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Esiste una community che della moto custom ha fatto il proprio elemento distintivo. Si tratta di quel movimento, nato a seguito della crisi economica del 2007-2008, che ha fatto della personalizzazione delle moto costruite negli anni '70 e '80, un vero e proprio elemento aggregativo.
Lo stesso movimento che, a partire dall'Australia, ha dato seguito all'iniziativa con cui Mark Hawwa si è ripromesso, dal 2012, di raccogliere fondi per un tema sempre più rilevante per la salute maschile, come il cancro alla prostata. La sua Distinguished Gentleman's Ride è diventata, da allora, un'iniziativa centrale nel calendario dei motociclisti di tutto il mondo: una parata in sella alla propria moto, vestiti in maniera impeccabile, per ricordare all'opinione pubblica - almeno una volta l'anno - quanto sia importante la salute (anche) degli uomini.
Ok ma serve davvero una special per partecipare a un evento del genere? La risposta, naturalmente è no, ancor più se la vostra moto è un mezzo che di una custom ha tutte le caratteristiche, pur essendo una moto di serie. È il caso della Kawasaki Z900RS SE: realizzata a partire dallo stesso telaio e dallo stesso motore della Z900, porta con sé tutto il fascino e tutto lo stile di alcuni dei modelli più iconici della Casa giapponese.
Ed è proprio con due Z900RS SE che abbiamo deciso, assieme a Enrico Bessolo, Sales & Marketing Manager di Kawasaki, di prendere parte alla DGR di quest'anno, nella città di Milano. Un'occasione per scoprire più nel dettaglio perché sia possibile definire questa moto come una special di serie e per osservare quale sia la reazione degli altri partecipanti, una volta scoperte le caratteristiche di questa curatissima moto.
La Z900RS SE si presenta, prima di tutto, con una iconica colorazione Yellow Ball che è un omaggio alla Z1 del 1972. Una finitura dorata caraatterizza le ruote (dai bordi lucidati) e l'anodizzazione dei foderi della forcella rovesciata da 41 mm.
Rispetto alla RS cambiano altre finiture: i profili copriradiatore, i supporti del parafango anteriore e le coperture del corpi farfallati dell'iniezione son in nero; la sigla RS sulle fiancatine risalta in rosso.
La forcella, completamente regolabile, ha ricevuto una diversa taratura ma è quella della standard, al retrotreno arriva invece un mono ammortizzatore Ohlins S46. Ha camere separate per i circuiti di compressione ed estensione, il pistone in alluminio da 46 mm e il precarico molla da remoto con rinvio idraulico e manettino.
L'impianto frenante anteriore ha dischi (da 300 mm), con pinze Monoblocco M4.32 a fissaggio radiale e pastiglie tutto di produzione Brembo.
Cambia poi la pompa di comando, radiale, Nissin (che ha diametro 17,5) e ci sono le tubazioni aeronautiche in treccia d'acciaio.
Il motore è un quattro cilindri in linea da 948 cc e 111 cavalli a 8.500 giri, abbinato al controllo di trazione KTRC su due livelli e ovviamente ha l'omologazione Euro5.
La sella è in questo caso a 845 mm da terra mentre il peso in ordine di marcia, e con il pieno, resta dichiarato in 215 kg.
Kawasaki
Via Luigi Meraviglia, 31
20020 Lainate
(MI) - Italia
848 580102
https://www.kawasaki.it
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