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Yamaha alla fine degli anni ottanta, più precisamente nel 1987, presenta la prima FZR1000, una race replica dalle prestazioni elevatissime, e dalle caratteristiche tecniche da vera sportiva. 4 cilindri, con 20 valvole, 135 cv e 10,4 kgm di coppia.
Davvero niente male, non fosse per la rivale diretta Suzuki GSX-R 1100, che per carattere e prestazioni pure gli fa uno sgambetto.
Ad Iwata corrono ai ripari, nonostante gli ottimi risultati di vendita, e nel 1989 presentano la FZR 1000 Ex-Up, un modello che si può considerare completamente nuovo, nonostante le somiglianze estetiche con il precedente.
Il motore passa da 989 cc a 1.002 cc, la potenza sale di 10 cv, arrivando a quota 145, come la coppia massima che raggiunge i 10,6 kgm, con la nuova valvola Ex-Up (che permette di variare il diametro del condotto di scarico in base ai giri motore ottimizzando il rendimento). Purtroppo sale anche il peso a secco, da 204 a 209 kg, ma il salto prestazionale è tangibile. Il motore, ora più basso e corto, è alloggiato in un nuovo telaio Deltabox in alluminio, inclinato di 35° (prima erano 45).
Guidare la FZR 1000 Ex-Up in pista è un vero e proprio salto nel passato.
Per i parametri attuali la posizione di guida con il piano di seduta basso e le pedane alte, il busto inclinato in avanti e i semi manubri chiusi, la rendono più simile a una GT piuttosto che a una sportiva. Comoda, con una sella che farebbe invidia a livello di confort, con una qualsiasi stradale odierna, la FZR si manovra facilmente da fermo, più per il piano di seduta basso che non per il peso, che è decisamente abbondante.
34 anni meritano rispetto, così come il fatto che la moto non sia nostra ma che ci sia stata messa a disposizione da Moto Argento , entriamo in pista al Cremona Circuit con una certa apprensione.
L'Ex-Up è in ordine, controllata nei minimi particolari e con pneumatici Pirelli Diablo Rosso II nuovi.
Il motore, alla faccia degli anni che passano, è potente ma soprattutto godurioso, fluido e con un discreto tiro ai bassi e medi regimi. Ai tempi veniva considerato in ben altra maniera, ma l'evoluzione c'è stata è inutile girarci intorno.
Evitiamo, per rispetto, di tirargli il collo e ci limitiamo a vedere la lancetta del contagiri nella zona medio alta, sfruttando la precisione del cambio e la progressività della frizione. Niente cambio assistito e rapportatura piuttosto lunga, ci fanno sembrare tutto piuttosto lento ma a suo modo "accordato".
Si guida puliti e rotondi, i cambi di direzione vanno pennellati e gli inserimenti in curva disegnati con il compasso, il tutto per tenere a bada la massa importante, gestita da sospensioni piuttosto morbide.
Questo stile di guida aiuta anche a non chiedere troppo ai freni, un comparto che mette in mostra il passare degli anni e l'evoluzione degli impianti moderni. Più che frenare la FZR rallenta, e lo sforzo alla leva è notevole se si vuole contare su spazi di frenata accettabili. In compenso questa Yamaha dimostra di essere molto stabile e trasmette un senso di sicurezza, anche ad alta velocità.
Insomma è tutto più lento e armonico, non per questo poco piacevole, anzi.
Guidare una FZR 1000 Ex-Up del 1990, o comunque una moto con parecchi anni sulle spalle, non significa cercare la prestazione o la piega estrema, vuol dire godersi un momento, un aspetto che ti eri scordato o che semplicemente non hai mai potuto assaporare.
Quanti l'hanno sognata (io in primis ...), ma ai tempi mancavano della liquidità o semplicemente dell'età adatta, possono ora farci un pensierino.
Quanti fortunati l'hanno posseduta, e adesso magari nostalgicamente, la vorrebbero rivedere nel proprio box. Con le Youngtimer funziona così!
L'abbiamo provata tra i cordoli del Cremona Circuit, ecco il video!
Yamaha
Via Tinelli 67/69
20050 Gerno di Lesmo
(MI) - Italia
848 580 569
https://www.yamaha-motor.eu/it/it/
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