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Altea (Spagna) – Brava Yamaha, hai il vento in poppa. La Casa di Iwata non si siede sugli allori e nel 2016 allarga la famiglia MT in ogni direzione. Arriva la brutale MT-10, derivata dalla YZF-R1 2015 ma con potenza ridotta – si fa per dire a 160 cavalli. E poi c’è la furbissima MT-03 che stiamo provando. La gamma è così completa e va dalla piccola 125 su fino alla millona. Negli ultimi due anni sono state vendute oltre 67.500 naked MT e il numero è destinato a crescere. Anche la MT-09 gode infatti nel 2016 di un importante aggiornamento: riceve il controllo di trazione (sulla versione ABS a 8.690 euro) e subisce un significativo miglioramento nelle mappe motore e nella taratura della forcella (troverete la prova online nei prossimi giorni). Ma torniamo alla piccola MT-03 (che, per inciso, nulla c'entra con la monocilindrica di 660 cc prodotta fino al 2010) . Nasce evidentemente per i mercati asiatici, dove la cilindrata di 300/400 cc ha un peso commerciale notevole. Ma offre una qualità e un comportamento stradale in linea con le esigenze dei giovani del Vecchio Continente.
Il moderno motore bicilindrico parallelo di 321 cc dispone di doppio albero di distribuzione e 4 valvole per cilindro. La fasatura è di 180° e le misure di alesaggio e corsa fanno di lui un bel super-quadro (68 x 44,1 mm), capace di girare alto senza fatica. La potenza massima è di 42 cavalli a 10.750 giri, ma l’allungo arriva a quasi 13.000. La coppia raggiunge il picco di 29,6 Nm a 9.000 giri. Sono numeri perfetti per chi ha conseguito la patente A2, ma anche per chi desidera una moto leggera e facile in città. Anche al posto del solito scooter, perché no?
La Yamaha MT-03 impiega il motore come elemento parzialmente stressato dal telaio a diamante in acciaio. La forcella è una Kayaba da 41 mm, mentre i freni impiegano due dischi (anteriore da 298 mm, posteriore da 220) affiancati dall’impianto ABS. I cerchi sono in alluminio a 10 razze e calzano pneumatici Michelin Pilot Street (110/70-17 e 140/70-17). Il peso col pieno di 14 litri è pari a 168 kg, un valore molto buono che va a braccetto con una sella a prova di gamba corta (780 mm dal suolo). La MT-03 ricalca fedelmente lo schema meccanico della R3, rispetto a questa cambia la triangolazione che vede il manubrio più alto (4cm), più arretrato (più 2 cm) e più largo (altri 4 cm).
Scriviamo due parole anche a proposito dello stile. Il design è fedele a quello della famiglia MT, troviamo quindi un faro anteriore spiovente (con luci di posizione a LED), un codino sfuggente (con fanale a LED) e una zona centrale dominata dal motore e dal telaio, che termina nel forcellone lungo in acciaio a ospitare lo scarico basso.
La 03 non è affatto una moto piccola o povera a vedersi, anzi. Si è rivelata una sorpresa anche per chi vi scrive (essendo alto un metro e 85, qualche dubbio lo avevo). È comoda anche per gli spilungoni e non disdegna un bel giro col passeggero, che al massimo lamenterà una sella duretta. Ma vi stiamo già raccontando come va, passiamo quindi al prossimo capitolo.
Nell’era delle superpotenze, dove anche le endurone minimo minimo ti fiondano 120 cavalli sulla schiena, è bello tornare a potenze e pesi umani. La MT-03 mette a proprio agio in pochissimi chilometri. Non perché sia noiosa o troppo lenta. I 42 cavalli si sentono e fanno il loro dovere. Il bello è che vanno di pari passo con una ciclistica solida e con una frenata resistente e molto semplice da gestire.
In sella si sta bene, la moto è stretta e il peso la rende agilissima anche in città. La strumentazione è bella, ricca e leggibile. Pensate che ci sono l’indicatore della marcia inserita (manca ancora su tante maxi!), il consumo medio e istantaneo, due trip, il livello della benzina, la temperatura motore e altro ancora.
Il rumore è cupo soprattutto ai bassi, mentre col salire dei giri si fa sempre più acuto (guardate il nostro video per avere un’idea). Ci è piaciuta parecchio l’erogazione, estesa e linerare. La MT-03 non strappa mai, nemmeno in sesta e 2.000 giri e riprende velocità rapidamente (sempre nell'ambito delle piccole cilindrate) anche con le marce lunghe. L’allungo sopra gli 8.000 giri è davvero divertente, perché il piccolo bicilindrico raggiunge la zona rossa senza il minimo sforzo. Farà la felicità dei giovani motociclisti. Il tutto senza raggiungere velocità proibitive, una nota gradevole per i genitori dei futuri biker.
In sesta a 130 orari la MT-03 gira a circa 8.000 giri, con altri 4.500 giri liberi da scalare. La velocità massima effettiva è di circa 160 km/h. Il cambio è rapportato correttamente e denuncia una corsa leggermente ampia, mentre la frizione a cavo è morbida e precisa nello stacco. I consumi sono bassi, con medie superiori ai 25 km/l nell’uso quotidiano.
La MT-03 è una moto perfetta in città, ma portatela senza timore sui percorsi collinari. Qui passa l’esame grazie al comportamento senza sbavature del telaio e delle sospensioni. Convincono meno gli pneumatici di primo equipaggiamento, scelti per fare tanti chilometri più che per dare il giusto feeling in piega.
Guida facile e sicura | Abitabilità | Consumi | Frenata
Pneumatici di primo equipaggiamento
Maggiori info
Moto: Yamaha MT-03
Luogo: Altea (Spagna)
Meteo: 21°
Terreno: strade statali
Foto di Jonathan Godin e Alessio Barbanti
Abbiamo usato
Casco HJC
Giacca Rev’It!
Guanto Dainese
Scarpa TCX Boots
Yamaha
Via Tinelli 67/69
20050 Gerno di Lesmo
(MI) - Italia
848 580 569
https://www.yamaha-motor.eu/it/it/
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