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Nella storia di Moto Morini le custom autentiche e sincere non sono mancate, a metà degli anni ’80 la Exalibur era una di queste ed era semplicemente vera. Stile a stelle e strisce, abbondanti cromature e, pur contando su un piccolo cuore pulsante bicilindrico V da 350cc, si è dimostrata una moto autentica, senza menzogne. Oggi, a distanza di diversi decenni e con un cambiamento profondo di tutto il comparto motociclistico, il marchio Moto Morini, presenta la sua nuova Custom e lo fa con i giusti attributi. Questioni di calibro quindi? Si, perché oggi come allora, zero menzogne; la Calibro è una Custom vera e il suo intento sembra essere quello di risvegliare un segmento mai del tutto sopito.
È bene sottolineare che il design di questa Calibro è tutto made in Italy e si vede! Il centro stile, saldamente ancorato alla sede di Trivolzio in provincia di Pavia, ha il merito di definire linee e dettagli di questa e di tutte le Moto Morini che, come sapete, hanno la produzione in Asia. Un design curato, anzi accurato, che accontenta chi la osserva. Una bella personalità che si eleva in primo luogo dalle ruote, in lega, 18” all’anteriore e 16” al posteriore, misure poco frequenti nel panorama motociclistico, ma capaci già da sole di offrire una connotazione decisamente personale. La moto ha uno sviluppo verticale nella parte anteriore; stretta, segue la linea verticale del radiatore dell’acqua e mette l’accento sulla combinazione tra cupolino e serbatoio da 15 litri; da centro moto verso il posteriore, lo sviluppo del design è tutto orizzontale, dritto, rettilineo, con una altezza sella di soli 725mm. Nel complesso convince, piace. I dettagli poi sono quelli che contano, belli i blocchetti dei comandi sul manubrio, le leve “sostanziose” di frizione e freno anteriore. Il cruscotto è un orologione analogico per il contagiri con una porzione destinata ad uno schermo digitale per le informazioni di servizio. Bello anche che la chiave sia posizionata lateralmente, come le moto di una volta, in questo modo la plancia è pulita, elegante. Tra le dotazioni non manca una presa USB.
Il motore è un bicilindrico frontemarcia di 693cc derivato dalla 6 ½ a cui è stato aumentato l’alesaggio oltre valvole di aspirazione leggermente più grandi. Sviluppa una potenza di 69cv a 8.500giri e una coppia massima di 68Nm a 6.500; per lui 6 marce e una trasmissione finale a cinghia. Una scelta azzeccata per rendere l’esperienza di guida e lo spirito della moto più affine al mondo custom. Il telaio, così come il forcellone, è un tubolare in acciaio, una doppia culla che accoglie il motore con un moto rettilineo, pulito. Il comparto sospensioni vede una forcella tradizionale con steli da 41mm, non regolabile, con escursione ruota di 120mm e dietro due ammortizzatori, regolabili solo nel precarico delle molle e escursione ruota di 100mm. I freni sono un monodisco anteriore da 320mm con pinza flottante a doppio pistoncino parallelo e dietro un disco da 255mm con pinza flottante a singolo pistoncino. Naturalmente ABS, in questo caso firmato Bosh.
La sensazione in sella è subito comoda, piacevole. L’altezza sella di soli 725mm è adatta a tutte le stature e appoggiare i piedi a terra non sarà un problema per nessuno. Buona ma non eccezionale la schiuma della sella, bene che ci sia anche l’appoggio nella zona lombare, tuttavia considerate che la posizione del pilota sulla moto è fissa, non c’è troppa possibilità di muoversi e le gambe sono protese in avanti, ma senza eccessi.
Il motore possiede un bel sound, pieno, corposo al punto giusto; infili la prima e scopri uno stacco di frizione morbido, preciso. Anche il cambio lo è e la trasmissione a cardano aumenta questa percezione di fluidità, unita ad una silenziosità di meccanica davvero apprezzabile. Questo bicilindrico mette in luce la capacità di digerire anche regimi di rotazione bassi senza grosse difficoltà, anche in sesta marcia si può viaggiare a 2500giri indicati senza percepire una particolare sofferenza. Davvero molto fluido ed elastico, offre una buona spaziatura tra i rapporti ed è piacevole nel range tra i 4000 e i 7000giri dove offre il meglio di sé senza rifiutare anche dei buoni allunghi verso la zona alta del contagiri.
La dinamica di guida premia quella in cui ci si diverte a danzare tra una curva e l’altra, senza forzature. La forcella è piuttosto tenera e la ciclistica non è di quelle che ti portano a chiudere la curva in modo rapido, qua è bello disegnare linee tonde e prolungate. Anche in frenata la Calibro segue la stessa filosofia; buona la risposta sulle leve, ma, per assicurarsi decelerazioni importanti, è sempre meglio sfruttare entrambi i freni. Da segnalare che la luce a terra è limitata dalla posizione delle pedane che toccano abbastanza in fretta l’asfalto l’imitando gli angoli di piega che per la qualità della ciclistica potrebbero essere ben superiori.
Nel suo complesso questa Calibro piace e convince; è una vera custom che sembra avere pochi competitor nel mercato. Ha i numeri giusti, un motore di cubatura adeguata alle aspettative di chi si avvicina a questo mondo e un look davvero ben fatto. Anche le doti di motore e ciclistica sono in linea con la filosofia di questa moto, ma ciò che colpisce di più è la sensazione di consistenza e di “verità” di questa moto che potrà trovare estimatori anche al di fuori dei più sfegatati amanti del mondo Custom. Infine, c’è la percezione, in questo caso è quella di una moto decisamente più costosa di quanto in realtà viene richiesto per averla. I 7.050 euro sembrano davvero pochi per una moto così, rossa o grigia che sia.
I più interessati sappiano che il modello sarà disponibile a breve presso le concessionarie ufficiali Moto Morini e che tra pochi mesi si aggiungerà la versione Bagger (8.190 euro), realizzata nella sola colorazione nera e dotata di doppie valigie laterali e un cupolino batwing dallo stile ancora più Yankee.