ordine logico per definire le sei serie della sua GT 750: cominciò dalla lettera “J” nel 1971, passò in ordine alfabetico alla “K”, alla “L” e alla “M, poi concluse con la “A” e la “B”. il successo fu notevole (soprattutto negli USA) per le prime quattro serie, poi i numeri calarono mentre la moto diventava meno bella.
La Kawasaki è arrivata un anno più tardi, fece più rumore (in Europa specialmente) per la fortissima personalità, è stata prodotta in quattro serie: dalla H2 “semplice” (senza lettere alfabetiche) alla H2A, alla H2B, alla H2C quando il mercato stava chiudendosi alle due tempi sulla spinta americana.
Per i consigli sul recupero delle due preziose 750 ci siamo rivolti a due noti specialisti: Soiatti Moto Classiche di Novara per la GT, Only Racing di Verona per la H2. Le difficoltà e le stime dei lavori, i pezzi originali introvabili e le loro repliche, le parti più costose, la verniciatura, la cromatura eccetera: tutto ciò che può servire all’appassionato per orientarsi tra conservazione e restauro.
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Suzuki
C.so Fratelli Kennedy, 12
10070 Robassomero
(TO) - Italia
011 9213711
https://moto.suzuki.it/
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