Suzuki Hayabusa: il Falco vola ancora

  • Voto di Moto.it 8.5 / 10
Si rinnova completamente la GSX 1300 R Hayabusa 2021, ma rimane fedele a se stessa. Prestazioni ancora più elevate, e dotazione tecnica raffinatissima. Il prezzo? 19.390 €
6 aprile 2021

Era 1998 e il titolo di moto più veloce del mondo aveva un grande valore, prestigio e capacità tecnologica, e la GSX 1300 R Hayabusa era sul primo gradino del podio. Con il passare del tempo i numeri persero valore o meglio si mise fine a questa corsa alla ricerca delle massime velocità ponendo dei limiti (299 km/h), ma il valore assoluto di queste moto e soprattutto della Hayabusa, non persero smalto, anche perchè la moto era, oltre che prestante in termini di prestazioni pure, anche molto piacevole e coinvolgente da guidare
 

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Alla prima versione da 175 cv con alimentazione a carburatori, si passò dopo ben 115.000 unità vendute, alla seconda serie del 2008, con aggiornamenti sia all'aerodinamica, sia al motore che aumentò di cubatura, da 1.298 cc a 1.340. Anche la potenza incrementò da 175 a 197 cv, mentre la coppia massima arrivò a 155 Nm rispetto ai precedenti 138. Arriva anche un aggiornamento dell'impianto frenante che si arricchì dell'ABS, mentre i numeri di vendita raggiunsero e oltrepassarono le 189.000 unita. La penultima serie non venne aggiornata alla normativa Euro 4 e quindi non venne più venduta sul nostro mercato. 
Arriviamo così alla nuova generazione della GSX 1300 R Hayabusa, che ribadisce in maniera forte e perentoria i concetti della prima serie, permettendone l'omologazione Euro 5 e migliorandone le caratteristiche di guidabilità e dotazione tecnica.

Ciclistica e Freni

L'evoluzione si percepisce prima di tutto dal design, sempre riconoscibile, ma ora più affilato e tagliente, figlio di una ricerca aerodinamica estrema, con due nuove colorazioni Nero e Oro, o Grigio e Rosso.
Le ampie vesti, celano una ciclistica solo in parte evoluta, il telaio a doppio trave è praticamente identico (solo il telaietto posteriore cambia e si alleggerisce di 700 gr), le quote non variano, mentre le tarature della forcella KYB a steli rovesciati e trattamento DLC da 43 mm e dell’ammortizzatore posteriore, sempre KYB, entrambi completamente regolabili, sono state riviste.
Anche l'impianoto frenante ha ricevuto una cura ricostituente, pinze freno anteriori Brembo Stylema® a quattro pistoncini che lavorano su dischi che aumentano di diametro da 310 a 320 mm. 

I terminali di scarico e il telaietto reggisella più leggeri fanno passare la distribuzione dei pesi da 40/51 a 50/50, per un bilanciamento ottimale della moto.
Piccolo cambiamento anche per quanto riguarda l'ergonomia, considerando che la piastra di sterzo è ora più vicina al busto del pilota di 12 mm.
Le Bridgestone Battlax Hypersport S22 di primo equipaggiamento sono specifiche per questa moto, sono montate su cerchi da 17 pollici e sono rispettivamente delle 120/70 e 190/50.
 

 

Motore

Sono davvero numerose le modifiche apportate al 4 cilindri da 1.340 cc, in pratica ogni elemento del propulsore è stato rivisto e affinato. I pistoni forgiati sono inediti e perdono 26 gr ciascuno di peso, così come le bielle che pur garantendo una maggiore rigidezza perdono 3 gr di peso, mentre gli alberi a camme hanno nuovi profili e l'albero motore è stato modificato nei passaggi dell'olio. L'alimentazione, grazie anche all'odozione del Ride by Wire è differente, cambiano i corpi farfallati e l'airbox aumenta di capacità di oltre un litro e prende aria da nuovi condotti di aspirazione. La trasmissione, dotata di quick shift bidirezionale, può contare su una frizione assistita e antisaltellamento, con cuscinetti del cambio modificati per aumentare la sensibilità nella cambiata. 

I numeri non dicono la verità, e a dispetto di una potenza calata di 7 cv e 5 Nm di coppia in meno, rispetto alla versione Euro 3, le prestazioni di questa Hayabusa si possono considerare superiori, in quanto abbiamo un miglioramento dell'erogazione e della coppia ai bassi e medi regimi con evidenti ripercussioni positive sul piacere di guida. 190 cv a 9.700 giri e 150 Nm a 7.000 giri sono numeri da pelle d'oca anche tenendo conto dei 264 kg in ordine di marcia e il modo incui accelera questa Hayabusa ne è la prova tangibile.
 

Elettronica

Il pacchetto elettronico della Hayabusa 2021, denominato SIRS (Suzuki Intelligent System), è il più evoluto tra quelli disponibili in casa Suzuki, compreso quello della supersportiva GSX-R 1000. L'adozione della piattaforma inerziale ha  permesso di affinare e arricchire la dotazione elettronica della "Busa", che può contare su un Controllo di Trazione impostabile su dieci livelli, così come dieci sono i livelli per l'Anti - Lift, mentre tre sono quelli dedicati al freno motore.
Anche i Power Mode sono tre, A | B | C, i primi due a potenza piena, ma con risposte del gas più o meno pronte e il terzo con potenza limitata dedicato ai fondi a bassa aderenza. Oltre a questi tre ce ne sono altrettanti che permettono una personalizzazione dei valori dei controlli dinamici.
Nel pacchetto elettronico della Hayabusa sono inoltre presenti oltre al Quick Shift bidirezionale (regolabile anch'esso su due livelli di intervento), il Cruise Control, il Launch Control (regolabile su tre modalità di partenza), il limitatore di velocità (Active Speed Limiter), e per finire l'Hill Hold Control System (che agevola le partenze in salita evitando che la moto possa arretrare quando si rilascia il freno)

Peso in ordine di marcia 264 kg
Potenza 190 cv
Coppia massima 150 Nm
Altezza sella 800 mm

Strumentazione

Le ampie dimensioni del cupolino hanno permesso di poter realizzare una strumentazione davvero appariscente e al tempo stesso completa. I due strumenti analogici, tachimetro e contagiri, con le loro lancette che in piena accelerazione sembrano impazzite tanto salgono velocemente, sono una scelta obbligata a detta dei tecnici Suzuki, mai e poi mai gli amanti di questa moto vi rinuncerebbero! E noi con loro.
Le due mezzelune poste ai lati sono per il livello carburante e la temperatura del liquido di raffreddmento. Per tutto il resto ci si deve affidare al display TFT che visualizza  le impostazioni correnti del sistema SDMS-α oppure una schermata dell’Active Data display che mostra l’angolo di piega (con memoria della piega massima raggiunta), la pressione applicata ai freni anteriore e posteriore, l’accelerazione longitudinale e il grado di apertura dell’acceleratore. Non mancano l’ora, la marcia inserita, il contachilometri, il doppio contachilometri parziale, la temperatura dell’aria, il consumo istantaneo, l’autonomia residua, il tempo di viaggio, il consumo medio e il voltmetro. Difficile desiderare di più!

Come va

Non capita spesso, anzi dire che ormai capita sempre più di rado di provare moto come l'Hayabusa, moto che hanno poco senso, o forse non lo hanno proprio, esagerate sotto tutti i punti di vista, ma per questo adorabilmente fantastiche! Mettiamo da parte il perchè, ma dove ci vai, ma che ci fai, anche perchè se dovessimo analizzare razionalmente ogni moto, beh almeno la metà di quelle più affascinanti andrebbero bocciate. Fortunatamente, però oggi la razionalità la mettiamo in tasca e invece ci godiamo a mille questo pezzo di tecnologia che riesce a inoculare (ogni riferimento a fatti e cose ... non è puramente casuale!), adrenalina ed emozioni come poche altre moto
Ci sali e fai un salto indietro nel tempo per una posizione di guida con i piedi che sono piuttosto vicini al piano di seduta, nessuna critica, solo constatazione, e poi ti trovi davanti una strumentazione che è un piacere per gli occhi. In tempo zero, e grazie al fatto che la prima parte del test si è svolta in pista, vediamo la frenesia delle lancette che si muovono alla velocità delle bacchette di un batterista heavy metal durante un concerto live.

La progressione del quattro cilindri è strepitosa, e sembra non sentire affatto il peso della moto, la rapidità con cui prende velocità è entusiasmante, ma quando ci si avvicina al punto di frenata, bisogna ricordarsi che non siamo su una GSX-R 1000, quindi meglio anticipare e accompagnare con lo spostamento del corpo ogni singola manovra. Non è rapida e tantomeno agile, e da una moto così bassa e lunga non ce lo si aspetta di certo, ma stabile e precisa sì. Stupisce l'aerodinamica della Hayabusa, ti accucci dietro al cupolino e ti sembra di entrare in una bolla, casco, braccia e gambe sono perfettamente protetti da qualsivoglia vortice a 150 così come oltre 280 km/h.
La risposta del gas è prontissima in modalità "A", forse anche troppo quando si riprende in mano il gas a moto ancora inclinata, molto inclinata,  un effetto on /off che tende a scomporre leggermente il posteriore quando si è al limite dell'aderenza, meglio passare alla "B", che attacca in maniera più progressiva e non richiama all'ordine il controllo di trazione così di frequente. 
 

La guida in pista ci fa apprezzare l'ottima taratura di tutti i controlli elettronici, anti lift e controllo di trazione tra tutti, progressivi e quasi impercepibili, l'ABS è una certezza, mentre la frenata integrale di cui è dotata l'Hayabusa, non disturba anche andando a inserire la moto in curva con i freni ancora in mano. 
Via la tuta, indossiamo una tenuta più comoda e ci fiondiamo, nel vero senso della parola, sulle colline della Valtrebbia, luogo che conosciamo ormai a memoria, e proviamo a mettere alla prova, anche su strada questo cacciabombardiere giapponese.
Non si scompone e mantiene il giusto amplomb anche nell'uso meno estremo, con le risposte corpose e pastose del motore che riesce a girare con un filo di gas senza incertezze, pronto a erogare quintalate di coppia ad ogni minima apertura di gas.

Il cambio è sempre preciso e le marce entrano ed "escono" senza fatica alcuna, riuscendo ad accompagnare al meglio le curve pennellate tra le colline piacentine in sella a questo razzo terra/terra che sa anche comportarsi in maniera educata. A ben vedere, l'uso del cambio, può davvero essere limitato al minimo indispensabile viste le capacità di ripresa del quattro cilindri, che il "fiato corto" non sa davvero cosa sia. L'assetto è stato rivisto rispetto a quello che abbiamo utilizzato in pista, e permette alla "Busa" di garantire un confort più che buono anche su fondi non perfettamente lisci. Filtra discretamente, ma soprattutto permette di poter contare sempre su una precisione di guida ottima, e solo in discesa emerge un leggero sottosterzo che ci ricorda che il peso lo puoi dissimulare, ma non nascondere.
Il rientro a Milano in autostra ci fa apprezzare quanto avevamo percepito in pista, e cioè l'aerodinamica evoluta della Hayabusa, zero vortici e una protezione più che adeguata (il cupolino rialzato optional potrebbe essere una buona scelta per chi pensa di macinare chilometri in sella a questa moto).
La carenatura chiusa permette di non sentire il calore del motore, anche alle basse andature, mentre le vibrazioni davvero limitate fanno davvero voglia di continuare il giro in sella a questa moto incredibile! Giro che in sella a questo missile può durare a lungo, o un battito di ciglia dipende da voi.
Lunga vita alla "Busa".

Pro e Contro

Pro

  • Prestazioni | Dotazione | Aerodinamica raffinata

Contro

  • Leggero effetto on / off

Maggiori info

Moto: Suzuki GSX 1300 R Hayabusa

Meteo: Sole 15°

Luogo: Vairano di Vidigulfo (Pista) | Valtrebbia (strada)

Terreno: extraurbano | pista

Foto: Red
Video: Red

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Suzuki GSX 1300 R Hayabusa (2021 - 24)
Suzuki

Suzuki
C.so Fratelli Kennedy, 12
10070 Robassomero (TO) - Italia
011 9213711
https://moto.suzuki.it/

  • Prezzo 19.890 €
  • Cilindrata 1.340 cc
  • Potenza 190 cv
  • Peso 260 kg
  • Sella 800 mm
  • Serbatoio 20 lt
Suzuki

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C.so Fratelli Kennedy, 12
10070 Robassomero (TO) - Italia
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Scheda tecnica Suzuki GSX 1300 R Hayabusa (2021 - 24)

Cilindrata
1.340 cc
Cilindri
4 in linea
Categoria
Super Sportive
Potenza
190 cv 140 kw 9.700 rpm
Peso
260 kg
Sella
800 mm
Pneumatico anteriore
120/70 ZR 17M/C (58W)
Pneumatico posteriore
190/50 ZR 17 (73W)
Inizio produzione
2021
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