Aggiornamenti di dettaglio e ritocchi ai colori per le quattro Classic inglesi. Bonneville, T100, Scrambler e Thruxton si confermano ottime compagne, ideali per sparate senza pensieri. Prezzi da 8.040 a 9.550 euro
Triumph sceglie le colline del veronese e le belle strade della Valpollicella per presentare gli affinamenti alla propria gamma Classic per il model year 2014. Lo fa partendo dal concessionario Mr. Martini di Verona, un'autentica miniera di conoscenza sul mondo Triumph e depositario di grande passione verso le moto e la loro personalizzazione ed elaborazione, anche estrema.
La gamma Classic si aggiorna con nuove colorazioni e si affina grazie a nuove finiture. Le moto acquisiscono nuove rifiniture a macchina utensile per l'alettatura dei cilindri, il badge Triumph è in rilievo invece che adesivo, ci sono una nuova maniglia passeggero, i condotti dell'olio neri, nuove finiture e, soprattutto, scarichi riprogettati in funzione di un sound più coinvolgente.
Bonneville T100, la classica per eccellenza
Per riassaporare queste vecchie conoscenze partiamo con una T100, nella nuova ed affascinante colorazione avorio con strisce color oro. Visto il tipo di modifiche apportate, non possiamo che confermare le nostre precedenti impressioni. Accompagnati da una più presente voce agli scarichi, senza che ovviamente la cosa disturbi l'eleganza della moto, viaggiamo spediti e tranquilli. Due aggettivi che probabilmente riescono a spiegare meglio di altri l'essenza della guida della T100. Facile ed intuitiva, non è però rapidissima in inserimento e nei cambi di direzione. Ma ci si rende presto conto che queste considerazioni, in apparenza banali, non lo sono affatto perché emergono solo a un incedere ben sostenuto, tutt'altro che dedito al passeggio o alla contemplazione del paesaggio. Ad andature rilassate non si avverte nessun impegno nella conduzione della moto. Le sospensioni alla lunga appaiono durette pensando al comfort, ma a loro si deve la validità della guida. Il motore spinge quanto serve, a viaggiare ma anche a divertirsi, senza mai spaventare. Insomma il momento in cui potreste sentire la necessità di un avantreno più svelto è con ogni probabilità lo stesso in cui su strada aperta sarebbe meglio essere più prudenti. Costa 9.550 euro.
Saliamo quindi sulla Bonneville grigia metallizzata, il massimo dell'understatement. L'assenza del contagiri e di alcune cromature, che fanno risparmiare sul prezzo d'acquisto, potrebbero far pensare ad un modello base ma in realtà non è così. Due pollici in meno di diametro alla ruota anteriore (da 19 a 17 pollici) e il manubrio leggermente più stretto e sensibilmente più vicino, danno alla moto una dinamica nettamente diversa dalla T100. Agile e reattiva, quasi ci sorprende la velocità con cui entra in piega e cambia direzione, senza perdere in stabilità o rigore nel percorrere la traiettoria. Si tende a spremere maggiormente lo stesso valido motore della T100, perché la moto invoglia più che a godersi il viaggio, a cercare curve con cui giocare, senza perdere vivibilità con posture esasperate o sospensioni spaccaossa. Questa moto alla fine può far capire come, nella realtà delle cose, un mezzo semplice, che si guida bene, divertente, sia una scelta eccellente e che tante sofisticazioni o ricerche di potenza corrano il serio rischio di rimanere fini a loro stesse. A 8.040 euro è la più economica della serie.
Scrambler, guida alta
E' il turno della Scrambler, rossa e grigia per l'occasione. Si torna alla ruota anteriore da 19 pollici, ma con pneumatici semi tassellati. Il manubrio, alto e largo, conferisce una postura più eretta e da quella deriva la tipologia di guida più seduta, propria delle moto da enduro. Su strada la cosa dà una sensazione di maggiore controllo, anche se pare aumentare leggermente l'inerzia direzionale. La moto rimane comunque godibile anche se si perde un po' di brillantezza nella guida. Non abbiamo potuto saggiarne le doti fuoristradistiche, ma conoscendola sappiamo che in quel contesto c'è qualche limite nell'escursione delle sospensioni. Il motore, in configurazione differente, è più lineare e la voce allo scarico più sommessa. Alla lunga ci si fa l'abitudine ma l'ingombro dello scarico laterale, dalla notevole resa estetica, è come sempre un po' fastidioso, in particolar modo per il calore emanato dai collettori. Viene 9.550 euro.
Il manubrio basso della Thruxton
Rimane la Thruxton, la café racer. Nera, strisce oro. La ruota anteriore diventa da 18 pollici e tanti dettagli richiamano le corse. Manubrio, sempre su riser ma con piega diversa, con gli specchietti applicati in fondo alle manopole, a dare una postura compatta e moderatamente inclinata in avanti, con pedane più alte ed arretrate ad assecondare. Il motore eroga qualche cavallo in più ma è in realtà difficile rendersene conto. La misura mediana della ruota anteriore parrebbe la sintesi migliore tra l'agilità della Bonneville e la stabilità della T100, ma la minore leva offerta dal manubrio e il maggior carico all'avantreno complicano un po' le cose, rendendo la guida meno fluida ed istintiva. Per far scorrere la moto bisogna usare un po' di più il corpo ma in fondo è la cosa che bisogna fare con ogni moto votata alla guida di genere sportivo. La frenata mostra maggior mordente, grazie al disco di maggior diametro. Difetto comune a tutta la serie: le selle tendono al duretto e, alla lunga, complice la solidità delle sospensioni, i lombi un po' protestano. E' in vendita a 9.550 euro.
Su Thruxton e Scrambler alla fine nasce la considerazione su quanto la resa estetica di versioni così ben riuscite in termini d'immagine spinga a pensare che la funzionalità sia andata di pari passo, quando invece non è proprio così. La T100 va sostanzialmente come te lo aspetti ma con più brio, la Bonneville è un'accattivante sorpresa, le due “specialistiche” forse un po' ti illudono, avendo peculiarità non solo estetiche, ma forse ti stanno solo invitando a finire il lavoro con ulteriori modifiche.
L'intervista a Michela Amenduni
In occasione della presentazione dei model year 2014 della gamma Classic abbiamo posto alcune domande a Michela Amenduni, marketing manager di Triumph Italia.
Un commento sull'andamento del mercato?
"In un quadro di contrazione generale, che sicuramente ha colpito anche noi, siamo comunque riusciti a raggiungere i target di vendita che ci siamo dati. Abbiamo perso, ma siamo in linea col calo generale del mercato. In questo momento stiamo cercando di puntare sui quei modelli di moto che per noi rappresentano il valore aggiunto e che contraddistinguono Triumph. Prime tra tutte le moto classiche, categoria della quale deteniamo l'eredità storica fin dagli anni 60, cosa che ci consente di guardare in prospettiva futura in senso positivo, perché le risorse ci sono e abbiamo una strada ben delineata".
Nelle vendite Triumph quanto pesano le Classic?
"Per l'Italia il settore delle classiche è fondamentale, rappresentando quasi il 35 % del nostro fatturato, con significativa differenza sui dati globali ove tale percentuale si attesta al 25 %. Da luglio 2012 a giugno 2013 si sono vendute circa 3.000 moto Triumph di cui più di 1.100 classiche. Nel gruppo la T100 è la preferita con oltre la metà delle preferenze, a seguire Bonneville con un 25 %, Scrambler col 15 % e Thruxton poco sotto il 10 %".
Quali sono le evoluzioni previste per la gamma Classic?
"Ci sarà uno sviluppo ed un potenziamento della gamma, volendo noi coltivare questo nostro valore aggiunto per poterlo esprimere al massimo. Da qui al 2015 c'è un progetto abbastanza consistente di ampliamento e sviluppo della gamma, ma per il momento non posso dire di più".
Come sono state accolte dal mercato le novità 2013?
"Tiger Explorer 1200 nel modello XC è stato un successo, con un riscontro molto più positivo rispetto al modello 2012 con cerchi in lega. La Tiger Sport 1050, anche grazie al prezzo competitivo, è un modello che piace e che sta andando bene".
E il resto della gamma?
"Le serie Cruiser e Touring per il mercato italiano sono nicchie che manteniamo pur con volumi contenuti. Rimangono i modelli Street, Speed e la Supersport, che per noi sono modelli vincenti, ovviamente considerando la contrazione generale che sta colpendo i segmenti delle naked sportive e delle supersportive".
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