Yamaha MT-09 2017

  • Voto di Moto.it 8 / 10
La tre cilindri che ha dato il via al grande ritorno Yamaha si rinnova con l’Euro-4. Più raffinata, ma al tempo stesso più grintosa, con linee che si rifanno all’ammiraglia MT-10
2 dicembre 2016

Salone di Colonia, 2012. Yamaha sorprese tutti, per bocca di Kunihiko Miwa, Senior Executive Officer della Casa di Iwata, chiedendo scusa per l’immobilismo della propria gamma che in effetti, dall'inizio della crisi economica mondiale, si era quasi congelata. Quando però i giapponesi si presentano con tanta onestà significa che hanno in mente qualcosa di ben preciso: nella fattispecie, il discorso di Miwa-san fu l'introduzione del concept motoristico a tre cilindri che segnò il reboot, come si direbbe oggi in termini cinematografici, della gamma Yamaha MT.

Con il senno di poi, quelle scuse furono il preludio ad un rinnovamento quasi epocale iniziato proprio con quella MT-09 che nel 2013 riportò di prepotenza Yamaha sul radar del mercato motociclistico mondiale. Un rinnovamento che poi ci ha regalato la MT-07, la YZF-R1, la MT-10, la gamma Tracer e tutte le nuove, riuscitissime, Heritage e che ha ribaltato completamente la percezione – un po’ appannata, dopo appunto qualche anno di immobilismo – che avevamo del marchio dei tre diapason. Un rinnovamento che trova riscontro anche nei numeri: la quota Yamaha è salita da poco sotto le 50.000 moto vendute a oltre 100.000, soprattutto grazie alla gamma MT che, a tutt'oggi, rappresentano oltre il 40% delle vendite Yamaha.

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Da allora sono passati quattro anni anni, in cui abbiamo imparato a conoscere e ad apprezzare la MT-09, che a suo tempo è nata divertente, vivace ed innovativa ma non perfetta. Successivi affinamenti hanno corretto la risposta troppo brusca dell’acceleratore e le hanno regalato il controllo di trazione: l’hanno resa più sicura senza snaturarne la natura da fun-bike. Quel “Dark Side of Japan” usato come mantra della campagna marketing della gamma MT si è continuato a tradurre in una natura bipolare, da Jekyll e Hyde, di un modello raffinato ma capace di scatenare i più bassi istinti del motociclista sportivo.

Una gamma completissima, peraltro, che si estende dalla MT125 fino all'ammiraglia MT-10, capace di accompagnare il neofita patentato A1 nel percorso che lo porta all'A2 con la 300 fino ai modelli più impegnativi MT-07, MT-09 ed MT-10. Una gamma che allo stesso tempo propone ricadute virtuose, perché com'è evidente da un'occhiata alla scheda tecnica (Quickshifter ed antisaltellamento) le soluzioni che trovano applicazione sulla MT-10 trovano applicazione a scendere sui modelli di classe inferiore.

Con l’arrivo dell’Euro-4 Yamaha ha colto l’occasione per rinnovare il suo best seller, ancora una volta secondo il principio dell’evoluzione e non della rivoluzione. Missione compiuta? Siamo volati alle Baleari, sull’isola di Maiorca, per giudicare in prima persona.

Com’è fatta

E’ ancora inconfondibilmente una MT-09, ma le linee dell’ibrida Yamaha – a metà fra la motardona e la naked – ora giocano a fare la grande, con più di una citazione dedicata all’ammiraglia MT-10. Quella più evidente è il doppio faro, ora a LED dotato di quattro proiettori più luci di posizione che cambia radicalmente la vista frontale: a noi piace, il “taglio degli occhi” è diverso rispetto alla sorella maggiore, più affilato e meglio integrato nelle linee generali della moto che mantiene naturalmente un’estetica molto manga, ma più equilibrata rispetto alla MT-10.

La strumentazione digitale ora è più vicina al faro – sacrificando forse qualcosa in termini di protezione aerodinamica – per sgombrare il campo visivo del pilota e allo stesso tempo facilitare la lettura, grazie a nuove spie più visibili, e gli indicatori di direzione sono stati riposizionati a lato del radiatore, sui due pannelli che ne carenano i lati.

Anche il codino è stato rivisitato, diventando più snello e slanciato anche grazie al gruppo parafango/portatarga in alluminio spostato in zona forcellone che libera la zona finale e valorizza il nuovo faro posteriore a LED. In realtà cambia anche in profondità, perché il telaietto è stato accorciato di 30mm e ruotato leggermente verso l’alto. Una variazione che determina un diverso andamento della sella, un po’ più piatta (si allunga di 13mm) ed alta (+5mm) rispetto al modello precedente.

Motore ed Elettronica

Il cuore della MT-09 resta il riuscitissimo tricilindrico CP3 (CrossPlane, tre cilindri) con albero fasato a 120° ed intervalli di accensione regolari a 0º, 240º e 480º nonché cilindri sfalsati da 847cc nato come concept e presentato appunto al Salone di Colonia nel 2012, dotato di contralbero di equilibratura e raffinati coperchi teste in magnesio, oltre a quello che ormai è un marchio di fabbrica Yamaha fin dai tempi della prima YZF-R1 del 1998 ovvero il cambio sovrapposto al carter.

Marcatamente superquadro (le misure caratteristiche si attestano a 78 x 59 mm) e con rapporto di compressione di 11,5:1, è capace di 115 cavalli a 10.000 giri e soprattutto 87,5Nm a 8.500 giri, valori di tutto rispetto per un propulsore che peraltro non fa delle prestazioni assolute ma della coppia ai medi regimi il suo punto di forza. E che, questo lo diciamo noi, non cambiano nonostante il rispetto delle normative Euro-4.

Già dotato di ride-by-wire YCC-T (affinato con la versione 2016) e controllo di trazione TCS regolabile su due livelli (il primo consente le impennate, tanto per gradire) e disinseribile, nonché naturalmente di gestione D-mode a tre mappature per l’acceleratore, il motore della MT-09 in questa versione si arricchisce di frizione antisaltellamento e quickshifter. La prima offre tanto la funzione di antisaltellamento quanto quella di servoassistenza, riducendo il carico alla leva del 20% ed aumentando il carico sui dischi in fase di accelerazione e stacco risultando così più efficiente in queste situazioni.

Il cambio rapido QSS deriva direttamente da quello adottato dall’ammiraglia YZF-R1 e che si sta diffondendo sugli altri modelli di punta della Casa di Iwata, e rende ancora più gustosa la guida sportiva. Ancora in tema personalizzazione, vale la pena di ricordare come tutti gli ausili elettronici hanno effetto memoria, ovvero ricordano l'ultima impostazione scelta dall'utente anche dopo lo spegnimento del quadro.

La ciclistica

Il telaio è un doppio trave in alluminio formato da due sezioni pressofuse in alluminio; stesso materiale utilizzato per il forcellone asimmetrico caratterizzato dal braccio di destra con profilo a banana per accogliere il passaggio del (nuovo) silenziatore. La ripartizione dei pesi grava è praticamente neutra, con un 50,2% sull'avantreno e 49,8 sul retrotreno.

Il peso in ordine di marcia sale di 2kg, passando dai 191 del modello precedente con ABS ai 193 dell’attuale. La forcella, stretta da due piastre di sterzo in alluminio forgiato, ora è completamente regolabile con registri di compressione ed estensione disposti uno per stelo (la compressione è sul destro, l'estensione sul sinistro). La sospensione posteriore è invece invariata - al netto di nuove tarature - con un monoammortizzatore molto inclinato fissato al forcellone tramite leveraggi progressivi Monocross e regolabile in precarico ed estensione.

Il comparto frenante si affida ad una coppia di dischi anteriori flottanti da 298mm lavorati da pinze radiali a 4 pistoncini; al posteriore troviamo un disco singolo da 245mm. I cerchi a 10 razze calzano pneumatici Bridgestone S20 nelle misure 120/70ZR17 e 180/55ZR17.

La carta d’identità della Yamaha MT-09

Potenza massima 115 cv
Coppia massima 87,5 Nm
Peso in ordine di marcia 193 kg
Serbatoio 14 L

Accessori e disponibilità

La MT-09 è in arrivo nei concessionari già a dicembre nelle tre colorazioni Night Fluo, Race Blu e Tech Black, ad un prezzo che parte da 8.990 euro franco concessionario.

Naturalmente numerosi gli optional disponibili, che Yamaha propone in una serie di pacchetti già preconfigurati. Lo Sport propone lo scarico Akrapovic, pedane e leve Gilles Tooling, portatarga più rastremato, plexiglass sportivo, sella piatta e copriradiatore. Se invece vi piace una MT-09 più versatile, il pacchetto Functional prevede plexi maggiorato, faretti supplementari montati sotto il gruppo ottico, paramani, sella comfort, protezioni motore e pedane ribassate touring.

Ma il catalogo è sconfinato, con borse da serbatoio, riser manubrio e tanti altri accessori configurabili dall'utente grazie all'app My Garage, con cui potete configurare la vostra MT-09 (o qualunque altra Yamaha in catalogo) e prepararvi direttamente all'acquisto.

Su strada

Ci si siede in sella e si ritrova quella posizione naturale, a metà fra il confortevole e lo sportivo – e fra la naked e la supermotard – che caratterizza da sempre la MT-09. La sella è alta, ma le dimensioni contenutissime la rendono abbordabile anche da chi non è un gigante complice anche il manubrio alto e piuttosto ravvicinato al busto del pilota. L’altezza sella è cambiata, ma grazie al diverso profilo resta comunque semplice toccare a terra con i piedi, e la triangolazione sella-manubrio-pedane rimane perfettamente azzeccata anche se un po’ obbligata da un rivestimento della seduta che trattiene molto e da un andamento che spinge un po’ in avanti.

Il colpo d’occhio sul ponte di comando è gratificante, anche se bisogna muovere di più lo sguardo rispetto a prima per leggere la strumentazione, un po’ più bassa. L’effetto estetico migliora, la praticità peggiora un po’. Per il resto, le finiture sono ottime sia allo sguardo che al tocco, con una menzione d’onore per i comandi al manubrio e le plastiche: si fa davvero fatica a capire come faccia Yamaha a contenere il prezzo della MT-09 sotto i 9.000 euro. Piccolissima tirata d’orecchi: le fascette sul manubrio sono un po’ povere, e il portatarga asimmetrico non nasconde il cavo corrugato che porta la corrente alla luce della targa.

La prima presa di contatto evidenzia la solita agilità: complici le dimensioni da 300, la MT-09 è agile e reattiva come la volevano i suoi progettisti. Il motore gira fluido e scevro da vibrazioni fin dal minimo, e dai 4.000 in su sfodera una schiena impressionante. L’erogazione è spettacolare, fluida e corposa, ricchissima di coppia ai medi regimi e capace di esprimersi in un allungo impressionante per il frazionamento in oggetto.

Le mappature mantengono la solita personalità: la standard è la più efficace e sfruttabile, soprattutto dopo che gli aggiornamenti della scorsa stagione le hanno tolto quel fastidioso effetto on-off che penalizzava la prima versione. La mappa A è molto aggressiva, divertente ma come spesso accade meno redditizia (a meno di non voler calzare la MT-09 con gomme in mescola e non volerla portare fra i cordoli, dove scegliendo bene la pista pensiamo che saprebbe far divertire non poco) mentre la B taglia tanta potenza, ed è da riservare a fondi viscidi.

Il cambio è preciso e ben rapportato, e con il quickshifter non poteva che migliorare: snocciolare le marce una dietro l’altra è un’esperienza esilarante anche perché, lontani da occhi indiscreti, potete godervi dei gustosissimi sollevamenti dell’avantreno – è più difficile tenere la ruota anteriore attaccata a terra che non farla impennare, per capirci. Unico appunto: il cambio rapido sembra tarato per rendere al meglio agli alti regimi, che con la coppia che si ritrova la MT-09 si finisce per usare poco. Ai medi, dove si trascorre la maggior parte del tempo, l’azione è un po’ lenta e non sembra troppo redditizia. Ma stiamo davvero cercando il pelo nell’uovo…

Confermiamo le lodi per l’elettronica: controllo di trazione ed ABS si fanno sentire solo quando ce n’è bisogno, soprattutto impostando il TC sul livello 1. Al livello superiore diventa un po’ troppo invasivo se volete divertirvi, ma sa essere una gran bella rete di sicurezza in città e quando non vi sentite troppo sicuri dell’andamento e dell’aderenza del percorso che state facendo. Potete escluderlo, ma sinceramente fatelo solo se sapete bene cosa state facendo, magari in quel già citato uso in circuito.

La ciclistica è sempre quella, valida ed equilibrata, del modello precedente. Agile ma mai nervosa, sa farsi valere in città e sul misto extraurbano. Con l’arrivo della regolazione idraulica per la frenatura in compressione, la forcella rasenta la perfezione, ed è già validissima nella taratura di serie. Diverso il discorso per il mono, buono per la componente elastica ma un po’ sottotono nell’idraulica: così com’è risulta un po’ sfrenato sia in compressione che in estensione, e già nella taratura di serie l’abbiamo trovato molto vicino al tutto chiuso. Niente di grave quando si percorrono tratti con asfalto in ottime condizioni, mentre quando invece si va a spingere un po’ su fondi irregolari si sente qualche pompaggio indesiderato: probabilmente il netto miglioramento della forcella ha fatto emergere un comportamento un po’ incoerente al retrotreno.

A chi piacerà la MT-09?

Il successo delle versioni precedenti ci fa pensare che siano tanti i potenziali clienti della MT-09. Yamaha ha saputo creare una moto bella, divertentissima, efficace, proponendola ad un prezzo a cui è veramente impossibile dire di no. Il commuting urbano, la sparata del fine settimana e la guida sportiva sono pane quotidiano della MT-09, che viene penalizzata praticamente solo negli impieghi che richiedono protezione aerodinamica o capacità di carico, per i quali c’è la cugina Tracer.

Vale la pena cambiare moto se avete una MT della prima serie? Difficile da dire, perché entrano in gioco considerazioni molto personali e legate al discorso economico. Quello che possiamo dire è che sicuramente la nuova MT-09 ha fatto un passo avanti molto sensibile, e che una moto già ottima è diventata eccellente.

Pregi e difetti

Pro

  • Motore | Guida | Dotazione | Prezzo

Contro

  • Mono un po' fiacco

Maggiori informazioni:

Moto: Yamaha MT-09 2017

Meteo: Sole, 17°

Luogo: Palma de Maiorca (Spagna)

Terreno: Misto extraurbano, città

Foto: Alessio Barbanti, Francisco Montero

Sono stati utilizzati:

Casco Caberg Drift Full Carbon

Giubbotto Dainese Super Speed D1

Guanti Dainese

Stivali Alpinestars SMX Plus GTX

Yamaha MT-09 (2017 - 20)
Yamaha

Yamaha
Via Tinelli 67/69
20050 Gerno di Lesmo (MI) - Italia
848 580 569
https://www.yamaha-motor.eu/it/it/

  • Prezzo 8.999 €
  • Cilindrata 847 cc
  • Potenza 115 cv
  • Peso 171 kg
  • Sella 815 mm
  • Serbatoio 14 lt
Yamaha

Yamaha
Via Tinelli 67/69
20050 Gerno di Lesmo (MI) - Italia
848 580 569
https://www.yamaha-motor.eu/it/it/

Scheda tecnica Yamaha MT-09 (2017 - 20)

Cilindrata
847 cc
Cilindri
3 in linea
Categoria
Naked
Potenza
115 cv 85 kw 10.000 rpm
Peso
171 kg
Sella
815 mm
Pneumatico anteriore
120/70ZR17M/C (58W) (Tubeless)
Pneumatico posteriore
180/55ZR17M/C (73W) (Tubeless)
Inizio Fine produzione
2017 2020
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