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La youngtimer di oggi è l'emblema dei mitici anni 90. Un decennio che vide la potenza e la velocità delle moto - ma anche delle auto supersportive - lievitare a dismisura. Parliamo di sua maestà la Hayabusa. Una parola complicata, subito entrata nell'immaginario e nei sogni proibiti dei motociclisti. Significa falco pellegrino, l'uccello più veloce al mondo, capace di sfiorare i 330 km/h in picchiata. Proprio come la Suzuki GSX1300R, che di suo superava facilmente i 310 orari (col tachimetro fisso a 340 km/h!).
Una velocità pazzesca, resa possibile dalla aerodinamica perfetta e dal telaio stabilissimo. Ma ciò non bastò ovviamente a evitarle la gogna e la condanna dei puritani della sicurezza. Come se tra i 285 km/h di una Yamaha R1 dell'epoca e i 310 della Busa ci fosse una differenza sostanziale. Entrambe folli su strada. Ma tant'è, le 4 Case giapponesi decisero di porre un freno (elettronico) alle loro creature, tarpando le ali delle moto del nuovo millennio a soli (!) 299 km/h.
Quindi la Hayabusa del 1999 fu una delle pochissime moto a superare il muro dei 300 orari. E a farlo di un bel po'. La moto che vi presentiamo in questa nuova rubrica Youngtimer di Moto.it è del 2003, quindi sostanzialmente identica a quella del 1999 a esclusione della limitazione elettronica e del fondoscala a 280 km/h (contro i 340 della '99). Ringraziamo il lettore Marco che ha scritto alla redazione e ha passato una giornata con noi per farci provare la sua bellissima Suzuki.
La potenza massima è pari a 175 cavalli a 9.750 giri, con la coppia massima di 135 Nm a 7.000 giri. Il motore è un 4 cilindri di 1.298 cc con 16 valvole e cambio a 6 rapporti. La sella dista solo 805 mm da terra, mentre il peso col pieno è di 254 kg.
La centralina elettronica ha sei mappature, specifiche per ogni marcia e caricate automaticamente grazie al sensore posto sul selettore del cambio. I freni Tokiko presentano un doppio disco da 320 mm sull'anteriore e un disco da 240 mm dietro. Il telaio è un bitrave in alluminio e il forcellone è dotato di una capriata di irrigidimento. Le sospensioni sono completamente regolabili. La moto è biposto, ma optional è fornito il guscio coprisella che la trasforma in un vero animale da velocità. La Hayabusa prima serie resta in produzione fino al 2006.
La moto del nostro lettore Marco si presenta ancora in perfetta forma e prestanza. E' una granturismo veloce, persino comoda. Solo una cosa fa effetto oggi, nel 2019: guidare una moto da 175 cv senza alcun controllo elettronico della trazione. E persino senza ABS. Ma la paura passa subito, il tempo di conoscere e apprezzare la spinta possente, ma dolce, del suo 1.300.
Già a 3.000 fa strada senza fatica. A 5.000 sei già oltre i limiti di legge e a 9.000... beh qui è meglio iniziare a frenare. O a preparare il contante per gli autovelox. Il bello di questa moto è però il gusto che regala nella guida sportiva non esasperata. Persino in coppia. Non ci credete? Guardate il video sopra e ascoltate le parole di Marco. Noi vi diamo solo un consiglio: non rivelate al vostro passeggero la velocità massima (potenziale, ovvio) della Hayabusa. Potrebbe non apprezzare.
Riprese e montaggio video di Massimo Di Trapani
Suzuki
C.so Fratelli Kennedy, 12
10070 Robassomero
(TO) - Italia
011 9213711
https://moto.suzuki.it/
Suzuki
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