Yamaha EC-03

Yamaha EC-03
Presentato all'Eicma 2010 come Passol, il piccolo ciclomotore elettrico di Yamaha diventa EC-03, e sarà acquistabile su Internet a partire dal prossimo 11 aprile, e consegnato da giugno. Prezzo: 2.390 euro, incentivi (per ora solo lombardi) esclusi
1 aprile 2011


Prendiamola un po’ larga, sul discorso del “due ruote” elettrico. Il fatto che le proposte di questo genere siano ormai parecchie è sotto gli occhi di tutti, così come lo sono le rovinose condizioni ambientali del nostro pianeta, che in effetti a tutte le ragioni per non poterne più di sopportare miliardi di individui che se ne strabattono altamente di rispettarlo, vendicandosi  spietatamente. Il riscaldamento globale che ci affligge, infatti, causa catastrofi sempre più terribili – la recente tragedia giapponese è di pochissimi  giorni fa – e i vari Governi del mondo stanno cercando faticosamente, e spesso molto goffamente,  di rimediare il più possibile ai disastri fatti. 
Aderendo al famoso protocollo di Kyoto, che si prefigge di abbattere gradualmente le emissioni di gas responsabili dell’effetto serra,  l’Italia si è impegnata a ridurre le proprie del 6,5% rispetto al 1990, nel periodo tra il 2008 e il 2012. L’intera Europa, dal canto suo, intenderebbe arrivare perlomeno al 20% di abbattimento entro il 2020.
Scusate se utilizzo il condizionale, ma l’ottimismo non è propriamente il mio forte riguardo al genere umano, in particolare per quanto riguarda il nostro Paese. A questo proposito, lo sapevate che secondo i dati riportati dal sito specializzato EUobserver, tra le città prime 25 città più congestionate d’Europa noi vantiamo nell’ordine: Milano (11° posto), Roma (14°), Napoli (19°), Torino (22°), Palermo (23°) e Genova (25°)?
Ma torniamo ai buoni propositi. Sempre entro il 2020, probabilmente si arriverà all’omologazione Euro-4 per i “cinquantini” (che oggi devono essere Euro-2) ed Euro-6 per i “due ruote” targati, che attualmente, che attualmente sono appena all’Euro-3. Quanto agli incentivi statali, ricordiamo che per gli ultimi concessi l’importo era di 500 euro per moto e scooter con motori a scoppio con potenza fino a 60 kW (circa 82 cv), 950 euro per moto e scooter ibridi (motore a scoppio abbinato a motore elettrico), e 1300 euro per moto o scooter totalmente elettrici. Per i ciclomotori, invece, l’incentivo era di 180 euro se con motore a due tempi, 350 euro per i quattro tempi, 600 euro per gli ibridi e 850 euro per i “full electric”.

Va sottolineato che l’angolo di sterzata consente inversioni in uno spazio di soli 1,7 metri
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Insomma, il cosiddetto “eco trend” (l’orientamento ecologico) è sempre più incisivo e severo, la mobilità urbana sia diventata un problema ormai insostenibile e onestamente i mezzi pubblici, in particolare quelli di superficie, sono molto, molto carenti, perlomeno a Milano. Quanto agli incentivi, relativi in particolare all’acquisto di veicoli elettrici o ibridi, i costruttori sperano che vengano sempre più adoperati per convincere gli utenti ad usare mezzi adeguati perlomeno per muoversi in città. Quindi, specie i più grossi, come appunto Yamaha,  stanno investendo sempre più in questo settore. Se attualmente il parco elettrico circolante di Europa, Giappone e Taiwan (il resto del Far East attualmente non è quantificabile) consta di 10.000 veicoli, secondo la Casa di Iwata  entro il fatidico 2020 si potrebbe arrivare a quota 300.000 unità, per poi continuare a salire.
Oggi come oggi, tuttavia, il mercato è ancora acerbo e scettico nei confronti dei mezzi completamente elettrici, vuoi per l’autonomia e le prestazioni ancora poco soddisfacenti, vuoi per le infrastrutture decisamente carenti, dove non inesistenti.
Come molti altri, in ogni caso, Yamaha, sta lavorando sodo per offrire soluzioni di mobilità alternativa a basso impatto ambientale, dotati di batterie e motori elettrici sempre più evoluti.  Non ha iniziato ieri a farlo, ma nel 1991, quando iniziò a proporre  vari modelli concept, per arrivare a esemplari che sono andati in produzione.  Alludiamo al Passol, venduto in Giappone già nel 2003 e solamente testato in Europa, l’EC-02, in listino in Giappone dal 2005, e l’attuale EC-03, ispirato allo stesso Passol, che proprio in questi giorni è entrato in listino in Giappone, Taiwan ed Europa specificatamente in Italia, Inghilterra, Svezia, Francia Olanda, Germania, Belgio, Spagna e Svizzera.  Da qui in poi sono logicamente previste evoluzioni in termine di allargamento verso il medio/alto di gamma, con modelli sempre più prestanti, sia dimensionalmente che prestazionalmente parlando. Per quest’anno, l’Europa riceverà un migliaio di EC-03, 200 dei quali arriveranno in Italia. Poi si vedrà. Quanto al prezzo, il simpatico EC-03 costa 2.390 euro (al lordo di eventuali incentivi), nei colori bianco o marrone scuro. L’EC-03 sarà acquistabile via Internet sul sito ufficiale Yamaha, a partire dal prossimo 11 aprile, mentre le consegne inizieranno dal mese di giugno, naturalmente presso il concessionario Yamaha più vicino all’acquirente.

Il piccolo elettrico

Visto che (perlomeno noi di Moto.it) abbiamo l’onore di vivere nella città più concitata d’Italia, ma anche perché la Yamaha Motor Italia è alle porte di Milano, è proprio all’ombra della Madonnina che ci siamo trovati in un nugolo di facinorosi (alcuni dei quali decisamente fuori taglia, come il sottoscritto) a sfrecciare sibilando sommessamente per le vie del centro col simpatico ciclomotore elettrico mignon EC-03, ovviamente sotto lo sguardo (molto) incuriosito di pedoni, automobilisti, e turisti interessati al mezzo in questione.
Minuto e leggerissimo (pesa 56 chili), anche troppo agile (ha le ruotine da 12”, con gomme da 60/100), in ogni caso facilissimo, l’EC-03 rappresenta un po’ il trait d’union tra la bicicetta elettrica servoassistita – che comunque richiede un minimo di sforzo fisico - e lo scooter elettrico. Diciamo che, pur non avendo i pedali, il mini-Yamaha è più un Ciao che uno scooterino, e grazie anche alle sue dimensioni ridotte potrebbe facilmente trovare anche spazio in una station wagon o un grosso Suv, sicuramente su un furgoncino, un camper, una barca.

Com’è fatto

L’EC-03, che è alto 990 mm e lungo 1.565, vanta un bel telaio a doppia culla in tubi tondi d’alluminio, dal peso di soli 6 kg, ovvero circa la metà rispetto ad un normale telaio da scooterino.

Le ruote, come già detto, sono da 12”, con freni a tamburo, il passo è di 1.080 mm e la sella è a soli 745 mm da terra. Sotto la sella non c’è spazio per infilare oggetti, ma è previsto un cavetto d’acciaio per “assicurare” il casco (io non mi fiderei, basta un tronchesino…); un gancio appendiborse, inoltre, è sistemato sotto alla punta della sella stessa. Come oprional, sono disponibili le frecce a led, e una pratica borsa morbida da 18 litri di capacità, da incastonare tra le gambe .
Piacevole il cruscottino multifunzione a cristalli liquidi, sotto al quale figurano tre tasti in gomma: il primo a sinistra serve per commutare da funzionamento normale – con velocità massima indicata di 30 o poco più km/h – alla modalità Power (indicata in alto a destra nel display), cioè ad alto rendimento, che consente di viaggiare a 45: una piccola spia rossa nel cruscotto stesso lampeggia quando il tachimetro supera il limite massimo consentito (tipicamente giapponese!), visto che si può arrivare addirittura a 48 km/h indicati!
Gli atri due pulsanti servono a scegliere le funzioni previste, tra cui il chilometraggio totale e il trip parziale. C’è anche la possibilità di inserire un PIN personale, ovvero un codice di sicurezza senza il quale il motorino non parte (e un lucchettino compare nel cruscotto).

Come si muove

Il piccolo Yamaha EC-03 è spinto da un motore “brushless” (a magneti permanenti) di nuova generazione,  del tipo “all-in-one”, che trasmette il moto direttamente, tramite ingranaggi,  alla ruota posteriore, visto che è incorporato nel mozzo assieme alla frizione ed al freno: in tal modo si perde meno potenza ed aumenta la durata del motore stesso. Questo motore vanta una coppia di 9,6 Nm (circa 1 chilogrammetro), valore più o meno doppio rispetto a un normale motore a scoppio da 50 cc.

L’EC-03 è alto 990 mm e lungo 1.565, vanta un bel telaio a doppia culla in tubi tondi d’alluminio, dal peso di soli 6 kg, ovvero circa la metà rispetto ad un normale telaio da scooterino


L’impianto elettrico è logicamente dotato di un sistema intelligente di autodiagnosi (YMCS, Yamaha Mutual Communication System) che ottimizza istante per istante, grazie anche all’ausilio dell’acceleratore elettronico, le prestazioni della batteria, che qui naturalmente è chiamata ad oneri ben superiori rispetto a quelli richiesti ad una normale unità da moto o scooter tradizionali. Questa batteria da 50 Volt,  prodotta dalla Sanyo, è ad alta densità  a ioni di litio, ed è fissata direttamente sui travi ascendenti del telaio; pesa 6,8 kg, costa 600 euro, e ha una durata massima di 8 anni o 900 ricariche, equivalenti a una percorrenza totale di circa 30.000 km. L’autonomia dichiarata per l’EC-03, con pilota di 75 chili e su strade piane,  è di circa 43 km viaggiando alla velocità massima di 30 km/h, oppure 22 km in modalità Power. La ricarica è effettuabile tramite l’apposito cavo, sistemato sotto la sella e lungo un metro e mezzo (niente caricabatterie esterno, dunque) tramite una normale presa casalinga dotata di spina bipolare Schuco: ci vogliono 7 ore per arrivare alla carica completa; ma dopo un paio d’ore siamo già al 50%, e all’80% dopo 4 ore.

In sella

Andare in giro nel convulso e disordinato traffico milanese con un mezzo così piccolo e leggero richiede secondo me un po’ d’abitudine per chi è abituato a muoversi in moto o scooter. Io, perlomeno, in motorino, come in bici, mi sento pericolosamente in balìa degli elementi. È davvero piacevolissimo muoversi in perfetto silenzio – anche se il cavalletto sullo sconnesso sbatte fastidiosamente - ma proprio per questo è meglio tenere il dito pronto ad premere sul clacson, visto che nemmeno i pedoni e i ciclisti sono generalmente catalogabili come stinchi di santo. Anzi, per dirla tutta, anche un numero sempre maggiore di scooteristi e motociclisti se ne fregano altamente gli uni degli altri, specie in città, con tutte le conseguenze relative.  Insomma, tutti si fanno i fatti loro, in ogni situazione. Gli altri si arrangino. Questa è la filosofia di oggi.
Fatta la mano col ninnolo elettrico, comunque, ci si muove molto più rapidamente di quanto si possa pensare: da buon elettrico, l’EC-03 risponde prontamente all’acceleratore “ride-by-wire”, ha freni potenti e ben modulabili, ovviamente è agilissimo, e ci si può girare attorno a un paletto come un orso al circo con estrema facilità (beh, bisognava provare la capacità di sterzata, no?). Dopo una dozzina di chilometri percorsi sempre in modalità Power, la batteria segnava metà carica, il che fa pensare che i 22 chilometri di autonomia dichiarata possano essere veritieri. Fatte le foto di rito (però vi risparmio Yoghi sul motorino da circo, appunto: meglio la ragazzina...).Però una foto assieme alla sempre sorridente progettista dell’EC-03, Hanako Jingai, ce la mettiamo…, torniamo alla base in modalità standard, ovvero a 30 orari, utilizzando però il succitato pulsantino  1 a mo’ di “efetto Kers”, giusto per guadagnare un po’ di brio in caso di necessità. Attenzione però: pigiando il pulsantino non si guadagna potenza, ma soltanto velocità, quindi il motore, invece di piantarsi sui 30/32 orari indicati, spinge fino ai 46/47. Ricordiamo comunque che l’Ec-03, avendo la facoltà di superare il limite velocistico massimo di 25 km/ora, non può circolare nelle isole pedonali né sulle piste ciclabili.

Insomma,  questo guizzante ciclomotore elettrico non promette certo di trafiggere il cuore di chi abitualmente utilizza la moto o lo scooter tutti i santi giorni, vuoi per passione vuoi per comodità.
Tuttavia può senz’altro risultare interessante per chi, vivendo in città e non sentendosi per niente motociclista, voglia muoversi celermente lungo il tragitto casa-lavoro e viceversa usando un mezzo facilissimo e spendendo solamente i pochi centesimi necessari per una o due ricariche. In effetti, 45 km di autonomia non sono tantissimi, ma comunque mi sembrano una percorrenza  più che sufficiente per muoversi una giornata nel traffico cittadino. Tra l’altro, con gli incentivi ancora in atto istituiti dalla regione Lombardia per i veicoli elettrici a due ruote, l’Ec-03 viene a costare 1.590 euro, quindi può valerne la pena. In più il bollo (che sui ciclomotori è una tassa di circolazione, quindi deve obbligatoriamente seguire il veicolo) in questo caso è gratuito per 5 anni. L’unica riserva, rispetto a un veicolo ibrido, è che quando la batteria è scarica qui bisogna spingere.
 
Pregi
  • Agilità e facilità estremi | Spunto motore | Frenata
Difetti
  • Autonomia migliorabile | Cavalletto rumoroso sullo sconnesso

 

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Scheda tecnica Yamaha EC-03 (2011- 17)

Categoria
Scooter Ruote basse
Potenza
2 cv 1 kw 2.550 rpm
Peso
56 kg
Sella
745 mm
Pneumatico anteriore
60/100-12"
Pneumatico posteriore
60/100-12"
Inizio Fine produzione
2011 2017
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