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Due entry-level che entry-level non sono, perfette per iniziare, ma capaci di far divertire anche il motociclista più navigato con la loro schiettezza e semplicità.
Un modello totalmente nuovo, la Trident, e uno più maturo, alla terza generazione di azzeccate migliorie, la MT.
Due moto tanto simili per segmento e utilizzo, quanto diverse nell'aspetto e nelle sensazioni di guida.
Un'inglesina perfettina e una giapponese tutta sostanza, capaci in un colpo solo di accontentare, ognuna a modo suo, due belle fette di clientela.
Non sapreste quale scegliere? Qui di seguito una serie di pro (tanti) e difetti (pochi) di ognuna, e le nostre sensazioni alla guida.
Per il resto, tutto sta al vostro gusto: la Trident è elegante e con un plus nell'elettronica, la MT è goduriosa e personalizzabile con una serie di fighissimi accessori dedicati.
Triumph Trident 660
Rodolfo Frascoli disegna la Trident mixando sapientemente linee moderne con delicati richiami al passato, senza che la moto risulti una copia di quella degli Anni '70 e andando a rompere le tipiche forme delle tanto in voga modern-classic.
Insomma la Trident non somiglia a nessuna, ha una spiccata personalità e dettagli ben curati che la piazzano ben oltre il concetto di entry-level.
Delle belle verniciature curate, il grande logo Triumph sul serbatoio con i fianchetti in plastica, gruppi ottici LED, una moderna strumentazione TFT a colori tonda, a richiamare la forma del faro, dove visualizzare le info della connettività opzionale MyTriumph (navigatore, GoPro, musica, telefono) e settare i due riding mode disponibili: Road o Rain.
Piccola, corta e compatta, con una sella ad una buona altezza da terra (805 millimetri) mette subito a proprio agio chi la guida.
Yamaha MT-07
Tutt'altra storia il colpo d'occhio con la Yamaha, decisamente più aggressiva come da tradizione giapponese, con linee tesissime, all'opposto di quelle morbidose della Trident. Qui il dark side of Japan è irriverente, come su tutta la famiglia di fun bike Yamaha.
Minimal, tirata, con il motore completamente in vista e un frontale che tanto ha fatto discutere gli appassionati ma che dal vivo - ve lo assicuriamo - fa tutto un altro effetto e va a confermare e sottolineare il caratterino della MT.
Nuova ergonomia in sella, con manubrio più largo e seduta più stretta, nuove forme del serbatoio, nuova strumentazione LCD, più leggibile e ben posizionata su un ponte di comando ripulito da cavi e cavetti a vista. Bene.
Niente elettronica qui sulla 07, nemmeno il controllo il trazione, solo tanta sostanza.
Triumph Trident 660
Il bel motore tre cilindri della Trident deriva da quello della Street Triple S, moto dedicata ai possessori di patente A2 e quindi limitatata a 48 cavalli.
Con una serie di modifiche (precisamente 67, come ci ricorda il nostro Lillo nel video), la potenza qui arriva a 81 cavalli a 10.250 giri, con quasi la totalità della coppia disponibile già dai 3500 fino a 9.750 giri; il picco massimo è di 64 Nm a 6.250 giri. Numeri che subito lasciano intendere la godibilità del tre cilindri britannico.
La Trident è "trasformabile" in versione 35 Kw per la patente A2, acquistando il kit di depotenziamento che limita le prestazioni a 47.8 cavalli a 8.750 giri e la coppia massima a 59 Nm a 5.250 giri. Ovviamente la modifica è reversibile ed è semplice tornare alla piena potenza.
Yamaha MT-07
Bello in vista e bello da vedere, il bicilindrico della MT-07 - che diventa quest'anno ovviamente Euro 5 - perde un pizzico di potenza rispetto alla versione precedente, a favore di una coppia meglio spalmata e più fruibile.
Il CP2, nella sua aggressiva colorazione grafite, eroga 73,4 cavalli a 9.000 e può contare su una coppia di 67 Nm a 6.500 giri.
Anche la MT-07 è disponibile in versione depotenziata per i possesori di patente A2.
Triumph Trident 660
L'inglesina si presenta al nostro confronto con sospensioni Showa: una forcella a steli rovesciati da 41 millimetri e corsa di 120 millimetri, e un mono con il solo registro del precarico molla e 130 millimetri di escursione.
L'impianto frenante, invece, si avvale di due bei disconi da 310 millimetri davanti, con pinze Nissin a due pistoncini, e un disco singolo da 255 al posteriore con pinza a singolo pistoncino.
I cerchi in lega di alluminio calzano gomme Michelin Pilot Road 5, 120/70 e 180/55.
Il telaio perimetrale a traliccio e il forcellone, entrambi in acciaio, non ifluiscono sul peso della Trident, che ferma l'ago della bilancia a 189 chili in ordine di marcia.
Yamaha MT-07
Il forcellone della MT è un’unità scatolata asimmetrica in acciaio, con monoammortizzatore regolabile sia nel precarico che nell'estensione. All’avantreno troviamo una forcella tradizionale con steli da 41 millimetri.
L’impianto frenante conta su una coppia di dischi da 298 millimetri con pinze a 4 pistoncini a montaggio assiale e su un disco singolo da 245 millimetri.
Anche Yamaha sceglie come primo equipaggiamento pneumatici Michelin Road 5 per i cerchi a 10 razze in lega leggera della MT-07.
Il telaio in tubi d’acciaio a spessore variabile con schema a diamante della MT sfrutta il propulsore come elemento stressato e la Yamaha pesa 184 chili in ordine di marcia, 5 in meno ripetto alla sua "concorrente" d'oltremanica.
I consumi, per entrambe le moto, si attestano sui 20 chilometri percorribili con un litro di carburante.
Triumph Trident 600
Forte del tre cilindri sempre pronto e di una posizione in sella extra-confortevole, dalla Trident non si vorrebbe mai scendere!
Non stanca, non mette mai in difficoltà, si comporta esattamente come dovrebbe fare una moto pensata per accompagnare motociclisti non troppo esperti, ma al contempo diverte anche chi le due ruote le guida da tanto, e soprattutto trasmette la sensazione di essere "su una moto da grande", non giocattolona nonostante le dimensioni contenute.
L'assetto è confortevole, ma la Triumph non si tira indietro di fronte a una guida più sprint: forcella e mono svolgono il loro compito alla grande, trasmettendo sicurezza e stabilità insieme all'impianto frenante ben modulabile, non incisivo nella prima parte di corsa della leva per non mettere in crisi un eventuale neofita, più deciso quando la si va a tirare con più forza.
Per chi è, quindi, la Trident 660?
Per chi ama l'eleganza, certamente. E per chi vuole, oltre ad una moto facile per cominciare a fare sul serio, la sicurezza in più data dall'aiuto dell'elettronica: controllo di trazione e riding mode allungano senza dubbio una bella mano in caso di maltempo o condizioni avverse del manto stradale, non solo a chi si trova alle prime armi.
Le dotazioni elettroniche però si pagano e la Triumph costa ovviamente un pochino più della Yamaha: per mettersela in box sono necessari 8.195 euro.
Yamaha MT-07
Saltiamo in sella alla Yamaha, dove si apprezzano subito i lavori svolti alla dashboard: sotto gli occhi di guida è tutto più ordinato, la strumentazione è ben leggibile e il manubrio allargato, insieme alla seduta rivista, regala un comfort unico.
Anche sulla Yamaha la sella è stretta e posta a 805 millimetri di altezza, quindi nessun problema ad appoggiare i piedi a terra anche per chi - come chi scrive - non supera il metro e sessantacinque.
Bella la sensazione trasmessa dal CrossPlane 2, gustoso ai bassi senza rinunciare a un bell'allungo con frizione e cambio precisi e instancabili; anche qui, tra le due, è una bella lotta!
MIgliorata, rispetto alla versione precedente, la risposta delle sospensioni, che restano confortevoli anche sui pavè più impervi ma guadagnano progressione e meglio rispondono nella guida più sostenuta trasmettendo stabilità e sicurezza.
Anche sulla Yamaha l'impianto frenante è tarato in modalità "sicurezza", quindi non aspettatevi grandi pinzate e strizzate ben bene la leva se desiderate un tocco di mordente in più: a fondocorsa, arriva!
Per chi è, quindi, la Yamaha MT-07?
Per chi ama le linee un po' più decise, per chi vuole una sportiva in miniatura, senza troppe pretese dal punto di vista delle dotazioni anche perché comunque, lo diciamo e lo sottolineiamo, la MT il suo dovere lo fa e lo fa più che bene.
Anche il budget a disposizione naturalmente gioca un bel peso nella scelta, e la jap si tiene un pelo più bassa: costa 6.999 euro franco concessionario.
Entrambe le moto sono perfette per i neofiti ma anche per i "motociclisti di ritono" o semplicemente per chi vuole un mezzo senza troppe complicazioni, da godersi quotidianamente in città, magari al posto dello scooter, e per qualche bella gita fuori porta con passeggero (comodo, ma non comodissimo su entrambe) al seguito.
Triumph Trident 660
Per personalizzare la Trident la casa inglese propone un cupolino verniciato, gli specchi retrovisori bar-end e il sottocoppa in alluminio, oltre alla protezioni di telaio e motore in caso di caduta.
Troviamo poi le pratiche maniglie per il passeggero, le manopole riscaldate, la borsa da serbatoio, le borse per i piccoli viaggi e la presa USB.
Ultimo ma non ultimo, oltre che consigliato: il Triumph Shift Assist, quick -shift del cambio con funzionalità up & down.
Yamaha MT-07
Molti li vedete montati sulla protagonista del nostro test, ma le possibilità di personalizzazione della MT sono innumerevoli da elencare.
Per facilitare il tutto Yamaha propone dei pacchetti che uniscono diversi accessori.
C'è lo Sport Pack, con unghietta parabrezza, lampeggiatori a LED progressivi, portatarga in alluminio e placche grip sul serbatoio (389 euro) e lo Sport Pack Pro (quello "indossato" dalla nostra 07) che aggiunge lo scarico completo Akrapovic (2.091 euro) e anche un comodo Urban Pack con parabrezza sport, piastra portapacchi, bauletto, presa USB e paragraffi serbatoio.
Moto: Triumph Trident 660 - Yamaha MT-07
Tester: Francesco Paolillo e Cristina Bacchetti
Testi: Cristina Bacchetti
Data: 18 marzo 2021
Meteo: Variabile, 8°
Luogo: Rivergaro, Valtrebbia
Terreno: Extraurbano, collinare
Video: Leonardo Mannoli
Foto: Fabio Principe
Triumph
Via R. Morandi, 27/B
20090 Segrate
(MI) - Italia
02 84130994
[email protected]
https://www.triumphmotorcycles.it
Triumph
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20090 Segrate
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