Yamaha Tracer 7: cosa considerare #PrimaDiComprarla? [VIDEO]

La quadratura del cerchio (da 17")

La crossover basata sul motore CP2 non è una novità in senso stretto, la conosciamo già da un po', ma è una di quelle moto che quando ti propongono di provare ci sali sempre volentieri, col sorriso, perché sai che ti divertirai. Da un punto di vista tecnico, l'arrivo dell'Euro 5 le ha tolto qualcosina in termini di cattiveria ma ha giovato alla fluidità complessiva così come abbiamo avuto modo di notare nel nostro "Mese Con" un po' di tempo fa. Il risultato è una moto equilibrata, facile da gestire e che fa divertire nel misto. Quella della Tracer 7 una ricetta convincente da qualsiasi punto la si osservi; da quello estetico, da quello ciclistico e da quello meccanico. Stupisce fino ad un certo punto, dunque, che continui a incontrare un grande apprezzamento nel nostro Paese (è 15ma in classifica assoluta nel primo trimestre 2023) e anzi ci aspetteremmo forse ricevesse un gradimento ancora maggiore visto un invidiabile rapporto prezzo / contenuti. Che sia la concorrenza interna della Tracer 9 a tarparle un po' le ali? 

Tracer 7: considerazioni da fare prima di comprarla

Di certo anche la concorrenza esterna negli ultimi tempi si è fatta più dura. Alcune avversarie le abbiamo anche confrontate ultimamente ed è un segmento che sta diventando sempre più interessante. La Tracer 7 però può continuare a dire la sua e dunque per chi è fatta questa moto e quali sono i punti forti e deboli da considerare prima di comprarla? 

La Tracer 7 è come già anticipato una moto eccellente per chi cerca il compromesso tra la facilità di una moto da usare tutti i giorni anche in mezzo al traffico, il comfort di una turistica e il divertimento di una sportiva. Il motore è pronto e brioso, sa divertire pur non essendo un mostro di potenza ed ha solo nell'allungo il suo tallone d'Achille. Lì sappiamo che altri schemi motoristici possono offrire un po' di più, ma non hanno la stessa compattezza e leggerezza. Di contro però resta sempre piacevole e offre consumi più che accettabili superando i venti con un litro anche quando si guida in zona rossa. A proposito di alti regimi, qui si riscontra qualche vibrazione specie su manubrio e pedane, ma avvertibili anche sulla sella. Nulla che risulti particolarmente fastidioso quando si viaggia, ma è buona cosa saperlo. Gli intervalli di manutenzione sono previsti ogni 10.000 km e non ci risultano essere particolarmente onerosi. La protezione aerodinamica è già discreta con il cupolino di serie regolabile, ma se si passa molto tempo in autostrada è consigliabile valutare quello maggiorato. Altro optional da tenere in considerazione è certamente il quick shifter oltre che la presa di ricarica USB. Le sospensioni sono entrambe regolabili ma al monoammortizzatore manca purtroppo il pomello per il precarico. Si può viaggiare bene anche in coppia anche se le dimensioni compatte suggeriscono sia preferibile in uso singolo.