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Torniamo a lei e scopriamo come cambia la versione 2013, che sarà commercializzata in due varianti: A (la standard) e AS, che in più ha il cambio con frizione automatica (resta il pedale, oltre ai paddle sul manubrio) e l'innovativo sistema di sospensioni regolabili elettricamente (primizia assoluta tra le moto giapponesi) che vede all'anteriore una forcella a steli rovesciati al posto dell'unità tradizionale utilizzata dalla A.
Durante il nostro test sulle montagne che circondano Madrid abbiamo guidato la base A, che nella dotazione di serie è già molto ricca. Ha l'ABS (con frenata combinata), il controllo di trazione TCS, il D-mode con due modalità di funzionamento (S e T. Non varia la potenza massima, ma in S la risposta del motore è molto più pronta), le borse laterali da 30 litri, il parabrezza regolabile elettricamente (13 i centimetri di escursione), il cruise control, le manopole riscaldabili su tre livelli e un completo computer di bordo dotato di tre quadranti (due LCD e uno analogico). Quest'ultimo mostra anche l'indicazione ECO, che dovrebbe aiutare il pilota a guidare con un occhio attento ai consumi, ma in pratica si rivela abbastanza inutile. La FJR sarà disponibile in tre colorazioni (marrone scuro metallizzato, grigio chiaro metalizzato, nero).
Non che prima mancassero i cavalli, ma oggi i 146 disponibili vanno di pari passo con un’erogazione migliorata e consumi più contenuti grazie all’iniezione diretta della benzina
Il comfort e l’ergonomia sono di assoluto valore. In particolare abbiamo trovato comodissima la sella, al pari del posizionamento del manubrio che si rivela perfetto tanto nella guida turistica quanto in quella sportiva.
A bordo della FJR si apprezza anche la buona leggibilità della nuova strumentazione, mentre ci vuole qualche chilometro per familiarizzare col blocchetto di sinistra che raccoglie un po’ troppe funzioni (cruise control, menù del computer di bordo, parabrezza elettrico, manopole riscaldabili, frecce, clacson, luci abbaglianti). In città la FJR si muove con la massima naturalezza e permette di districarsi alla grande anche nel traffico di Madrid. Non ci meraviglia che la Polizia di tanti Paesi abbia scelto proprio lei come moto di servizio. È agile anche a bassa velocità e il motore non scalda le gambe del pilota nelle soste al semaforo (con una temperatura esterna massima di 22°).
Il quattro cilindri vanta un’erogazione estremamente lineare e fluida dai 1.000 ai 4.000 giri, che consente di fare un uso limitato del cambio a cinque rapporti, servito da una frizione a comando idraulico precisa e ben modulabile. La spaziatura delle marce è perfetta (a 130 km/h il motore è a soli 4.000 giri), mentre la manovrabilità è migliorabile; le cambiate sono infatti leggermente contrastate e piuttosto rumorose.
Le vibrazioni, che compaiono al manubrio solo oltre i 5.000 giri (quindi già in zona “ritiro patente”), sono di lieve entità e non disturbano. Di ottimo livello è anche la protezione offerta dal parabrezza; nella posizione inferiore lascia passare parecchia aria e rinfresca il pilota in estate, diversamente quindi da quanto proposto da diversi concorrenti che isolano un po’ troppo il motociclista dalla brezza. Quando è alzato, ripara casco e spalle dalle intemperie e non crea vortici molesti. Eccellente.
L’autostrada e le strade veloci in generale fanno capire di cosa è capace la maxi giapponese. Stabile e precisa, consente di tenere con facilità medie molto elevate grazie alla potenza che solo pochi anni fa era degna di una YZF-R1. La FJR permette di divertirsi anche sulle strade di montagna, dove sfodera una guida facile e molto efficace. Per ottenere il meglio da lei, va guidata in modo rotondo e scorrevole, altrimenti l’FJR lamenta una risposta leggermente sfrenata da parte della forcella (poco male, chiudendo di 4 click il ritorno abbiamo risolto il problema).
I freni sono molto potenti e perfettamente modulabili grazie al sistema che ripartisce la forza frenante tra le due ruote, tanto che sull’asfalto asciutto (e senza buche. Chissà se l’Italia riuscirà a mettersi al passo della Spagna sotto questo aspetto) l’ABS non è mai intervenuto.
Sui percorsi collinari abbiamo sfruttato tutti i 146 cavalli della tourer Yamaha. Consentono accelerazioni imperiose dai 5 agli 8.000 giri, mentre sotto questa soglia vantano una risposta dolce ma sin troppo discreta. La coppia è sempre sostenuta, ma intorno ai 4.000 giri vorremmo più carattere, utile ad esempio per chiudere un sorpasso veloce senza dover scalare le marce. Non si tratta di una mancanza, piuttosto di una scelta precisa della Casa, che ha voluto coniugare una potenza ragguardevole con la massima dolcezza di funzionamento. Una caratteristica, quest’ultima, sicuramente apprezzata da chi fa lunghi viaggi in coppia.
Nel corso dei due giorni di test abbiamo consumato circa 6,5 litri per coprire 100 chilometri. Si tratta di una dato apprezzabile, tenuto conto dei frequenti stop&go necessari per realizzare le foto e i video della prova.
La Yamaha FJR1300A 2013 sarà disponibile al prezzo di 17.690 euro a partire dal mese di ottobre 2012, mentre la FJR1300AS arriverà ad aprile del 2013 e costerà 19.900 euro.
Yamaha
Via Tinelli 67/69
20050 Gerno di Lesmo
(MI) - Italia
848 580 569
https://www.yamaha-motor.eu/it/it/
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