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L’offerta della famiglia MT si amplia ulteriormente, espandendosi in direzioni diametralmente opposte, con le nuove MT-10 in versione SP, declinazione super sportiva della già performante versione standard della naked quattro cilindri, e Tourer Edition, versione accessoriata in modo tale da rendere la versione base della naked di Iwata adatta non solo all’uso quotidiano, ma anche al turismo a medio raggio.
Sin dal primo sguardo, la versione SP si riconosce per la nuova grafica e per la colorazione specifica (Silver Blu Carbon): carena argento, cerchi blu, parafango anteriore nero e steli forcella dorati. Sotto pelle è evidente il travaso di tecnologia dalla superbike di Casa, la YZF- R1M: tecnologia che su questa versione si concretizza con un pacchetto elettronico che la pone al top della sua gamma, oltre che della categoria hyper naked.
Si comincia dalle sospensioni semi-attive Öhlins EC Smart, controllate da una centralina Suspension Control Unit, detta SCU, che in tempo reale analizza i dati provenienti da una serie di sensori che monitorano le condizioni di guida (non è prevista la piattaforma inerziale). Un attuatore controlla e regola passo passo l’idraulica in estensione e compressione, adattando al meglio il setting allo stile di guida e alle condizioni dell’asfalto.
Questo avviene almeno in due delle cinque modalità di gestione delle sospensioni, e cioè “A1” e “A2”, la prima più sportiva e pistaiola, la seconda meno sostenuta e più adatta alla guida su strada. Le tre rimanenti, denominate M1, M2 ed M3, sono invece delle tarature fisse, personalizzabili direttamente dal guidatore, che potrà intervenire direttamente sull’idraulica senza l’utilizzo del cacciavite, ma semplicemente giocando con i pulsanti del blocchetto sinistro. Tutti i parametri di regolazione vengono visualizzati sulla nuova strumentazione TFT (Thin Film Transistor, condivisa con la sorella SBK R1M), con doppia grafica Road o Racing, e illuminazione differenziata a seconda dell’illuminazione: giorno o notte.
Per il resto, la scheda tecnica della MT-10 SP ricalca in toto quella della versione standard provata poco meno di un anno fa (link alla prova …), con il telaio Deltabox che accoglie il quattro cilindri CP4 Crossplane da 160,4 cv (118kW ) a 11.500 giri, dotato di un "coppione" di ben 11,3 kgm (111 Nm) a 9.000 giri.
Condiviso con le altre versioni della MT-10 è il quick shift per il cambio a sei rapporti, con la frizione che beneficia dei dispositivi di assistenza allo stacco e dell’anti saltellamento in scalata. La gestione elettronica del motore ha ricevuto quattro riding mode selezionabili solo a moto ferma, contrassegnati dalla lettera A per il più "ignorante", fino ad arrivare al più pacato D. Inoltre sono presenti tre livelli differenti di erogazione della potenza, i cosiddetti Engine Power, e naturalmente il controllo di trazione TC, entrambi regolabili su tre livelli e selezionabili anche in marcia.
Partendo dalla versione standard, la Tourer Edition si arricchisce di alcuni accessori montati di serie, che la rendono più adatta anche a un uso turistico, un modo di viaggiare decisamente adrenalinico e sportivo!
Non passano inosservate le borse laterali semi rigide e la sella confort, che garantisce maggior comodità sia al guidatore che all’eventuale passeggero, con il primo che qui può contare anche su un plexiglas per alleggerire la pressione dell’aria, e una coppia di paramani. Inoltre è di serie anche il supporto per il navigatore GPS, così come il Cruise Control, pratico accessorio condiviso con le altre MT.
La presenza della strumentazione LCD, al posto della tecnologica TFT, è indice di una dotazione semplificata dal punto di vista dell’elettronica di bordo. La MT-10 Tourer Edition, infatti, oltre a non montare le sospensioni semi attive è dotata di “soli” tre D-Mode, le mappature motore, e del controllo di trazione TC, pure regolabile su tre livelli: per il resto è identica alla versione SP, prestazioni del "quattro cilindri" comprese!
Specifiche sono invece le colorazioni: la MT-10 Tourer Edition è disponibile in Race Blu, Night Fluo e Tech Black.
Alla guida della MT-10 SP si ritrova quanto di buono avevamo percepito sulla versione standard poco meno di un anno fa: quindi ci si trova a condurre la moto con una posizione di guida, sportiva sì, ma poco affaticante, pur poggiando le terga su una sella che per i nostri gusti appare decisamente dura, almeno per un utilizzo stradale prolungato. Quello che invece ci conquista senza ombra di dubbio, è il comportamento del motore, pastosissimo e fluido quanto vigoroso ai bassi e medi regimi, ululante e prepotente quando si decide di aprire tutto il gas.
Le mappature che caratterizzano la versione SP si dimostrano davvero ben tarate, con una nostra predilezione per la mappa “B”, dalla risposta più morbida e meno prepotente rispetto alla sportivissima “A”; così come troviamo maggior feeling di guida impostando la regolazione intermedia, per quel che riguarda l’Engine Power. Stesso discorso per le nuove sospensioni Öhlins, che per garantire un comportamento ottimale, con un comfort di guida accettabile, è meglio tenere settate sul livello “A2”, decisamente più scorrevole e meno sostenuto rispetto all’”A1”, che sembra tagliato su misura per un utilizzo estremo, oseremmo dire pistaiolo. In questa configurazione si percepisce meglio il lavoro delle sospensioni, che, ricordiamo, hanno una corsa utile di 120 mm, quindi identica a quelle standard, copiano molto bene l’asfalto e permettono di esaltare ulteriormente la grande motricità della naked Yamaha.
Con questa configurazione, la MT-10 SP è divertente ed esaltante al tempo stesso, facile da inserire in curva, precisa in percorrenza e stabile oltre ogni aspettativa, davvero difficile da mettere in difficoltà; e trasmette sempre al pilota una sensazione di sicurezza. Sicurezza garantita da un pacchetto elettronico che funziona molto bene senza punti deboli evidenti: l’unico modo per saggiarne i limiti, o almeno avvicinarli, sarebbe quello di portarla in pista.
E' quindi venuto il momento di guidare anche l’altra protagonista del test, la MT-10 Tourer Edition, meno sofisticata dal punto di vista “elettronico”, ma pur sempre dotata di quel gran pezzo di meccanica che è il CP4 da 160 cavalli, e con una ciclistica che sappiamo essere davvero performante.
La differenza principale che si percepisce immediatamente sta nella posizione di guida, o meglio, nel confort di guida, con la sella che ci sembra un comodo divano rispetto a quella della “SP”, mentre il cupolino alleggerisce la pressione dell’aria decisamente meglio dell’unghia montata di serie. Poi, istigato dal quick shift, spari dentro due o tre marce e ritrovi la MT-10 di sempre! Già, perché seppur accessoriata di tutto punto, il DNA rimane quello: docile e permissiva se trattata con le dovute cautele, la MT-10 Tourer Edition ci mette poco o nulla a tirare fuori gli attributi, anche quelli di chi gli sta in sella!
Le sospensioni “analogiche”, mettono logicamente in evidenza i grandi pregi delle semi attive Öhlins: la loro risposta è leggermente più secca e il filtraggio delle sconnessioni meno marcato, si deve ammettere, però, che l’assetto e la precisione di guida non vengono mai meno. Con i tre D-Mode a disposizione, la differente gestione dell’erogazione è percepibile: selezionando il numero “1”, che corrisponde a quello “A” della versione “SP”, la MT-10 risponde in maniera secca e decisa ad ogni apertura di gas, troppo nervosa per i nostri gusti, per cui passiamo immediatamente al livello successivo, e qui ritroviamo quell’equilibrio che ci permette di assaporare fino in fondo le doti dinamiche di questa hyper naked. Pensare alla MT-10 come ad una moto con cui fare del turismo veloce (molto veloce …), è difficile, ma bisogna anche ammettere che se non si hanno esigenze di carico particolari, e ci si accontenta di poco in termini di capacità di carico, vien da esclamare …perché no?
Tra l’altro l’ingombro laterale delle borse è praticamente pari a quello del manubrio, quindi poco invadente nella guida, anche in mezzo al traffico, mentre il bilanciamento della MT-10 non viene meno, quindi si può guidare e “spingere” a volontà.
Certo, questa Tourer Edition potrà sembrare una forzatura, e di certo soddisferà le richieste di alcuni facendo storcere il naso ad altri, ma che male fa? L’unico a soffrirne, e lasciateci fare una battuta, sarà l’eventuale passeggero/a, che visto il posizionamento delle pedane, si vedrà costretto/a a frequentare un corso di yoga preventivo, prima di iniziare qualsiasi tipo di viaggio in sella a questa hyper naked con velleità Tourer!
Sono stati utilizzati:
Casco: Arai Chaser Pro
Giacca: REV’IT Akira
Guanti: Ixon
Pantaloni. OJ Sole
Stivali: Dainese R Axial Pro
Maggiori info:
Moto: Yamaha MT-10 SP e Tourer Edition
Meteo: sole, 32°
Luogo: Città el Capo, Sudafrica
Terreno: Urbano, extraurbano
Foto: Barbanti e Godin
Yamaha
Via Tinelli 67/69
20050 Gerno di Lesmo
(MI) - Italia
848 580 569
https://www.yamaha-motor.eu/it/it/
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